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Fiume PO. I controlli dell'Agenzia

A seguito dello sversamento di idrocarburi che ha coinvolto, oltre al Lambro, il Fiume Po, ARPAV ha avviato i controlli per valutare eventuali contaminazioni delle acque. I monitoraggi eseguiti da febbraio ad agosto 2010

31 agosto 2010. I controlli di agosto sul Po

Acque di transizione

La campagna di monitoraggio di agosto 2010 delle acque di transizione della Provincia di Rovigo (lagune del delta del Po) è stata effettuata nel periodo dal 2 al 10 agosto. Da una prima analisi dei dati e dalle osservazioni eseguite in campo si può rilevare che nelle lagune di Caleri, Vallona e Marinetta i parametri chimico fisici sono risultati nella norma, senza situazioni di criticità; la colorazione è apparsa normale e la trasparenza è risultata buona. Nelle altre lagune (Barbamarco, Scardovari e Canarin) si è osservata una discreta differenziazione, nelle caratteristiche chimico fisiche, tra le zone più confinate e quelle più prossime alle bocche lagunari (più sottoposte all’influenza del mare). Nelle prime infatti si sono rilevati valori superficiali di ossigeno disciolto e di clorofilla a mediamente elevati, associati a colorazione dell’acqua verdastra e ridotta trasparenza, ad indicare la presenza di fioriture fitoplanctoniche tipiche del periodo. Nelle seconde zone invece i parametri chimico fisici sono risultati nella norma. In nessun corpo idrico è stata osservata la presenza di idrocarburi di origine petrolifera o di altre anomalie.

Acque marino costiere

Nel mese di Agosto sono state effettuate 2 campagne di monitoraggio delle acque marino costiere. I controllo effettuati non hanno evidenziato la presenza di idrocarburi in superficie. Nella prima campagna di monitoraggio, iniziata il 2 agosto, sono stati osservati aggregati di mucillagine nella colonna d’acqua lungo tutto il litorale e in superficie a 3 miglia nautiche al largo di Albarella. I parametri chimico fisici quali temperatura, salinità, ph, ossigeno disciolto, sono risultati coerenti con le condizioni meteoclimatiche del periodo; la stratificazione termica tipica dei mesi estivi ha determinato una bassa concentrazione di ossigeno disciolto al fondo. Anche nella seconda campagna di monitoraggio del mese di agosto, iniziata il 16/08/2010, sono stati osservati aggregati di mucillagine nella colonna d’acqua ma non in superficie. Anche in questa campagna sono state rilevate basse concentrazioni di ossigeno disciolto al fondo; le osservazioni effettuate mediante telecamera subacquea non hanno evidenziato anomalie.

Fiumi e acquedotti

I controlli effettuati tra il 12 e il 17 agosto, confermano l’assenza di alterazioni da idrocarburi nelle acque del fiume Po. Anche per il mese di agosto, nelle stazioni fluviali in prossimità degli impianti di potabilizzazione (comuni di Villanova Marchesana, Cobola, Taglio di Po) le concentrazioni di idrocarburi risultano sempre inferiori ai limiti di quantificazione (pari a 0,05 milligrammi per litro).

23 luglio 2010. I controlli di luglio non rilevano idrocarburi nelle lagune del Delta. Tartarughe marine fanno capolino a Scardovari

Nelle lagune del delta del Po non sono stati rilevati idrocarburi o altre anomalie, è il risultato dei controlli effettuati dall’ARPAV dal 5 al 14 luglio. Le analisi continuano per controllare le eventuali conseguenze dello sversamento del Lambro dello scorso febbraio.

Lagune

Dalle analisi dei dati e dalle rilevazioni in campo si è osservato che nelle lagune di Caleri, Vallona, Marinetta e Barbamarco i parametri chimico fisici dell’acqua sono risultati nella norma, senza evidenza di situazioni di criticità. Nelle lagune di Scardovari e del Canarin è stata rilevata, soprattutto nelle zone più confinate, una netta stratificazione della colonna d’acqua con iperossigenazione nello strato superficiale e tendenza all’ipossia verso il fondo, valori di clorofilla a mediamente elevati e una trasparenza ridotta. Situazione che potrebbe preannunciare il formarsi di fioriture fitoplanctoniche tipiche di questo periodo. In nessuna laguna è stata osservata la presenza di idrocarburi di origine petrolifera o di altre anomalie.

