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Aspetti ambientali

I pollini contengono l'elemento maschile della riproduzione delle piante (gameti) ed hanno il compito di fecondare l'ovulo contenuto nei fiori, analogamente a quanto avviene nelle specie animali. Le piante cosiddette anemofile, cioè che si affidano al vento per la loro diffusione, producono molti pollini di piccole dimensioni e, grazie a queste caratteristiche, sono in grado di percorrere grandi distanze (anche decine di chilometri). Altre piante sono invece dette entomofile in quanto il loro polline viene trasportato dagli insetti, di fiore in fiore, e solo in circostanze molto particolari possono dar luogo ad allergie. I pollini considerati allergenici hanno un diametro compreso tra i 15 e i 90 millesimi di millimetro (µm) e sono quindi invisibili ad occhio nudo.

I più importanti pollini allergenici vengono prodotti sia da piante erbacee (ad es. Graminacee, Composite, Urticacee) e che da alberi (ad es. Betulla, Nocciolo, Olivo, Cipresso, Carpino). Questi ultimi, se non presenti come flora spontanea, appartengono ai gruppi di specie arboree comunemente impiegate a scopo ornamentale nei parchi, per le alberature stradali, come siepi per le recinzioni dei giardini.

A seguito dell’introduzione di specie vegetali di altri paesi o delle variazioni climatiche intervenute in questi ultimi anni che hanno favorito nuovi habitat di alcuni gruppi vegetali, si parla oggi di pollini "emergenti" ovvero di pollini in grado di determinare nuove sensibilizzazioni. Tra questi ci sono il Carpino, il Cipresso, l’Olivo, l’Ambrosia.

Per approfondimenti:

Sezione Pollini ARPAV

Sezione ARPAV dedicata ai Rapporti annuali, ai calendari pollinici e ai bollettini

Ultimo aggiornamento

10-11-2022 12:47

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