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Rete stato ambientale

Descrizione della rete di monitoraggio, individuata ai sensi della normativa vigente, nelle lagune venete (Caorle, Baseleghe, Caleri, Marinetta, Vallona, Barbamarco, Canarin, Scardovari); per il monitoraggio nella laguna di Venezia si rimanda alla sezione dedicata.

Tra la normativa di recepimento della Direttiva 2000/60/CE, il D.M. 131/2008 indica i criteri tecnici per la caratterizzazione delle acque attraverso la “tipizzazione” e la successiva "individuazione dei corpi idrici".

Le acque di transizione nell’area costiera della Regione Veneto, area appartenente all’Ecoregione Mediterranea e caratterizzata da un’escursione di marea inferiore a 0.50 m, sono state attribuite ai tipi:

microtidale eualino (salinità tra 30‰ e 40‰)

microtidale polialino (salinità tra 20‰ e 30‰)

microtidale mesoalino (salinità tra 5‰ 20‰)

Per quanto riguarda le aree lagunari adibite a valli da pesca private, tali ambienti sono stati definiti quali corpi idrici fortemente modificati in quanto la presenza di arginature e la regolamentazione dei flussi di acqua dolce e salmastra, effettuata ad opera dei gestori delle valli, ne modificano sostanzialmente il regime idraulico.

Sulla base di una analisi dei dati storici disponibili, delle informazioni relative all'idrodinamismo e delle differenti tipologie e intensità delle pressioni che insistono nelle aree, si è proceduto alla individuazione dei corpi idrici da monitorare.

Nella successiva tabella sono riportati i corpi idrici da monitorare e alcune informazioni relative ai corpi idrici stessi.

CORPO IDRICOCODICEPROVINCIAAREABACINODISTRETTOSUPERFICIE
(km2)
TIPO
BASELEGHETPO_1VEBaselegheTagliamentoAlpi Orientali4.95microtidale polialino
CAORLETME_1VECaorleLemeneAlpi Orientali0.87microtidale mesoalino
CALERITME_2ROLagune del Po di LevanteFissero-Tartaro-CanalbiancoAlpi Orientali10.49microtidale mesoalino
MARINETTATEU_1ROLagune del Po di LevanteFissero-Tartaro-CanalbiancoAlpi Orientali2.45microtidale eualino
VALLONATPO_2ROLagune del Po di LevanteFissero-Tartaro-CanalbiancoAlpi Orientali9.12microtidale polialino
BARBAMARCOTPO_3ROLagune del Delta del PoPoPadano7.46microtidale polialino
CANARINTPO_4ROLagune del Delta del PoPoPadano9.20microtidale polialino
SCARDOVARITPO_5ROLagune del Delta del PoPoPadano28.01microtidale polialino
PO DI MAISTRAAT21-MaistraRODelta del PoPoPadano0.40foce fluviale a delta
PO DI PILAAT21-PilaRODelta del PoPoPadano2.70foce fluviale a delta
PO DI TOLLEAT21-TolleRODelta del PoPoPadano1.00foce fluviale a delta
PO DI GNOCCAAT21-GnoccaRODelta del PoPoPadano0.60foce fluviale a delta
PO DI GORO*AT21-GoroRODelta del PoPoPadano1.20foce fluviale a delta

* Questo ramo del Po è un corpo idrico interregionale, suddiviso tra Veneto ed Emilia Romagna

La stazioni di monitoraggio

La Rete Regionale di Monitoraggio delle Acque di Transizione, rete integrata per la classificazione dello stato di qualità e per la valutazione della conformità delle acque destinate alla vita dei molluschi, risulta complessivamente costituita da 37 punti di campionamento, suddivisi tra laguna di Caorle (3), laguna di Venezia (15, solo per la vita dei molluschi) e lagune dell'area del Po (19); poiché mancano indicazioni sulle modalità di monitoraggio e di classificazione per i corpi idrici "foci fluviali a delta", al momento nei rami del Po si attuano misure per la determinazione dei principali parametri chimici (sostanze nutrienti e pericolose/prioritarie).

Nelle lagune indicate nella tabella precedente sono inoltre previste stazioni di monitoraggio aggiuntive per il controllo dei parametri chimico-fisici dell’acqua (3 stazioni a Caorle, 3 a Baseleghe e 35 nell'area del Po) che consiste in indagini mensili delle caratteristiche fisico-chimiche delle acque mediante sonda multiparametrica CTD e dei parametri meteo-marini mediante strumentazione portatile e/o osservazioni in campo. Nel 2010, sono state aggiunte tre stazioni di controllo in corrispondenza delle sonde multiparametriche che rilevano dati in continuo, localizzate nelle lagune del delta del Po a Marinetta, Canarin e Scardovari.

La mappa seguente descrive le lagune oggetto di monitoraggio ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. e le stazioni della rete.

monitoraggio lagune

Il monitoraggio per tipologia di indagine

Valutazione della conformità delle acque destinate alla vita dei molluschi: il monitoraggio viene condotto in tutte le lagune, con indagini nei 35 punti di prelievo della matrice acqua che compongono la rete, e campionamenti ed analisi sui molluschi in 19 punti, suddivisi tra lagune di Caorle e di Baseleghe (1), laguna di Venezia (9) e lagune del Delta del Po (9).

Il monitoraggio ai sensi della Direttiva 2000/60/CE adottato per le lagune veneto è di tipo "operativo" in quanto detti corpi idrici sono stati individuati come "a rischio" di non raggiungere gli obiettivi di qualità al 2015; il monitoraggio operativo si realizza nell'arco temporale di tre anni e prevede le seguenti indagini.

Ricerca delle sostanze prioritarie e pericolose-prioritarie: le indagini nella matrice acqua, previste dal D.M. 56/2009, sono effettuate su 10 stazioni, con l'esclusione di Venezia in cui il monitoraggio per la definizione dello stato chimico viene realizzato dal Magistrato alla Acque di Venezia.

Sulla base dell’analisi delle pressioni esistenti, per il controllo dello stato ecologico delle acque lagunari della Regione Veneto sono stati selezionati gli Elementi di Qualità Biologica fitoplancton, macroalghe e macroinvertebrati bentonici, ai sensi del D.M. 260/2010.

Elemento di Qualità Biologica (EQB) fitoplancton: il monitoraggio viene eseguito su 20 stazioni, 3 localizzate nelle lagune di Caorle e Baseleghe e 17 nelle lagune del Po, così come l’Elemento di Qualità Biologica (EQB) macroalghe.

Elemento di Qualità Biologica (EQB) macroinvertebrati bentonici: viene monitorato in 14 punti complessivi, 12 nelle lagune del Po e 2 in quelle di di Caorle e Baseleghe. Il sedimento, elemento idromorfologico a sostegno dell’EQB macroinvertebrati bentonici, viene monitorato mediante indagini sulle caratteristiche fisiche e chimiche che comprendono anche la ricerca delle sostanze prioritarie e pericolose – prioritarie, come previsto dal D.M. 56/2009.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:28

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