Avvistamento di tartarughe

Il 6 luglio nella parte centro-occidentale della Sacca di Scardovari sono state avvistate alcune tartarughe marine, probabilmente appartenenti alla specie Caretta caretta. A causa della loro elusività non è stato possibile fotografarle, né riconoscere con sicurezza la specie e le caratteristiche fisiche. Le tartarughe apparivano in buono stato di salute, veloci negli spostamenti ed erano molto probabilmente occupate a cacciare. Un analogo avvistamento è stato fatto in giugno sempre a Scardovari, nella zona sud-occidentale della Sacca. Pur avendolo solo intravisto, si trattava certamente di un esemplare di dimensioni ragguardevoli. La presenza di tartarughe nelle lagune del delta del Po non è cosa rara. Come noto, la loro presenza è comune sia nella Sacca di Scardovari che in quella del Canarin.

Acque marino costiere

Nei primi giorni di luglio si è svolta la prima campagna di monitoraggio delle acque marino costiere e in particolare dell’area antistante il delta del Po. Le indagini sono state effettuate in condizioni meteoclimatiche e marine buone; le rilevazioni hanno evidenziato salinità molto basse e ridotta trasparenza in prossimità delle foci, a causa dell’apporto del fiume, mentre verso il largo i valori ritornano nella norma. L’ossigenazione era leggermente superiore alla saturazione mantenendosi a livelli buoni anche negli strati di fondo. In questi giorni si sta svolgendo la seconda campagna di luglio: le condizioni meteo climatiche sono ottime e lo stato dell’acqua perfetto sia per l’ossigenazione che per la trasparenza.

Fiumi e acquedotti

Anche nel mese di luglio sono stati effettuati monitoraggi nelle stazioni fluviali in prossimità degli impianti di potabilizzazione che attingono l’acqua dal fiume Po (comuni di Villanova Marchesana, Cobola, Taglio di Po); in tutti i casi le analisi evidenziano che le concentrazioni di idrocarburi rilevate si sono mantenute sempre inferiori a limite di quantificazione (pari a 0,05 milligrammi per litro).

22 giugno 2010. Proseguono i controlli sul Po

Nel corso delle recenti campagne di monitoraggio delle acque marine, di transizione e dei fiumi sono proseguiti i controlli del fiume Po per verificare eventuali situazioni di contaminazione delle acque da idrocarburi.

Situazione in mare e nelle lagune
I controlli effettuati a maggio e a giugno nell’area di mare interessata dal fiume Po non hanno evidenziato la presenza di inquinanti in superficie. Anche l’ossigenazione, la salinità, la temperatura e la colorazione delle acque sono risultati nella norma e tipici per il periodo dell’anno, con assenza di mucillagine lungo la colonna d’acqua in mare.
Nelle lagune del delta non è stata rilevata la presenza di idrocarburi. La situazione si è presentata normale per la stagione, con parametri nella norma. All’inizio della campagna di giugno è stata rilevata una fioritura algale nella zona nord di Barbamarco con valori di ossigenazione elevati: la fioritura era costituita da Diatomee centriche di piccole dimensioni e assenza di alghe potenzialmente tossiche.

Situazione fiumi e acquedotti
Il monitoraggio effettuato il 27 maggio in prossimità degli impianti di potabilizzazione che attingono l’acqua dal fiume Po, nei comuni di Villanova Marchesana, Cobola e Taglio di Po, conferma l’assenza di concentrazioni di idrocarburi superiori al limite di rilevabilità.

17 maggio 2010. Campagna straordinaria per evento di piena del fiume Po

Tra fine aprile e i primi giorni di maggio a causa delle intense precipitazioni che hanno interessato il nord Italia, si è verificato un evento di piena che ha interessato il fiume Po e i suoi affluenti. Per valutare eventuali contaminazioni delle acque da idrocarburi, a seguito del dilavamento delle sponde nella piena, è stata condotta una campagna di monitoraggio di indagine effettuata congiuntamente tra ARPA Emilia Romagna e ARPA Veneto nelle aree di competenza. Le analisi effettuate non hanno rilevato la presenza di idrocarburi.

Fiume
Il 6 e il 7 maggio (fase di crescita della piena), il 10, l’11 e il 12 maggio (fase di esaurimento) ARPAV ha realizzato una serie di campionamenti sull’asta del fiume Po in comune di Polesella. Le concentrazioni di idrocarburi misurate in tutti i campioni si sono mantenute sempre inferiori a limite di quantificazione (pari a 0,05 milligrammi per litro).

