Vai al contenuto

INQUINAMENTO. STUDIO SULL'IMPATTO DEL RISCALDAMENTO DA LEGNA SULLA QUALITA' DELL'ARIA

Comunicato stampa
Data di pubblicazione:

(AAV) Verona, 28 ottobre 2016 – L’aumentato utilizzo negli ultimi anni di prodotti da combustione per il riscaldamento e delle pratiche di combustione all’aperto di residui agricoli come ramaglie o residui di potatura, hanno portato alla sottoscrizione da parte di ARPAV e del Comune di Verona di una convenzione per lo studio della qualità dell’aria a seguito degli inquinanti da fumo di legna, il cui avvio è fissato per il 31 ottobre.
L’uso delle biomasse solide ha portato ad un aumento delle emissioni di particolato primario (PM10 e PM 2,5) e delle concentrazioni di composti quali gli Idrocarburi Policiclici Aromatici e Carbonio, rilevabili sulla parte più fine del particolato.
Un’indagine particolarmente importante anche dal punto di vista sanitario poiché recenti studi hanno dimostrato l’elevata pericolosità per l’organismo umano legata alle loro proprietà mutagene e cancerogene (WMO 2000).
L’attività di monitoraggio che inizierà il 31 ottobre proseguirà per 15 giorni con il monitoraggio della concentrazione di PM2,5 e inquinanti gassosi su cinque siti selezionati del comune di Verona. Il campionamento verrà ripetuto in periodo invernale fino alla fine di marzo per un totale di 150 campioni prelevati.
I siti individuati sono Borgo Milano e Giarol Grande, presso le stazioni fisse della rete di monitoraggio ARPAV, Quinzano, Montorio e Cadidavid.
I campioni di PM2,5 verranno poi analizzati in laboratorio per la determinazione di idrocarburi policiclici aromatici, levoglucosano, potassio e carbonio, indicatori questi ultimi di combustione di legna.
L’analisi dei dati permetterà di conoscere la diffusione e l’impatto sulla qualità dell’aria dell’utilizzo di riscaldamento a biomassa in ambiente urbano.

BIOMASSE SOLIDE

Ultimo aggiornamento

09-11-2022 11:21

Questa pagina ti è stata utile?