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Sinossi Estate 2011

Andamento del geopotenziale a 500 hPa per il giorno 8 giugno 2011 alle 00 UTCPrecipitazione cumulata il 7 giugno 2011 sul territorio regionale.Il mese di Giugno inizia con la presenza di una goccia fredda quasi stazionaria tra le isole Baleari ed il Golfo di Genova, responsabile di tempo in parte instabile, ma non particolarmente fresco. I giorni con maggiore instabilità si verificano il 5, 6, quasi esclusivamente sulla montagna, specie sulle Prealpi occidentali, l’ 8 (Figg. a fianco) e l’11 giugno.

Dal 13 di giugno la situazione inizia a cambiare con l’affermarsi di una dorsale e l’estensione dell’anticiclone delle Azzorre verso l’Europa centro-meridionale, dove il tempo comincia a migliorare, assieme ad un rialzo termico. Sulla montagna veneta, tuttavia, la convezione diurna innesca qualche episodio d’instabilità pomeridiana. Tra il 16 e il 17 una nuova, ma non profonda, saccatura interessa il Veneto con un episodio pluvio-temporalesco con forti rovesci, ma i fenomeni rilevanti sono piuttosto puntuali (45 mm a Longarone e 80 mm a Fortogna, con una colata “debris flow” responsabile del deragliamento di un treno in transito. Dal 18 e soprattutto al 19 fino al 25 giugno la situazione migliora grazie alle prime configurazioni dinamicamente stabili con promontori in quota ed alta pressione al suolo. In questa fase le uniche insidie sono da collegare a locali rovesci o temporali di origine convettiva. Il più forte si verifica a Longarone il giorno 23 con 15.6 mm/5' min, 26.8 mm/15' min e 30.8 mm/30' e raffica di vento a 73 km/h.

Immagine da satellite modis del 28 giugno 2011Tra il 26 e il 29 giugno una dorsale di matrice mediterranea in quota e la presenza di un’alta pressione sull’Europa occidentale, con avvezione d’aria molto secca, favoriscono una fase di ottime condizioni meteorologiche su tutto il Veneto (immagine satellite MODIS del 28/06, Fig. a fianco).

Tra la sera del 29 e il mattino del 30 giugno, il passaggio di una saccatura determina una certa instabilità con celle temporalesche, più diffuse e forti sulle Prealpi, specie quelle vicentine con 53 mm a Marcesina (Altopiano di Asiago).

Luglio inizia con tempo piuttosto buono e relativamente caldo, ad eccezione del giorno 3, quando una goccia fredda centrata sull’Ungheria determina l’ingresso di aria fredda ed a tratti umida da Nord, specie sui rilievi veneti settentrionali, e della notte fra il 4 ed il 5 per il passaggio di una veloce saccatura responsabile di temporali sparsi, più significativi su alcuni settori del padovano, sulle Prealpi veronesi e sul Litorale (Trebaseleghe 60.4 mm e Porto Tolle 52,2 mm). Dal 6 al 13 luglio un promontorio mediterraneo, associato a correnti Sud-occidentali d’aria piuttosto calda a tutte le quote, garantisce una fase di tempo estivo, per lo più bello e caldo, anche afoso in pianura. Tale situazione subisce una temporanea interruzione per il rapido transito di una saccatura a Nord delle Alpi tra il 13 e 14 luglio, ma senza effetti rilevanti, ad eccezione di qualche forte temporale (Belluno nel pomeriggio del 14 registra 32 mm, di cui 20.8 in 15'). In seguito, una temporanea dorsale consente una breve parentesi con caratteristiche meteorologiche estive su tutta la regione, ma il giorno 17 luglio la circolazione generale tende a cambiare profondamente con un vasto nucleo di bassa pressione sul Mare del Nord, assieme ad una saccatura sempre più profonda, inizialmente posizionata sulla Francia. In questa fase il tempo rimane piuttosto caldo in pianura e mite in montagna, nonostante una certa variabilità, a tratti instabile, in particolare sui monti, dove le mattinate soleggiate consentono l’innesco della convezione, mentre la struttura atmosferica si presenta assai propizia allo sviluppo di celle temporalesche sia per la curvatura ciclonica in quota che per la dinamica verticale.

Geopotenziale a 500 hPa il 24 luglio 2011, 06 UTC.Andamento della temperatura sulla Marmolada dal 23 al 25 luglio 2011Con il passare dei giorni la saccatura si avvicina fino ad interessare direttamente il Nord Italia tra il 23 ed il 24 luglio, quando la goccia fredda transita verso Sud (Fig a fianco a sx), apportando un repentino calo termico, specie in quota (Figg a fianco a dx: grafico della temperatura in Marmolada, la quale scende a -6,1°C il giorno 24) assieme ad un episodio pluvio-temporalesco, più marcato in pianura, dove le precipitazioni sono assai più copiose (103 mm a Mira, 55 mm a Breda di Piave e 52 mm a Teolo).