Lagune di Caleri e di Barbamarco
Il 10 maggio è stata effettuata una campagna nelle acque di transizione all’arrivo della piena in mare. La situazione di campionamento nelle Lagune di Caleri e di Barbamarco è stata caratterizzata da condizioni meteorologiche sfavorevoli. Sono stati effettuati rilievi e campionamenti per la ricerca di idrocarburi e altri contaminanti. Le acque, in entrambe le lagune, si presentavano particolarmente torbide con trasparenze quindi estremamente ridotte e salinità basse, in accordo con l’entrata di acque dal Po.

Mare
La campagna si è svolta il 10 maggio nell’area antistante il delta del Po all’arrivo dell’onda di piena, in condizioni meteo-marine difficili, con forte corrente e onda lunga. I dati chimico-fisici lungo la colonna d’acqua sono risultati condizionati dagli apporti del fiume, con elevata torbidità e valori di salinità molto bassi. Nella zona antistante la foce di Pila è stato effettuato il campionamento di acqua per le successive analisi di laboratorio; i campionamenti previsti presso le altre foci sono stati annullati per il peggioramento delle condizioni meteo che non permettevano all’unità specialistica di operare in sicurezza.

Nelle aree indagate sia in laguna che in mare non è stata mai osservata la presenza di idrocarburi di origine petrolifera in superficie, né di altre anomalie. I risultati analitici relativi agli idrocarburi nei campioni di acque di transizione e di mare prelevati in occasione dell'evento di piena sono risultati tutti con concentrazioni sempre inferiori a limite di quantificazione.

26 aprile 2010. Fiume Po. Nessuna presenza di idrocarburi o altre anomalie

I monitoraggi di aprile continuano a non rilevare presenza di idrocarburi nelle acque del Po e nelle lagune del Delta. In particolare per quanto riguarda la Laguna di Caleri e le Lagune di Vallona-Marinetta, il monitoraggio è stato eseguito sia con l’alta marea che con la marea decrescente e con buone condizioni meteorologiche. Nelle aree indagate non è stata osservata la presenza di idrocarburi di origine petrolifera, né di altre anomalie. In tutte le stazioni previste sono stati prelevati campioni di molluschi per le analisi chimiche e microbiologiche e campioni di acqua per la ricerca di inquinanti chimici.

Laguna di Caleri: la trasparenza è discreta in tutto il corpo idrico, più precisamente compresa tra 0,5 e 1,7 m su batimetrie comprese tra 0,9 e 3,5 m. I dati chimico fisici sono risultati nella norma.

Lagune di Vallona-Marinetta: i dati chimico fisici sono nella norma e la trasparenza, misurata su batimetrie comprese tra 0,8 e 2,8 m, si è presentata massima o prossima al valore massimo in tutte le stazioni.

Lo stesso esito per il monitoraggio delle acque marino-costiere nei controlli del 15 e 16 aprile nell’area antistante il delta del Po cioè a Porto Tolle, Foce Po di Pila e Foce di Tolle. I dati chimico-fisici sono risultati nella norma e un’elevata torbidità come è abbastanza normale nelle zone di foce condizionate dagli apporti del Po. In tutte le stazioni di monitoraggio sono stati prelevati campioni d’acqua per l’analisi dei nutrienti e, nelle stazioni a 500 metri dalla costa, anche campioni per l’analisi del fitoplancton e per la ricerca di sostanze chimiche individuate come prioritarie e pericolose dalla normativa.

E’ stato inoltre effettuato il monitoraggio sui sedimenti prelevando campioni per l’analisi chimica ed ecotossicologica in stazioni a circa 3700 metri dalla costa. Sono stati eseguiti anche campionamenti di macrozoobenthos per valutare le condizioni dei popolamenti che vivono sui fondali sia in prossimità della costa (fondali sabbiosi) che al largo (fondali fangosi).

Fiumi e acquedotti: i monitoraggi effettuati nel mese di aprile nelle stazioni fluviali in prossimità degli impianti di potabilizzazione che attingono l’acqua dal fiume Po (comuni di Villanova Marchesana, Cobola, Taglio di Po) evidenziano che le concentrazioni di idrocarburi rilevate si sono mantenute sempre inferiori a limite di quantificazione (pari a 0,05 milligrammi per litro).

