Indicatore | Obiettivo | DPSIR | Stato attuale indicatore | Trend della risorsa |
ACQUE DI TRANSIZIONE - Stato chimico nel periodo 2014-2019 | Le acque di transizione hanno una qualità chimica accettabile? | S | ![]() |
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DESCRIZIONE
Lo Stato Chimico dei corpi idrici ai sensi del D.Lgs. 152/2006 fornisce una valutazione della qualità chimica delle acque di transizione; in particolare, ai sensi del D.Lgs. 172/2015, che sostituisce il D.M. 260/2010, si considera la presenza di sostanze prioritarie, pericolose prioritarie e altre sostanze inquinanti derivanti da attività antropiche sulle matrici acqua e biota.
La procedura di calcolo prevede il confronto tra le concentrazioni medie annue rilevate nei siti monitorati e gli Standard di Qualità Ambientali (SQA-MA) e per alcune sostanze il confronto della singola misura con la Concentrazione Massima Ammissibile (SQA-CMA). Il corpo idrico, che soddisfa, per le sostanze dell’elenco di priorità, tutti gli standard di qualità ambientale (SQA-MA e SQA-CMA) in tutti i siti monitorati, è classificato in “Buono” Stato Chimico. In caso negativo è classificato come “Non buono” per il mancato conseguimento dello Stato Chimico Buono. Il D.Lgs. 172/2015 introduce per alcuni parametri il “biota” (pesci, crostacei, molluschi) come matrice di riferimento da monitorare almeno una volta l’anno; modifica inoltre in modo restrittivo gli SQA per alcuni parametri da ricercare in acqua e da ultimo indica SQA-MA e SQA-CMA per nuove sostanze da indagare a partire da dicembre 2018 e da utilizzare nella classificazione prevista per l’aggiornamento del Piano di Gestione del 2027.
Nel sessennio 2014-2019 per la valutazione dello Stato Chimico si è fatto riferimento per gli anni 2014 e 2015 al D.M. 260/2010 e dal 2016 al D.Lgs. 172/2015 sia per gli SQA che per la matrice (acqua e biota). La classificazione di Stato Chimico, approvata con DGRV n.4 del 04/01/2022 e riportata nell’aggiornamento dei Piani di Gestione, è stata definita considerando gli esiti dei due trienni (2014-2016 e 2017-2019) ma dando priorità al secondo, come da indicazioni ministeriali, allo scopo di tenere conto di eventuali effetti delle misure di mitigazione applicate.
OBIETTIVO
Per la valutazione dello Stato Chimico nel ciclo di monitoraggio 2014-2019, si considera il rispetto degli SQA della tabella 1/A del DM 260/2010 (2014-2015) e della tabella 1/A del D.Lgs. 172/2015 (2016-2019) per ogni stazione del corpo idrico.
VALUTAZIONE
La classificazione di stato chimico 2014-2019 dei corpi idrici di transizione mostra una situazione negativa: lo stato chimico complessivo è risultato non buono in tutti i corpi idrici a causa del superamento nella matrice biota degli standard di qualità per mercurio e difenileteri bromurati (PBDE) a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. 172/2015; fanno eccezione i cinque corpi idrici corrispondenti ai rami del delta del Po per i quali la matrice biota non viene ancora campionata, in quanto non è stato ancora possibile attivare una collaborazione per il recupero di tali campioni. Nella matrice acqua non sono stati rilevati ulteriori superamenti rispetto a quelli citati nel primo ciclo 2014-2016 del sessennio in questione, nello specifico si tratta del superamento in laguna di Marinetta dello SQA-MA del parametro Para-terz-ottilfenolo. Il rilevamento di superamenti nel 2019 di nuove sostanze, nella fattispecie del PFOS nei rami del delta del Po, non è stato considerato nella classificazione 2014-2019 come indicato dalla normativa in essere, che prevede il loro utilizzo nella prossima classificazione.
In tutti i corpi idrici non sono mai stati rilevati superamenti degli SQA-CMA. Non compare la classificazione dello stato chimico della laguna di Venezia che viene riportata in altra sede.
Fig. 1 - Stato chimico per corpo idrico, periodo 2014-2019, lagune minori e rami del delta del Po
Considerando le modifiche normative sopra esposte (variazioni degli standard di qualità ambientale e introduzione di una matrice nuova), non è possibile effettuare in termini oggettivi la valutazione del trend rispetto alla precedente classificazione. Si ritiene di valutare pertanto incerto il trend in attesa delle valutazioni future.
La prossima classificazione dell’indicatore per i corpi idrici di transizione del Veneto verrà elaborata alla fine del sessennio di monitoraggio 2020-2025, in funzione del successivo aggiornamento dei Piani di Gestione (2027).