In montagna si segnala il ritorno della neve fino sui 1800 m (10-20 cm a 2600 m). Il 25 luglio nonostante la circolazione rimanga all’insegna della ciclonicità per la presenza di una depressione in quota, la situazione migliora in parte, pur con residui episodi d’instabilità, più marcati in montagna, ma anche in pianura il giorno 27 per il passaggio di una piccola depressione in quota, i cui effetti sono assai più diffusi sul basso e medio Veneto, mentre la montagna, specie il settore dolomitico, viene interessato in modo più puntuale. Dal 29 fino alla fine del mese la pressione al livello del mare tende ad aumentare, ma la struttura rimane depressionaria in quota, dando luogo a nuovi episodi temporaleschi, specie nella serata del 30 tra le Prealpi e la pianura centro settentrionale. Con l’ultimo giorno del mese si assiste all’indebolirsi della depressione in quota con parziale miglioramento del tempo e modesto rialzo termico.

Agosto inizia come finisce il mese di luglio con qualche rovescio o temporale sparso il primo, specie in montagna. Tra il giorno 2 e le prime ore del 5 un’avvezione d’aria calda, associata ad un promontorio di matrice mediterranea, determina un breve intervallo di tempo estivo e caldo, anche se qualche temporale si verifica nelle serate del 3 e del 4 per un lieve indebolimento della struttura anticiclonica in quota. Anche nei giorni successivi, fino all'8 agosto, la situazione tende a rimanere pressoché simile, sia in termini di curvatura ciclonica in quota che di convezione diurna che favoriscono una lieve e sporadica instabilità. Tra il 9 e l’11 agosto l’instaurarsi di un promontorio su gran parte dell’Europa centro-mediterranea garantisce un intervallo di 3 stupende giornate, inizialmente fresche, ma grazie all’avvezione calda in quota le temperature risalgono mediamente di 10°C in 48 ore in modo da riassestarsi su livelli più consoni per la stagione. Anche nei giorni seguenti il tempo rimane piuttosto bello, nonostante qualche annuvolamento sui monti. Il giorno di Ferragosto una saccatura transita sulle Alpi, determinando una mezza giornata di maltempo, ma esclusivamente sulla montagna veneta, mentre la pianura gode di tempo buono o discreto ed anche relativamente caldo. Dal 16 agosto l’instaurarsi di un promontorio mediterraneo e la concomitanza di un’avvezione d’aria calda di matrice africana consentono una fase di bel tempo con temperature decisamente estive. Tuttavia fino al 19 la struttura dinamica non del tutto stabile non contrasta del tutto l’instabilità convettiva, dando luogo a brevi, ma forti, temporali (Sappada il 19 sera con 35.2 mm in 30').

Andamento della temperatura e del geopotenziale a 850 mb il 22 agosto 2011 alle 12 UTC.Andamento della temperatura sulla Marmolada dal 20 al 22 agosto 2011Dal 20 agosto il rafforzamento e il perdurare di questa situazione anticiclonica con alimentazione subtropicale regala il migliore e più duraturo episodio di tempo estivo sulla nostra regione. Lo zero termico si mantiene sopra i 4000 m per più di 10 giorni consecutivi e tocca il suo apice tra il 22 e il 24 agosto, fermandosi attorno 4700/4800 m (Figure a fianco).

La prima conseguenza di questa alimentazione d’aria di matrice africana è il gran caldo che imperversa per alcuni giorni: 36/39°C, con clima afoso in pianura e nelle conche prealpine, 29/32°C a 1000 m e fino a 13/14°C sulla Marmolada. Il giorno 27 una saccatura in quota lambisce l’arco alpino, gli effetti sono localmente significativi, non tanto per la dinamica della suddetta saccatura, quanto per l’energia accumulata nei bassi strati atmosferici nei giorni precedenti. Tra le Prealpi orientali ed alcuni settori pedemontani le precipitazioni risultano copiose, anche grandinigene, e soprattutto assai intense [fino a 31.4 mm in 10' a Col Indes (secondo valore assoluto per la montagna bellunese]. Dopo questo passaggio il flusso conserva una lieve curvatura ciclonica, assieme allo scorrimento d’aria un po’ umida. Di conseguenza il tempo rimane variabile a tratti un po’ instabile e in alcuni casi si innescano celle temporalesche di una certa rilevanza, specie sui monti e sulla Pedemontana.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:56

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