14 aprile 2010. Fiume Po. Nelle Lagune del Delta e nei fiumi non si rilevano idrocarburi

Anche gli ultimi monitoraggi dell’Agenzia per l’Ambiente del Veneto sulle acque del Po e sulle Lagune del Delta non rilevano idrocarburi. Di seguito i risultati aggiornati.

Fiumi e acquedotti: i monitoraggi sono stati effettuati nella seconda metà di marzo in sei stazioni di fluviali nei comuni di Castelnovo Bariano, Porto Tolle, Ariano nel Polesine. Le concentrazioni di idrocarburi rilevate si sono mantenute sempre inferiori a limite di quantificazione (pari a 0,05 milligrammi per litro). Sono in corso altri accertamenti nelle stazioni in prossimità degli impianti di potabilizzazione che attingono l’acqua dal fiume Po.

Lagune del Delta: dal 6 all’8 aprile sono state effettuate le prime uscite della campagna di monitoraggio del mese per le acque di transizione della provincia di Rovigo, che hanno interessato la Sacca del Canarin, la Sacca di Scardovari e la Laguna di Barbamarco. Il monitoraggio è stato eseguito con marea decrescente e con buone condizioni meteorologiche. Non è stata osservata la presenza di idrocarburi di origine petrolifera, né di altre anomalie nelle aree indagate.

Sacca del Canarin: i dati chimico fisici sono risultati nella norma. La salinità in particolare presentava valori piuttosto bassi in accordo con lo stato di marea. Nella zona centro-meridionale della laguna è stato misurato un ossigeno disciolto di circa 150%, valore non raro nel periodo primaverile associato ad un’elevata torbidità dell’acqua, ma non ad una sua colorazione anomala che possa indicare la presenza di fioriture fitoplanctoniche.

Sacca di Scardovari: I dati chimico fisici sono risultati nella norma e la trasparenza, misurata su batimetrie comprese tra 0,5 e 2,2 m, si è presentata massima in tutte le stazioni.

Laguna di Barbamarco: I dati chimico fisici sono risultati nella norma; da notare solo alcune situazioni di sovra saturazione dell’ossigeno disciolto, associate a concentrazioni di clorofilla fino a 10 µg/l, come naturale in questi ambienti nel periodo primaverile.

In tutte le lagune sono state prelevati campioni di molluschi per le analisi chimiche e microbiologiche e campioni di acqua per la ricerca di inquinanti chimici. Proseguirà nei prossimi giorni il monitoraggio nelle altre lagune e nell’area di mare antistante il Delta.

Mare. In questi giorni si sta effettuando il controllo nell’area di mare antistante il Delta.

Dal 1° aprile 2010. Balneazione

Riprendono gli accertamenti per il controllo delle acque di balneazione, ai sensi della nuova normativa (D.Lgs 116/2008) che prevede anche la rilevazione della eventuale presenza di residui bituminosi.

31 marzo 2010. Il monitoraggio nella fase di post-emergenza

Le Regioni competenti per territorio, attraverso le ARPA Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, hanno predisposto, in coordinamento con l’Autorità di Bacino del fiume Po, un Piano Interregionale di monitoraggio di Indagine ai sensi della Direttiva europea sulle Acque, da attuarsi come fase di post emergenza sulle aree di competenza per proseguire i controlli e valutare eventuali impatti nel tempo sugli organismi e matrici di interesse; a tale scopo il Piano congiunto, che integra le attività di monitoraggio già in essere, prevede una durata di almeno due anni e un ampliamento sia dei siti di controllo che dei controlli analitici.

24 febbraio 2010. L’intervento di ARPAV nella fase di emergenza

A seguito della comunicazione della Protezione Civile Nazionale ricevuta il 24 febbraio, ARPAV ha predisposto i controlli ed ha allertato i gestori degli acquedotti di Villanova Marchesana, Corbola, Taglio di Po e le ARPA delle Province di Mantova, Reggio Emilia e Ferrara.
Il 25 febbraio si è costituita presso la Prefettura di Rovigo l'unità di crisi composta da Polizia, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Agenzia Interregionale del Po e ARPAV.
Quest’ultima ha messo in campo il Dipartimento di Rovigo, i Servizi Laboratori specializzati e lo staff del Settore Acque - Osservatorio Alto Adriatico.
A partire dal pomeriggio del 26 febbraio, le acque superficiali e le acque destinate alla produzione di acqua potabile sono stati tenute sotto osservazione con campionamenti eseguiti dai tecnici di ARPAV sulle 24 ore fino all’8 marzo (quando è dichiarata la fine dello stato di attenzione) e successivamente con cadenza giornaliera fino al 12 marzo.
Le acque potabili erogate dagli acquedotti sono state campionate dalle competenti ULSS 18 e 19.
Complessivamente sono stati analizzati 300 campioni (92 negli acquedotti, 84 nelle acque superficiali - fiumi, 108 nelle potabili, 6 nel mare e 10 nelle lagune) con determinazione dei seguenti parametri: idrocarburi totali, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), Policloro Bifenili (PCB), solventi clorurati e per alcuni campioni anche le diossine.

