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Strategie educative

Le strategie educative previste all’interno del progetto REMEDIO partono dall’analisi delle problematiche di mobilità, inquinamento ambientale e consumi energetici dell’area Strada Ovest e dalla ricerca delle sue soluzioni in modo condiviso, attraverso l’individuazione di comportamenti e di azioni efficaci per migliorare le condizioni di benessere e di vivibilità dell’area e delle comunità che vi abitano.

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L’analisi dei bisogni educativi degli studenti è stata modulata in base alla fascia d’età dei bambini e dei ragazzi.
Le famiglie dei bambini della scuola dell’infanzia e primaria sono state invitate a compilare un questionario sulle loro abitudini e stili di vita sui temi ambientali, della mobilità e del risparmio energetico.
I bambini della scuola primaria sono stati coinvolti dagli educatori, con modalità adeguate all’età, ad esprimere le loro sensazioni e impressioni sulla qualità dell’ambiente urbano e sulle loro abitudini di spostamento e hanno intervistato i nonni chiedendogli come si spostavano quando avevano la loro età. In alcune classi è intervenuto una nonna o un nonno testimone che ha raccontato ai bambini com'era Strada Ovest 50 anni fa.
I ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado hanno compilato un questionario che è stato analizzato e discusso in classe con gli educatori e gli insegnanti per capire le conoscenze pregresse, le motivazioni, le percezioni e le abitudini di vita legate alla mobilità urbana e ai temi ambientali.
In classe è stato così possibile fare un confronto su come sono cambiate le abitudini di vita e cosa comportano questi cambiamenti in termini di inquinamento dei centri abitati e delle città.

Per le scuole secondarie di primo e secondo grado sono stati previsti due moduli didattici realizzati dai tecnici di Arpav sull’inquinamento dell’aria e sull’inquinamento da rumore con uscite sul territorio e laboratori sperimentali.

Nella fase successiva gli studenti hanno discusso su cosa fare per migliorare la qualità dell’ambiente urbano, ridurre l’inquinamento acustico e atmosferico, incentivare l’uso di mezzi di trasporto alternativi come la bicicletta, lo spostarsi a piedi, l’utilizzo dei mezzi pubblici, la condivisione dell’auto con altre persone (ad esempio car sharing e car pooling, , etc). Questa fase prevede una metodologia di tipo partecipativo dove i ragazzi sono chiamati a proporre la loro visione di mobilità sostenibile per migliorare la vivibilità dell’ambiente urbano, contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 e a discutere la fattibilità di soluzioni locali ai problemi ambientali contingenti. La costruzione di una visione condivisa è una modalità partecipativa necessaria per la modifica dei comportamenti dei soggetti coinvolti in nuovi scenari di sostenibilità.

Ultimo aggiornamento

28-02-2024 16:15

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