Indicatore | Obiettivo | DPSIR | Stato attuale indicatore | Trend della risorsa |
Radioattività nei fanghi e nei reflui dei depuratori urbani - agg. 31/12/2012 | Quale livello di radioattività (Iodio-131) si rileva nei depuratori urbani? | P | ![]() |
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DESCRIZIONE
Il piano di controllo regionale della radioattività ambientale prevede anche il monitoraggio di radioisotopi artificiali (ad esempio Iodio-131, Cesio-137, Tecnezio-99m) in campioni di fanghi e di reflui prelevati presso i depuratori urbani selezionati sulla base di alcuni criteri (vedi dettaglio nella scheda metadati).
I controlli, che nel 2001 riguardavano il solo depuratore di Verona, sono ad oggi estesi a 12 impianti ubicati sull’intero territorio regionale. In alcune province, ARPAV svolge monitoraggi su ulteriori depuratori sulla base di accordi locali. I prelievi riguardano le acque reflue prelevate dopo la depurazione e prima dell’immissione nel corpo recettore e i fanghi che vengono campionati al termine dei processi di trattamento.
L’indicatore risulta significativo perché permette di rilevare l’eventuale immissione di radioattività nell’ambiente.
OBIETTIVO
Lo stato attuale dell'indicatore è valutato considerando come valore soglia il limite normativo (D.Lgs. 241/00) indicato per il parametro Iodio-131 pari a 1000 Bq/kg.
VALUTAZIONE
I valori di concentrazione misurati nei campioni analizzati sono risultati nel 2012 tutti inferiori ai limiti normativi; per alcuni radionuclidi, a volte, i livelli sono addirittura inferiori ai limiti di sensibilità della metodica analitica. I controlli proseguono in modo particolare presso tutti quegli impianti ove siano stati rilevati valori di concentrazione prossimi al limite o eventuali superamenti dello stesso.
Valori medio e massimo di attività di Iodio 131 rilevati nei fanghi di depurazione nel 2012
Confrontando i dati rilevati presso i depuratori con gli esiti dei controlli eseguiti direttamente presso alcune strutture mediche, queste non sembrano costituire la principale fonte di inquinamento da radionuclidi di origine sanitaria. Le elevate concentrazioni di attività di isotopi radioattivi (es. Iodio-131) sembrano in generale riconducibili ai trattamenti diagnostico/terapeutici condotti su pazienti non degenti presso le strutture ospedaliere; tali soggetti, infatti, dopo la cura, fanno ritorno al proprio domicilio, come peraltro previsto dalla normativa (D. Lgs. 187/2000), immettendo i reflui organici direttamente nella rete fognaria, senza adeguato trattamento di depurazione.
Le analisi eseguite in modo sistematico dal 2006 evidenziano un trend positivo.
L’aggiornamento dell’indicatore con i dati dell’anno 2013 è previsto per luglio 2014.
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