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Fitosanitari e tutela dell’ambiente

I prodotti usati in agricoltura per i trattamenti antiparassitari e le concimazioni possono essere pericolosi per l’ambiente? Quali sono le tecniche di coltivazione e trasformazione dei prodotti alimentari che permettono una maggior tutela dell’ambiente?conf_territoriale_GuardEn_Giandon

Ne parliamo con Paolo Giandon, Dirigente del Servizio Suolo e Bonifiche di ARPAV

In questi giorni si è chiuso un Progetto Europeo che si occupava anche di questo tema a cui ARPAV ha partecipato. Di cosa si tratta?

Paolo Giandon: Parliamo del progetto GuardEn, il cui titolo esteso è “Una rete di guardiani per l’ambiente: un approccio integrato alle strategie per la prevenzione dell’inquinamento del suolo e delle acque in territori a rischio”. Al progetto, sostenuto dal programma europeo denominato “Sud-Est Europa” con l’obiettivo di individuare un comune sistema di valorizzazione delle aziende che applicano tecniche produttive rispettose dell’ambiente, hanno partecipato tre partner veneti: ARPAV, Irecoop Veneto e Veneto Agricoltura, insieme ad un partner della Basilicata e a partner greci, bulgari, ungheresi, sloveni, croati, rumeni. Il progetto è iniziato ad ottobre del 2012 e si è concluso alla fine di novembre 2014.

Quali sono stati gli obiettivi del progetto?

Paolo Giandon: Il progetto si proponeva di migliorare l'approccio ambientale delle imprese, in particolare del settore agricolo e agroalimentare, attraverso l’applicazione di modelli produttivi in grado di aumentarne le capacità di tutela ambientale, in particolare del suolo e delle acque, anche cercando di accrescere la propensione verso la responsabilità sociale e ambientale d'impresa.

Che ruolo ha avuto ARPAV nel progetto?GuardEn_studio ARPAV

Paolo Giandon: Allo scopo di definire per il Veneto le tecniche da proporre come maggiormente rispettose dell’ambiente è stato affidato ad ARPAV il compito di valutare i rischi di degradazione e contaminazione del suolo e delle acque che derivano dal settore agroalimentare. In questo ambito un particolare approfondimento è stato fatto, oltre che per la valutazione dei rischi a cui sono soggetti i suoli del Veneto, per la valutazione del rischio di inquinamento delle acque conseguente all’uso dei prodotti fitosanitari da parte delle aziende agricole per la difesa delle coltivazioni dai parassiti. Abbiamo applicato un modello per definire il grado di pericolosità ambientale per i suoli legato alla presenza di fitofarmaci nelle acque, utilizzando il patrimonio informativo derivante dal rilevamento pedologico da noi effettuato negli anni scorsi.
Lo studio ha permesso di individuare i prodotti fitosanitari, tra i 52 analizzati, il cui utilizzo sul territorio veneto presenta elevati rischi ambientali.

Che utilizzo è stato fatto di questi risultati?

Paolo Giandon: La fase successiva del progetto ha riguardato la definizione delle buone pratiche adottabili dalle aziende agricole e agroalimentari, e quindi quella operativa con la formazione di esperti e agricoltori e con la sperimentazione del protocollo GuardEn da parte di imprese che hanno dato la loro disponibilità ad aderirvi. Tra le buone pratiche vi sono quelle dedicate a prevenire la contaminazione dei suoli da nitrati e pesticidi elaborate proprio in base al nostro studio. Alle aziende interessate al protocollo è stato proposto di escludere questi principi attivi dall’utilizzo in azienda a vantaggio di sostanze per le quali non è stato evidenziato alcun rischio di contaminazione delle acque sotterranee.

E la sperimentazione che esiti ha avuto?

Paolo Giandon: I risultati della fase operativa sono stati ampiamente trattati nella conferenza territoriale del Veneto che si è tenuta a Padova lo scorso 18 novembre.
Durante la conferenza rappresentanti di agricoltori, cooperative, esperti, società di assicurazioni, università e amministrazione regionale, hanno partecipato per dare il loro contributo nel migliorare il protocollo GuardEn individuato nel progetto. In particolare, il confronto si è sviluppato sui risultati operativi raggiunti: le buone pratiche individuate, la loro sperimentazione da parte di agricoltori veneti, gli strumenti di gestione dei rischi individuati per tutelare economicamente gli operatori che aderiscono al protocollo GuardEn. conf_territoriale_GuardEn
Di particolare interesse sono stati i risultati ottenuti da Veneto Agricoltura attraverso l’elaborazione dei dati derivanti da alcuni anni di monitoraggio dell’andamento delle malattie del mais, che hanno dimostrato che il rischio di danno derivante dagli attacchi dei parassiti è molto basso e che pertanto i trattamenti antiparassitari possono essere facilmente sostituiti con un’assicurazione contro il danno che risulta molto più economica e consente di coprire anche altri rischi. In questo senso i consorzi di difesa del Veneto si sono già attivati nel 2014 proponendo un prodotto assicurativo specifico che con la nuova programmazione comunitaria 2014-2020 verrà anche sostenuto dall’Unione Europea.

Per concludere, cosa significa diventare “Guardiani dell’ambiente”?

Paolo Giandon: Significa adottare tecniche meno intensive per la gestione dei terreni, utilizzare in modo più razionale i fertilizzanti, apportare sostanze organiche ai terreni e pratiche di difesa antiparassitaria che consentono di ridurre al minimo l’uso di prodotti chimici. Si tratta, per gli operatori, di accettare un cambiamento di mentalità non semplice. Per noi tecnici significa offrire adeguata informazione e conoscenza e strumenti concreti di supporto, che possano favorire, anche economicamente, questa modifica di comportamento verso una modalità più sostenibile a vantaggio dell’ambiente e della nostra salute.

Per approfondimenti http://www.arpa.veneto.it/servizi-ambientali/cooperazione/progetti-2007-2013-1/guarden


A cura di

Ufficio Comunicazione ARPAV
Tel. 049-8239305-337
comunicazione@arpa.veneto.it

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 09:33

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