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Sinossi Inverno 2017/18

Il trimestre invernale 2017/18, a differenza degli ultimi tre inverni, è stato più precoce e assai più umido con la comparsa della neve piuttosto frequente in montagna, anche se per episodi di scarsa rilevanza. In pianura gli apporti pluviometrici risultano inferiori alla media, specie sui settori occidentali (Veronese), ma in ogni caso l’inverno è meno siccitoso rispetto ai due precedenti, specie in quota dove si registrano invece scarti positivi rispetto alle medie. Quest’anno la neve è stata presente, anche a bassa quota, mentre era pressoché assente in pianura e nei fondovalle prealpini dall'inverno 2012/13. Altra peculiarità dell’inverno presente, la scarsa presenza di giornate nebbiose in pianura e nelle depressioni prealpine, da imputare alla latitanza delle situazioni anticicloniche con avvezione calda in quota. Un inverno più umido e più freddo rispetto agli ultimi 5 inverni precedenti, segnato dall'anomala ondata di freddo di fine febbraio (e inizio conseguente ad uno “splitting” artico (scissione di una parte del vortex freddo artico in quota). Gli ultimi due episodi di questo tipo tra la fine di febbraio e i primi di marzo risalgono al 2005 e al 2010.

Il mese di Dicembre inizia con una fase di tempo stabile e assai freddo con forti gelate in montagna (-12/-15°C nelle valli dolomitiche e sugli altopiani prealpini), le gelate sono presenti quasi ovunque, anche in pianura in seguito a una discesa d’aria polare. Tale situazione perdura fino al 7, anche se dal 4 l’avvezione d’aria diventa di matrice oceanica, riportando le temperature sopra le medie stagionali. Una veloce saccatura da Nord passa nella serata dell’8 con qualche burrasca di neve sui monti, al suo seguito una discesa d’aria polare riporta clima freddo su tutto il Veneto. Il 10 una saccatura atlantica giunge sulla nostra regione e provoca un episodio perturbato con neve fino in pianura (apporti consistenti tra la pedemontana e i fondovalle prealpini  (da 5 a 15 cm tra Verona e il basso Bellunese). In montagna cadono da 20 a 40 cm di neve oltre gli 800 m, un po' meno sulle Dolomiti settentrionali. Nella giornata dell’11 il cuscinetto d’aria fredda scompare e piove fino sui 1900 m (forte riscaldamento per intensa sciroccata). Nei giorni seguenti il tempo rimane variabile con correnti sud-occidentali e clima relativamente mite per la stagione. Il 15 sera l’ingresso d’aria fredda in quota determina un episodio d’instabilità sull'alto trevigiano e il basso bellunese con fenomeni temporaleschi, cadono da 10/30 mm con neve oltre i 600 m e spessori che raggiungono i 15/25 cm, localmente fino a 30 cm a 2000 m sull'Alpago. Dal 16 fino al 26 un promontorio di matrice subtropicale (anticiclone delle Azzorre) interessa la nostra regione, determinando tempo stabile e ben soleggiato, inizialmente freddo, poi via via più mite, specie in alta quota con zero termico che risale gradualmente per toccare i 3300 m tra il 24 e il 25 Dicembre (Fig. 1a). L’inversione termica determina un relativa mitezza in quota, specie sulla fascia altimetrica 1200/1600 m, mentre fa più fresco in pianura (12/15°C in quota (1000/14000 m) contro i 9/10°C  in pianura) con marcata inversione termica nelle valli. Subito dopo Natale (giorni 26 e 27), una saccatura atlantica interessa il Veneto con un significativo episodio pluvio-nevoso, specie sulla montagna e la pedemontana, altrove la perturbabilità è minore. L’evento apporta fino a 40/60 mm, localmente oltre i 100 mm sulle Prealpi (Fig. 1b), con neve abbondante oltre i 1200/1400 m (40/50 cm, localmente fino a 65/90 cm). Dal 28 il tempo inizia a migliorare con calo termico, più sensibile in montagna, ma avvertito anche in pianura. La presenza della dorsale favorisce tempo soleggiato in giornata, ma il 30 una saccatura da Nord Ovest scorre velocemente sulla regione, provocando qualche fenomeno sui monti, seguita da una forte avvezione d’aria mite con netto rialzo termico in quota e ricomparsa dell’inversione termica nelle valli.

