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Incendio del 18 agosto 2017 Vidori Servizi Ambientali S.r.l.

Comunicato congiunto ARPAV e ULSS2

Comunicato stampa
Data di pubblicazione:

Comunicato congiunto ARPAV e ULSS2


L’impianto di trattamento della ditta Vidori si trova nella zona industriale di Vidor, in via Tittoni. L’incendio ha interessato l’area di stoccaggio dei solventi, l’area di lavorazione degli assimilabili, coinvolgendo il lato est dello stabilimento. Oltre ai rifiuti presenti sono bruciati anche automezzi, apparecchiature e macchinari presenti nelle aree interessate dall’evento. Al momento non è stato possibile stabilire con precisione i quantitativi presenti nel capannone al momento dell’incendio.
Nella fase iniziale dell’evento le condizioni meteo erano definite Stabili il vento, debole, soffiava in direzione nord/nord-ovest (provenienza sud/sud-est).
Sono stati effettuati dei canister: in corrispondenza dell’incendio (sopra la colonna), immediatamente a ridosso dello stabilimento nell’angolo Nord-Est, e nel punto sensibile più vicino sito in via Paludotti (casa Adelaide) a circa 450/500 m dall’impianto in linea d’aria, sempre nella direzione della ricaduta. Nella tabella seguente sono indicate la posizione, l’orario del campionamento il numero del rapporto di prova.
Le analisi effettuate sul campione prelevato in corrispondenza della colonna di fumo hanno evidenziato la presenza di composti organici clorurati (clorometano, cloruro di metilene), di naftalene, alfa-metilstirene, metilmetacrilato, acetone e composti idrocarburici in particolare alcheni.
Sono in corso le verifiche analitiche sui campioni prelevati con sistemi di campionamento mediante pompe ad alto volume per la ricerca dei microinquinanti e sui campione effettuati per la ricerca delle eventuali fibre libere di amianto.
Commento ai valori rilevati nei campionamenti aria
In caso di esposizione a sostanze tossiche inalabili, sii consideranoi due diversi scenari:
-eventi acuti: concentrazione sensibile di inquinante per brevi durate di esposizione
-eventi cronici: concentrazioni modeste di inquinante per tempi prolungati di esposizione
In caso di eventi acuti, l’IDLH, “Imediately Danguerous to Life and Health”, è comunemente utilizzato dagli analisti di rischio per individuare la prima soglia di danno negli scenari incidentali. Questa soglia è definita dal NIOSH (National Institute for Occupational Safety and Health) come la massima concentrazione di sostanza tossica a cui può essere esposta per 30 minuti una persona in buona salute, senza subire effetti irreversibili o senza che gli effetti dell'esposizione impediscano la fuga.
In caso di eventi cronici o altre tipologie di esposizione, tra i più usati vi sono i limiti di esposizione dell’American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH) che annualmente propone ed aggiorna per numerose sostanze una lista di valori limite di soglia (Threshold Limit Values, TLV). Tali limiti sono stati sviluppati come linee guida per assistere gli igienisti nel controllo delle esposizioni alle sostanze chimiche negli ambienti di lavoro e non per un utilizzo quale standard di legge. Il più basso dei limiti proposti dall’ACGIH è TLV - TWA (Threshold Limit Value - Time Weighted Average) che indica il livello di esposizione al quale il lavoratore può essere esposto 8 ore al giorno, per 5 giorni alla settimana, per tutta la durata della vita lavorativa, senza risentire di effetti dannosi per al salute.
Dall’analisi dei dati si evidenzia la presenza di composti clorurati, aromatici e monomeri di materiale plastico, Le concentrazioni, anche in relazione alle condizioni meteo definite stabili (favorendo l’innalzamento del pennacchio di fumo e quindi la diluizione dei contaminanti), significative a ridosso dell’evento, già a 500 m si erano notevolmente ridotte.

Ultimo aggiornamento

09-11-2022 11:21

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