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Primavera 2001

Elemento caratterizzante la primavera 2001 è stato senz'altro la temperatura, con valori minimi in marzo e massimi in maggio sensibilmente superiori alla norma e punte minime in entrambi i valori estremi nella decade centrale di aprile.

Il presente documento è articolato in due sezioni:

Situazione meteorologica sulla regione

Dopo un autunno molto piovoso e un inverno con caratteristiche prevalentemente autunnali, la primavera meteorologica (marzo-maggio) inizia all'insegna di pioviggine e nebbia, che culmina in tre giorni consecutivi, dal 10 al 12 marzo, nella presenza di uno strato di inversione esteso a 200-300m di quota con foschie e nebbie persistenti, che evolvono nelle ore centrali in nubi basse.

Nella nottata tra il 12 e il 13 marzo, una perturbazione, in rapido transito sul Veneto nella tarda mattinata del 13, apporta precipitazioni diffuse, più consistenti sulla fascia pedemontana, rimuovendo finalmente lo strato di aria umida ristagnante sulla regione e regalandoci tre giorni, fino al 16, di tempo in prevalenza soleggiato con clima più fresco e secco. ll mese di marzo 2001 risente dell'influenza di un flusso pressoché costantemente umido occidentale, ondulato dal susseguirsi di sistemi frontali atlantici, dovuto ad un buon equilibrio alle medie latitudini fra l'anticiclone delle Azzorre e le aree di bassa pressione polari.

Immagine da satellite in modalità Visibile relativa al 21 marzo 2001 [fonte: Meteosat]Carta al suolo/500 hPa relativa al 21 marzo 2001 [fonte: DWD-Offenbach]L'immagine da satellite e l'analisi del flusso in quota riportate a fianco, relative al 21 marzo alle ore 13:00, rappresentano quella che è stata la situazione meteorologica "tipo" per il marzo 2001. Gli elementi caratterizzanti il mese, da un punto di vista puramente meteorologico, risultano senz'altro nebbie e foschie (14 giorni), le pioggerelline (12 giorni), nevose in alta quota, la nuvolosità stratiforme, nonché le temperature al di sopra della norma (1961-90) di 2-5°C in entrambi i valori estremi, che fanno di questo mese più un'estrema propaggine dell'autunno che un vero e proprio inizio di primavera.


L'ondata di caldo intenso e anomalo che caratterizza specie il periodo tra il 20 e il 28 marzo, si conclude in aprile con temperature che si riportano su livelli più rigidi, specie nella decade centrale, quando raggiungono (15 aprile) valori minimi anche 7-8°C sotto la norma, per poi subire un'impennata verso valori superiori alla norma a fine mese, con massime anche 6-8°C sopra la norma. Infatti, a parte i primi quattro  giorni caratterizzati da cielo in prevalenza sereno per effetto dell'estensione dell'Anticiclone delle Azzorre all'Europa centro-meridionale occidentale, poi fino a metà mese, l'intrusione di aria fredda dalle regioni polari apporta nuvolosità variabile e le prime precipitazioni a carattere di rovescio. In particolare, il 14 aprile la zona collinare euganea è interessata (verso le 12:30) da una cella temporalesca che transita molto rapidamente, con locali rovesci nevosi.

Carta al suolo/500 hPa relativa al 14 aprile 2001 [fonte: DWD-Offenbach]Immagine da satellite in modalità visibile relativa al 14 aprile 2001 [fonte: Meteosat]Nella carta degli spessori (500/1000 mb) e nell'immagine da satellite riportate a fianco e relative alle ore 13:00 del 14 aprile 2001, si evidenziano rispettivamente correnti d'aria fredda da nord sull'arco alpino (indicate dalla freccia in corrispondenza al nucleo C nella mappa) e un cumulonembo al centro della pianura veneta (macchia chiara sulla pianura nell'immagine da satellite). L'immagine da satellite evidenzia, inoltre, molto chiaramente la presenza di una massa d'aria calda sul centro Italia (nuvolosità estesa associata ad un fronte caldo) e di una massa d'aria fredda a nord dell'arco alpino (nuvolosità irregolare). Il contrasto tra le due è causa delle condizioni d'instabilità nell'area padana.

La seconda decade si conclude all'insegna della variabilità e il 21 si registrano ancora brevi rovesci sparsi a carattere nevoso anche nelle zone collinari del padovano. Dal 24 ricompaiono foschie e nubi basse con deboli precipitazioni sparse il 25 e 26. Il mese si conclude all'insegna del tempo relativamente buono, a parte qualche debole rovescio in montagna e locali foschie in pianura.
La prima settimana di maggio è caratterizzata dalla duplice influenza di un anticiclone di blocco sul Mediterraneo orientale e da un'area di bassa pressione molto estesa sulla penisola Iberica, con condizioni di tempo in prevalenza soleggiato, a tratti nuvoloso e temperature ancora piuttosto elevate.