Fig. 1a e 1b

Fig. 1A

Fig. 1B

Temperature anomale a 1500 m di quota il giorno di Natale  – carta 850 hPa del 24 Dicembre 2017 - (Fig. 1a)

Carta delle precipitazioni del 26/27 Dicembre 2017 su

Veneto  – (Fig. 1b)

Il mese di Gennaio inizia con il veloce passaggio di un fronte freddo responsabile di un breve episodio perturbato con pioggia in pianura e neve oltre gli 800/1000 m, con apporti da 5 a 15 mm, localmente fino a 20/25 mm tra pedemontana e Prealpi con altrettanti cm di neve oltre i 1000 m. In seguito il tempo si ristabilisce con giornate piuttosto belle, anche se il sole è a volte mascherato da altocumuli o da velature. Anche in pianura il tempo è buono e non vi sono nebbie, eccezione fatta per qualche locale condizioni in alcune mattine. Il tempo peggiora il giorno 8 per una saccatura che si è approfondita sulla Spagna e che si isola in depressione chiusa tra il nord Africa e la Sardegna, la quale determina un forte flusso sciroccale con un’avvezione d’aria molto mite. Il limite della neve rimane oltre i 2000/2100 m sulle Prealpi e scende a fine episodio fino sui 1600/1800 m sulle Dolomiti. Un po’ di neve rossa cade per la presenza di sabbia sahariana nell'aria. Il giorno 10 il tempo rimane variabile con residui fenomeni. Le precipitazioni risultano abbondanti come si può vedere sulla carte (Fig. 2a) con massimi oltre i 150 mm sulle Prealpi, ma piove bene ovunque con apporti medi rilevanti (30/60 mm), solo i settori centrali e meridionali del Veneto rimangono assai marginali con apporti compresi tra 5 e 10 mm. Dall'11 il tempo si rimette con una fase stabile che perdura fino al 15. Ma tra il 13 e il 14 l’arrivo d’aria fredda e umida da nord determina l’ingresso di nubi basse con qualche fiocco di neve fino a bassa quota la sera del 14. Il giorno 15 gennaio risulta splendido e freddo di notte, mentre alla sera il transito di una veloce saccatura da Ovest provoca un breve episodio con qualche fenomeno sparso. Tali condizioni perdurano fino al 20 gennaio. Il giorno 21 una veloce saccatura porta un po’ di neve fino sui 600 m sulle Dolomiti, dove gli apporti sono di 1/3 cm nelle valli e 5/10 cm a 2000 m, le precipitazioni risultano assenti altrove, tranne qualche goccia nella serata del 20 sui settori orientali dell’alta trevigiana. In seguito a questo passaggio forti venti Nord-occidentali spirano per diversi giorni in quota, mentre l’alta pressione di matrice atlantica determina una fase di bel tempo con temperature sopra le medie specie nei giorni 27 e 28 (Fig. 2b), eccetto le solite nebbie in pianura, specie il 29 e le nubi basse il 30. Il mese finisce con una giornata discreta variabile per l’arrivo delle prime nubi alte e la presenza sempre più diffusa di nubi basse per il disporsi delle correnti da Sud-Ovest in corrispondenza dell’approfondirsi di una saccatura sulla Francia.

Fig. 2a e 2b

Fig. 2A

Fig. 2B

Carta delle precipitazioni del 8/9 Gennaio 2018 - Fig. 2a)

Carta delle temperature del 29 Gennaio 2018 sulla carta  850 hPa ALLE ORE 12   - (Fig. 2b)


