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Qualità delle acque destinate alla balneazione - agg. 15/09/2014 | Le acque costiere e interne sono idonee alla balneazione? | S | ![]() |
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DESCRIZIONE
Il Veneto è una regione ricca di coste marine e lacustri, habitat di grande valore naturalistico e zone di forte richiamo turistico con importanti riflessi sull’economia locale. La qualità delle acque di balneazione è fortemente collegata alla qualità dei corsi d’acqua, agli scarichi ed alle pressioni diffuse sul territorio.
Il Decreto Legislativo n. 116 del 30 maggio 2008, che ha recepito la Direttiva 2006/7/CE relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e che abroga la Direttiva 76/160/CEE, prevede che le acque di balneazione siano valutate e classificate, annualmente, sulla base dei dati degli ultimi 4 anni (3 anni in determinati casi) relativi a 2 soli parametri batteriologici (Escherichia coli e Enterococchi intestinali), secondo 4 categorie di qualità (eccellente, buona, sufficiente e scarsa).
Ai fini della classificazione delle acque, nelle more dell’acquisizione di una serie completa dei nuovi dati (in Italia il nuovo sistema di monitoraggio è stato attivato nell’anno 2010), il D.Lgs n. 116/2008 prevede che i parametri Escherichia coli e Enterococchi intestinali siano considerati equivalenti rispettivamente ai Coliformi fecali e Streptococchi fecali rilevati negli anni antecedenti all’anno 2010, ai sensi della previgente normativa rappresentata dal D.P.R. n. 470/1982 e s.m.i., che ha recepito la Direttiva 76/160/CEE.
Pertanto per le classificazioni 2010-2011-2012 dovranno necessariamente essere utilizzati i dati relativi ai parametri di entrambe le suddette normative, mentre per la classificazione 2013 e successive dovranno essere utilizzati i soli dati relativi ai parametri della normativa vigente.
La nuova legge stabilisce inoltre che nell’anno 2015 le acque siano classificate almeno di qualità sufficiente (condizione minima per definire un’acqua idonea o balneabile).
Pertanto a partire dall’anno 2010, la balneabilità è rappresentata dalla percentuale di acque classificate almeno di qualità sufficiente (somma di acque di qualità eccellente, buona e sufficiente) rispetto al totale delle acque esaminate per ambito regionale/provinciale/comunale o per corpo idrico indagato.
La precedente normativa rappresentata dal D.P.R. 470 del 1982 prevedeva la classificazione delle acque in idonee (e non idonee) alla balneazione sulla base dei soli dati dell’ultimo anno di monitoraggio relativi a 12 parametri (fisici, chimici e microbiologici) ciascuno dei quali doveva rispettare precisi valori percentuali di conformità dei campioni. Pertanto fino all’anno 2009, la balneabilità veniva rappresentata come percentuale di acque classificate idonee alla balneazione rispetto al totale delle acque esaminate per ambito regionale/provinciale/comunale o per corpo idrico indagato.
OBIETTIVO
L’obiettivo da raggiungere nell’anno 2015, secondo la nuova normativa, è che tutte le acque di balneazione siano classificate come di qualità almeno sufficiente.
VALUTAZIONE
- In base alla classificazione 2010 (su dati 2007-2010) valida per l’inizio della stagione balneare 2011, 155 punti (su un totale di 167 esaminati) sono risultati di qualità “eccellente” (92.8%), 6 di qualità “buona” (3.6%) e 6 di qualità “sufficiente” (3.6%).
- In base alla classificazione 2011 (su dati 2008-2011) valida per l’inizio della stagione balneare 2012, 152 punti (su un totale di 167 esaminati) sono risultati di qualità “eccellente” (91%), 5 di qualità “buona” (3%) e 10 di qualità “sufficiente” (6%).
- In base alla classificazione 2012 (su dati 2009-2012) valida per l’inizio della stagione balneare 2013, 151 punti (su un totale di 167 esaminati) sono risultati di qualità “eccellente” (90.4%), 6 di qualità “buona” (3.6%) e 10 di qualità “sufficiente” (6%).
- In base alla classificazione 2013 (su dati 2010-2013) valida per l’inizio della stagione balneare 2014, 164 punti (su un totale di 167 esaminati) sono risultati di qualità “eccellente” (98.2%) e 3 di qualità “buona” (1.8%).
In base alla classificazione 2014 (su dati 2011-2014) valida per l’inizio della stagione balneare 2015, 162 punti (su un totale di 167 esaminati) sono risultati di qualità “eccellente” (97.0%) e 5 di qualità “buona” (3.0%).
Per quanto sopra, nessuna delle acque di balneazione in esame è stata mai classificata come di qualità scarsa e pertanto sono state considerate tutte come idonee (balneabili) per l’inizio delle stagioni balneari relative agli anni dal 2011 al 2015.
L’obiettivo della Direttiva 2006/7/CE e quindi del D.Lgs n. 116/2008 (acque di qualità almeno “sufficiente” nel 2015) risulta già raggiunto dall'anno 2010 per tutte le acque di balneazione della Regione. Dal raffronto delle classificazioni adottate negli ultimi 5 anni dalla Regione, su proposta di ARPAV, si evidenzia un significativo miglioramento della qualità delle acque di balneazione del Veneto negli anni dal 2010 al 2013 (+4.2% di acque di qualità “eccellente”) ed un lieve peggioramento delle stesse nell'anno 2014 rispetto all'anno 2013 (-1.2% di acque di qualità “eccellente”). Il miglioramento più significativo (+7.8% di acque di qualità “eccellente”) si osserva nell’anno 2013 rispetto all’anno 2012. Mediamente si registra il 93.9% di acque di qualità “eccellente” (91.4% nel triennio 2010-2012 e 97.6% nel biennio 2013-2014 classificazioni effettuate con i soli dati della nuova normativa). Da rilevare che che negli ultimi 2 anni nessuna acqua di balneazione è stata classificata di qualità “sufficiente” (obiettivo previsto dalla legge per la stagione balneare 2015) contro il 6% negli anni 2011-2012 e il 3.6% nell'anno 2010.
Da rilevare infine che nessuna acqua di balneazione è stata classificata di qualità “scarsa”.
fig.1 - Classificazione dei punti (in %) secondo le classi di qualità 'eccellente', 'buona', 'sufficiente' e 'scarsa'. Anni 2010 - 2014
L’aggiornamento dell’indicatore con i dati dell’anno 2015 è previsto per marzo 2016.
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