Carta di analisi a 300 hPa relativa alla prima settimana di maggio 2001 [fonte: DWD-Offenbach]La carta di analisi a 300mb riportata a fianco evidenzia l'area di bassa pressione centrata sulla Spagna (L in figura) contrastata dall'anticiclone esteso dal nord Africa alle isole britanniche a destra (H in figura). Il giorno 8 maggio, un'intrusione di aria più fredda dai Balcani e la presenza di una zona di convergenza sulla pianura padana orientale, innesca fenomeni temporaleschi sparsi sul territorio (si veda il commento "8 maggio 2001: nubifragi pomeridiani nel padovano").
A partire dal 9 maggio, l'estensione dell'anticiclone delle Azzorre alla penisola, favorisce condizioni di tempo generalmente buono fino al 15, quando un sistema frontale occidentale associato ad una saccatura in quota, apporta rovesci e temporali sparsi sulla regione dal pomeriggio. Seguono due giorni caratterizzati da nubi basse e foschie e precipitazioni sparse nel pomeriggio, che evolvono, il 18 maggio in una giornata con cielo coperto e precipitazioni in tutto il settore centro-settentrionale della regione per effetto del passaggio di una perturbazione che lascia al suo seguito, il 19, cielo in prevalenza terso e aria fresca e secca da nordest. Poi, nuovamente una perturbazione occidentale porta nuvolosità e precipitazioni il 21, giornata dal clima quasi autunnale, con precipitazioni persistenti, nubi basse e foschie.
Seguono giorni di tempo relativamente buono fino al 30 maggio quando si instaura su tutta l'Europa occidentale una vasta area di alta pressione, con progressivo continuo innalzamento delle temperature che nei valori massimi si portano tra i 30 e i 35°C; il successivo rapido passaggio di una perturbazione atlantica il 31, accompagnato da temporali nelle zone orientali della regione, dove l'intensità dei fenomeni è dell'ordine dei 20-30 mm in 15'. L'infiltrazione di aria fredda associata riporta le temperature a valori più tipici del periodo, interrompendo l'ondata di caldo afoso.
Maggio 2001 presenta caratteristiche tipicamente primaverili, con giornate all'insegna dell'instabilità e i primi eventi temporaleschi intensi associati anche a fenomeni grandinigeni, come l'8 maggio nell'area collinare di Padova. I primi giorni di maggio sono caratterizzati dall'innalzamento delle temperature che si portano nel corso della prima settimana anche 9-10°C sopra la norma. Poi, dopo una breve pausa nella decade centrale, un'ondata di caldo intenso, instaura un clima estivo. In particolare, tra il 26 e il 30 maggio 2001, le temperature massime mediate su tutta la regione (dai 3000 m della Marmolada a Rovigo) si sono mantenute sui 29°C, con giornata più calda il 29 maggio, quando la temperatura massima media sulla regione è di 31°C, con punte di 35°C registrate in 9 stazioni su 140 disponibili e un valore massimo estremo di 36°C a Maser (TV).

Analisi di alcuni dati significativi

Di seguito si riportano alcuni grafici significativi su andamenti termici e piovosità di questa primavera.

Andamento della temperatura massima primaverile a Quinto Vicentino, rispetto alla media decadale [tratti rossi in figura]Il grafico a fianco evidenzia l'andamento della temperatura massima registrata nella primavera 2001 (linea blu) a Quinto Vicentino, rispetto alla temperatura media massima nel trentennio climatologico 1961-90 (linea rossa). Le altre stazioni sparse sul territorio regionale mettono in evidenza analogo andamento. Dal grafico, in particolare, si evidenziano un periodo piuttosto caldo nella seconda metà di marzo, un periodo più freddo nella seconda decade di aprile e poi, nuovamente due periodi caldi, uno da fine aprile alla prima decade di maggio e il successivo nell'ultima decade di maggio. Confrontando, inotre, i dati di temperatura massima registrati nella primavera 2001 con quelli registrati negli ultimi anni (1992-2000) dalle stazioni a disposizione del Centro Meteo, si osserva un andamento analogo a quello riportato per il trentennio climatologico, a conferma di una primavera 2001 piuttosto anomala da un punto di vista termico. In molte località della regione, sia in pianura che in montagna, la prima e ultima decade di maggio di  quest'anno risultano, infatti, le più calde degli ultimi 10 anni sia nei valori minimi che massimi. In particolare la media della temperatura massima nella terza decade rappresenta per alcune località il valore record degli ultimi 40 anni. Per ritrovare una fine di maggio con valori termometrici simili a quelli di quest'anno bisogna risalire alla primavera del 1993.


Precipitazione mensile primaverile a Legnaro (PD)Analizzando i dati di precipitazione per la primavera 2001 si osserva che, dopo un marzo estremamente piovoso, con apporti meteorici quasi doppi rispetto alla norma, i due mesi successivi risultano leggermente meno piovosi della norma. Il grafico a fianco, in particolare, si riferisce alla stazione di Leganro (PD) nella pianura centro-orientale, ma rispecchia piuttosto fedelmente l'andamento complessivo delle precipitazioni per le stazioni esaminate, mediamente superiore alla norma di 40-80 mm, raramente inferiore, e localmente superiore anche di 100 mm come a Breda di Piave. Il fatto significativo, si sottolinea, è che queste differenze, siano dovute essenzialmente alla piovosità di marzo.

Ultimo aggiornamento

01-12-2022 10:36

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