I risultati delle analisi

Acque dolci superficiali da fiume e da presa acquedottistica

I monitoraggi sono stati effettuati in 6 stazioni di rilevamento fluviale (Castelmassa, Calto, Polesella, Ponte Molo, Tolle e Pila) ed in 3 punti sul fiume Po corrispondenti ad altrettante prese acquedottistiche (Villanova Marchesana, Corbola e Ponte Molo).
Le concentrazioni di idrocarburi rilevate si sono mantenute piuttosto basse, sempre inferiori a 0.2 microgrammi per litro ad eccezione di un solo campione con concentrazione pari a 0.26 microgrammi per litro (prelevato a centro fiume il 27 febbraio a Castelmassa); dal 6 marzo al 13 marzo le concentrazioni sono risultate tutte inferiori ai limiti di quantificazione.

Acque lagunari

L’uno marzo, giorno dell’arrivo dei primi inquinanti in mare dalla foce del Po di Pila, l’Osservatorio Alto Adriatico in collaborazione con il DAP di Rovigo ha ispezionato le acque della Sacca del Canarin, prima laguna ad essere influenzata dalle acque del Po. Si è provveduto a prelevare due campioni di acqua superficiale: uno in corrispondenza della bocca mare, dove era evidente una iridescenza superficiale nella massa d’acqua marina entrante, e l’alto in un punto interno alla Sacca. Il giorno seguente sono stati ripetuti i prelievi di acqua nella Sacca del Canarin in quattro punti.
Il 3 marzo sono stati effettuati 4 prelievi di acqua superficiale nella laguna Barbamarco , sulla sinistra della foce del Po di Pila.
Sui campioni sono stati ricercati vari inquinanti chimici (Idrocarburi, PCB, Benzene, IPA, Composti Organo Clorurati) e sono stati fatti saggi di ecotossicità con esito negativo.
Solo due campioni hanno mostrato valori di concentrazione quantificabile per il solo parametro idrocarburi: uno a Canarin corrispondente al prelievo eseguito in presenza di iridescenza (0.124 mg/l) e uno a Barbamarco (0,087 mg/l). Il resto dei parametri, analizzati in tutti i campioni, avevano concentrazioni inferiori al limite di quantificazione.

Acque marine

Nei giorni 28/2 e 1¬2/3 l’Osservatorio Alto Adriatico ha provveduto a campionare l’acqua di mare prelevando 6 campioni di acqua superficiale antistante alla foce del Po di Pila. L’esame visivo, nelle giornate di monitoraggio e campionamento, non ha evidenziato anomalie sulla superficie dell’acqua. Nei campioni prelevati sono stati ricercati vari inquinanti chimici (Idrocarburi, PCB, Benzene, IPA, Composti Organo Clorurati) e sono stati fatti saggi di ecotossicità. I dati analitici sono risultati quasi tutti inferiori al limite di quantificazione strumentale e i test di tossicità sono stati negativi. Solo due campioni, prelevati nel Po di Pila, avevano concentrazioni di idrocarburi quantificabili:

* 0,108 mg/l il 28/2
* 0,033 mg/l l’1/3

Altri campioni d’acqua, prelevati presso la foce del Po di Pila, risultavano < 0.025 mg/l.

Aree di balneazione

Per quanto riguarda la fascia costiera di balneazione si è ritenuto opportuno effettuare un sopralluogo ispettivo nell’area a rischio di impatto, per verificare l’eventuale presenza di idrocarburi. L’esito del sopralluogo attuato ha mostrato assenza di idrocarburi sia lungo la battigia che nella prima fascia di mare. Dal 1° aprile 2010 riprendono gli accertamenti per il controllo delle acque di balneazione, ai sensi della nuova normativa (D.Lgs 116/2008) che prevede anche la rilevazione della eventuale presenza di residui bituminosi.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 09:31

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