Il piano di controllo regionale della radioattività ambientale per l’anno 2006 prevedeva anche il monitoraggio di radioisotopi artificiali (ad esempio Iodio-131, Cesio-137, Tecnezio-99m) in campioni di fanghi e di reflui prelevati presso i depuratori urbani. I criteri utilizzati per selezionare gli impianti da monitorare sono:
· depuratori con più di 50.000 abitanti equivalenti serviti;
· almeno un depuratore per provincia (o due per le province più popolose);
· tutti i depuratori che servono Ospedali con Medicine Nucleari;
· significatività del corpo idrico recettore.
I controlli, che nel 2001 riguardavano il solo depuratore di Verona, sono ad oggi estesi a 13 impianti ubicati sull’intero territorio regionale. Inoltre, in alcune province, ARPAV svolge monitoraggi su ulteriori depuratori sulla base di accordi locali. Non essendo ancora disponibile una serie storica per tutte le province, il trend temporale della risorsa non è definibile.
I prelievi riguardano le acque reflue e i fanghi; le prime sono prelevate dopo la depurazione e prima dell’immissione nel corpo recettore, mentre i fanghi vengono campionati dopo i vari processi di trattamento, prima dell’eliminazione.
L’indicatore risulta significativo perché permette di rilevare l’eventuale immissione di radioattività nell’ambiente. Confrontando i dati rilevati presso i depuratori con gli esiti dei controlli eseguiti direttamente presso alcune strutture mediche, queste non sembrano costituire la principale fonte di inquinamento da radionuclidi di origine sanitaria. Le elevate concentrazioni di attività di isotopi radioattivi (per esempio lo Iodio-131) sembrano in generale riconducibili ai trattamenti diagnostico/terapeutici condotti su pazienti non degenti presso le strutture ospedaliere; tali soggetti, infatti, dopo la cura, fanno ritorno al proprio domicilio, come peraltro previsto dalla normativa (D. Lgs. 187/2000), immettendo i reflui organici direttamente nella rete fognaria, senza adeguato trattamento di depurazione.
Nonostante i valori di concentrazione misurati nei campioni analizzati risultino tutti inferiori ai limiti normativi stabiliti dal D. Lgs. 241/00, si rilevano dei casi di elevata criticità per i depuratori di Ca’ Nordio (PD) e Campalto (VE). In alcuni casi, invece, i livelli di concentrazione si pongono ai limiti di sensibilità della metodica analitica.
- Radioattività nei fanghi e nei reflui dei depuratori
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Numero campioni di reflui e fanghi prelevati e valori medi e massimi di Iodio -131 rilevati nel 2006 presso i principali impianti di depurazione di acque reflue urbane
radioattivita fanghi depuratori.xls