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Sistemi di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani - agg. 31/12/2010 | Come vengono recuperati e smaltiti i rifiuti urbani nel Veneto? | P | ![]() |
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DESCRIZIONE
Le modalità di recupero o smaltimento a cui vengono avviati i rifiuti urbani una volta raccolti sono fondamentali nel determinare la qualità e l’efficacia dell’intera gestione dei rifiuti. Risulta importante monitorare in che percentuale le diverse categorie di rifiuti sono recuperate e soprattutto a quanto ammonta la percentuale di rifiuti avviata direttamente a smaltimento.
OBIETTIVO
Il riferimento utile per valutare complessivamente la bontà di un sistema di gestione dei rifiuti urbani può essere identificato dalla percentuale di raccolta differenziata, che valuta a monte l’efficacia dei sistemi di raccolta, e dalla destinazione dei rifiuti raccolti. In questo senso risulta utile confrontare il dato regionale di rifiuto smaltito in discarica (pari al 16,5% dei rifiuti prodotti nel 2010) rispetto alla media nazionale ( 48% dei rifiuti prodotti nel 2009).
VALUTAZIONE
Nel 2010 continuano a crescere le raccolte differenziate: il recupero della frazione organica ha avuto un ulteriore incremento del 7% rispetto all’anno precedente, rappresentando il 26% dei rifiuti urbani raccolti. Il recupero delle frazioni secche (carta, vetro, plastica, legno, RAEE..) denota un incremento del 4,2%. Si registra una riduzione dei quantitativi smaltiti direttamente in discarica (-27%) a favore soprattutto dell’incenerimento, a seguito dell’avvio della terza linea di Padova.
Il quantitativo avviato a incenerimento benché sia cresciuto del 23% rispetto all’anno precedente in seguito al perfezionamento degli impianti esistenti, rappresenta sempre l’8% del rifiuto urbano totale.
Nonostante l’avvio diretto in discarica sia passato dal 13,3% al 9,5%, resta ancora la principale destinazione dei rifiuti urbani in quanto si aggiungono anche gli scarti generati dal trattamento meccanico-biologico e dalle operazioni di recupero di rifiuti urbani e speciali.
Il ricorso al trattamento del rifiuto residuo per la produzione di CDR ad oggi presenta ancora delle criticità, in quanto il suo impiego in sostituzione dei combustibili fossili in cementifici o altri impianti non è ancora diffuso in Regione, fatta eccezione per l’utilizzo nella Centrale Enel di Fusina.
Tra gli “altri trattamenti” delle frazioni residue eterogenee risulta sostanzialmente stabile il recupero di spazzamento ed ingombranti, mentre la particolare congiuntura economica e la riduzione del costo delle materie prime ha di fatto rallentato l’avvio a recupero del secco residuo.