Il mese di Febbraio, inizia con un peggioramento del tempo, più marcato sulla montagna, dove le precipitazioni sono più significative, nevose oltre i 600/800 m ad inizio evento, poi il limite risale sui 900/1000 m, il giorno 2 (complessivamente cadono da 5 a 20 mm, localmente fino a 40-50 mm in due giorni sulle Prealpi occidentali con 30/40 cm di neve a 1500 m sugli stessi settori). Dal 4 fino al 6 in giornata, il tempo risulta stabile con passaggio di nubi medio-alte e qualche nebbia in pianura, specie il 5. Tra la sera del 6 e la notte del 7 una depressione chiusa sfiora la nostra regione prima di scendere verso il Sud Italia, determinando tempo lievemente perturbato sulle pianure occidentali e sui monti Lessini e l’altopiano di Asiago (cadono fino a 5/15 mm con altrettanti cm di neve oltre i 1000 m). Il giorno dopo l’ingresso d’aria fredda e secca favorisce una giornata buona, eccetto un rovescio sul Comelico. Il giorno 9 un nuovo impulso freddo con curvatura ciclonica determina tempo variabile/instabile con rovesci sparsi tra montagna e pedemontana, anche sul litorale orientale, cadono da 1 a 8 mm, localmente fino a 10/15 (massimo di 18 mm a Sospirolo). Nel pomeriggio del 9 cadono 20 cm di neve in due ore tra Cortina e il Faloria. Il limite della neve scende fino sui 500/700 m. Il giorno 10 il tempo migliora con qualche addensamento sui monti e sole altrove. Il giorno dopo è soleggiato ovunque con gelo notturno abbastanza diffuso e clima diurno fresco. Il 12 un breve episodio perturbato interessa la nostre regione con apporti molto modesti e neve fino sulla pedemontana al primo mattino. Al pomeriggio il tempo diventa instabile con rovesci di pioggia, mista neve sul Veronese. In montagna forte rovescio nevoso sul medio Agordino con 20 cm di neve in due ore su parte del comprensorio 3 valli. Nei giorni successivi il tempo si ristabilisce con clima assai freddo. Nelle giornate del 14 e 15 il freddo notturno è marcato in montagna con minime attorno ai -20/25°C sotto zero nei soliti posti più freddi e con gelo diffuso in pianura (-1/-5°C); la carta (Fig. 3a) consente di vedere le isoterme sul Veneto. Il freddo si smorza tra il 16 e 17, mentre una saccatura transita sul Veneto il giorno 18 con neve fino sui 400 m e pioggia in pianura. Il giorno 19 il tempo migliora, anche se con nuvolosità variabile per la persistenza di una circolazione ciclonica. Il giorno 21 una depressione chiusa si forma sull'Italia centrale, la quale determina due giornate di tempo perturbato (22 e 23) con pioggia in pianura e neve su tutta la montagna veneta, compreso il catino bellunese. Il 24 si presenta con un po’ di sole e nubi irregolari, assieme a un rialzo termico. Il 25 una discesa d’aria artica coinvolge gran parte dell’Europa, compreso il centro-nord Italia con calo delle temperature. Il 26 le temperature sono gelide in montagna, con minimi compresi tra -15 e -20°C nelle valli e fino a -25/-29°C in alta quota tra passi e vette (Marmolada -29.9°C). In pianura gela ovunque con punte minime a -6/-8°C. (Fig. 3b). Il 27 e 28 il freddo persiste e su molte zone si accentua ulteriormente (stazione con la minima più alta il giorno 28, Conegliano con -3.5°C). L’ultimo del mese si presenta variabile con qualche rovescio di neve tra Prealpi e pianura per convezione d’aria fredda in quota (lieve instabilità), prima dell’arrivo della neve su tutta la regione per il giorno dopo.

Fig. 3a e 3b

Fig. 3A

Fig. 3B

Carta della configurazione barica responsabile dell’episodio perturbato del 2 e 3 febbraio 2018  -  (Fig. 3a)

Carta delle temperature minime osservate sul Veneto  - 28 Febbraio 2018  -  (Fig. 3b)

In sintesi il trimestre Dicembre-Febbraio 2017-2018 rimarrà caratterizzato dal gran numero di giornate debolmente perturbate, responsabili di tanti giorni nuvolosi con precipitazioni deboli, ma frequenti. Un inverno decisamente più freddo degli ultimi tre precedenti, anche più piovoso e nevoso. La stagione fredda era iniziata già a novembre, quindi l’inverno risulta essere più lungo rispetto agli ultimi, specie se si considera che gli ultimi giorni di febbraio corrispondono ai record di freddo della presente stagione. Complessivamente si sono verificate 18 situazioni con configurazioni dinamicamente cicloniche, cioè quasi tre volte più dell’inverno precedente e altrettante rispetto al’inverno 2014/15,(16 giorni di basse pressioni dinamiche fra Dicembre e Febbraio). Si sono registrate 35 giornate di alta pressione dinamica (presente sia al suolo che in quota), assai meno rispetto all'inverno 2016/17. Le giornate miste di alta al suolo e bassa pressione in quota o viceversa sono state assai numerose con ben 37 giornate, dando luogo a tempo variabile, a volte anche buono/discreto. In sintesi, l’inverno è stato il più freddo degli ultimi 4 anni e il più umido degli ultimi tre.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:56

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