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Pollini ed effetti sulla salute

In questa stagione dell’anno si ripropone il problema, molto diffuso, delle allergie legate ai pollini.

Quali sono, in Veneto, i pollini che possono creare disturbi alla salute umana e come possiamo difenderci?foto Susanna Lessi

Ne parliamo con Susanna Lessi, dirigente tecnico referente, in ARPAV, per il monitoraggio aerobiologico.

Innanzitutto, quali sono i pollini che scatenano le allergie?

Susanna Lessi: I più importanti pollini allergenici provengono da piante erbacee (Graminacee, Composite - tra cui l’Ambrosia, Urticacee - che comprendono la Parietaria) e da alberi (Nocciolo, Betulla, Olivo, Cipresso, Carpino). Affidati al vento per la loro diffusione (piante anemofile), vengono ritrovati anche a distanza di centinaia di chilometri. Principalmente in primavera, le piante liberano nell’aria innumerevoli minuscoli granuli di polline che, contenendo gli elementi maschili della riproduzione, hanno il compito di fecondare l'ovulo. Nelle regioni settentrionali, tra cui il Veneto, le Graminacee spontanee sono tra le maggiori responsabili delle allergie che si manifestano in primavera-estate.

Quali sono i sintomi dell’allergia da pollini?

Susanna Lessi: La rinite o raffreddore stagionale è una delle patologie più diffuse che si manifesta negli individui sensibilizzati quando, attraverso l’aria inalata, entrano in contatto con i pollini allergizzanti: i sintomi più caratteristici sono a carico delle mucose dell'occhio (lacrimazione) e del naso (prurito e secrezione) ma anche della trachea e dei bronchi (asma). Queste manifestazioni si presentano con periodicità stagionale e possono essere più o meno gravi o persistenti in funzione delle sensibilizzazioni individuali (allergici ad un solo polline o a più pollini).

C’è una stagionalità per la comparsa di questi sintomi?foto pollini2

Susanna Lessi: Generalmente sì, anche se la presenza dei pollini in aria è fortemente influenzata dalle condizioni meteorologiche: temperature anomale e piogge persistenti, come evidenziato in questi ultimi anni dai monitoraggi pollinici, possono indurre profonde modificazioni alla classica stagione dei disturbi da allergia a pollini, in termini di inizio, durata ed intensità. I periodi classici sono febbraio – aprile per gli allergici ai pollini d’albero a fioritura primaverile, aprile-giugno per gli allergici a pollini di graminacee o di olivo e maggio-settembre per i sensibilizzati alle urticacee, soprattutto alla parietaria. Oggi, oltre a verificare un anticipo della data di fioritura delle piante allergeniche più importanti, si assiste anche ad un aumento del tipo di pollini in grado di causare pollinosi, come i pollini di Cipresso, presenti in aria g ià nei primi mesi dell’anno o di Ambrosia, fino a qualche anno fa non presente sul territorio veneto, nel periodo estivo-autunnale. Dunque, nel caso di polisensibilizzazioni, la stagione dei sintomi può durare anche tutto l’anno!

C’è una causa specifica per la diffusione di questi nuovi pollini?

Susanna Lessi: La diffusione dei “nuovi” pollini è legata all’ampliamento degli scambi commerciali, all'introduzione di specie "esotiche" impiegate a scopo ornamentale, alle modificazioni nella gestione del territorio agricolo/forestale ed anche al cambiamento climatico che favorisce la colonizzazione da parte delle piante di nuove aree di territorio. L’aumento delle sensibilizzazioni, secondo gli esperti della materia, sembra sia dovuto in parte al modificato stile di vita, che ha ridotto le difese immunitarie, in parte al peggioramento delle qualità dell’aria, a causa dell’inquinamento (ad esempio l’aumento di anidride carbonica favorirebbe una maggiore produzione di polline allergizzante).

In che modo ci si può proteggere?

Susanna Lessi: Sfuggire ai pollini è ben difficile ma è possibile adottare alcune “buone pratiche”: gli enti gestori del verde pubblico potrebbero introdurre piante a basso potere allergizzante e sfalciare le aree verdi incolte; i privati potrebbero mantenere “puliti” i giardini con tagli eseguiti prima della fioritura. L’allergico potrà informarsi sulle piante verso le quali è sensibilizzato e consultare i calendari pollinici per conoscerne la diffusione nell’arco dell’anno, evitando di frequentare gli spazi aperti a maggiore esposizione.

In Veneto ARPAV si occupa del monitoraggio dei pollini. Ci può spiegare quali attività svolge nello specifico?

Susanna Lessi: ARPAV, attraverso le sue strutture dipartimentali, effettua il monitoraggio dei pollini e spore fungine allergenici aerodispersi da metà gennaio a metà novembre con cadenza settimanale. A queste rilevazioni partecipano attivamente anche l’Università di Padova e l’Università di Verona. I pollini vengono rilevati da stazioni meccaniche, attualmente 10, installate presso presidi ospedalieri o sedi di amministrazioni pubbliche, a copertura dell’intero territorio veneto. La concentrazione di pollini/spore presenti nell’aria è rilevata con frequenza giornaliera. Ogni settimana vengono emessi bollettini di sintesi, integrati dal commento del medico allergologo, che rappresentano graficamente le pollinazioni e forniscono un giudizio previsionale per la settimana successiva; con i dati raccolti, vengono preparati i calendari pollinici annuali, utili riferimenti per gli allergici e specialisti. ARPAV provvede inoltre a redigere, annualmente, il Rapporto sull’andamento delle pollinazioni, come rilevate nei capoluoghi di provincia, descritte attraverso l’uso di indicatori specifici.

Infine, ci può spiegare come funziona la nuova APP di ARPAV dedicata ai pollini?foto pollini1

Susanna Lessi: La nuova APP dedicata ai pollini, uscita lo scorso aprile, visualizza le concentrazioni polliniche degli ultimi tre giorni disponibili, con riferimento alle stazioni capoluogo di provincia, assieme alla previsione sulla concentrazione della settimana successiva, calcolata sui dati storici. ScaricL’aggiornamento è settimanale. E’ attivo anche un sistema di allerta, a scelta dell’utente, in caso di pollinazioni in aumento.

Approfondimenti

http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/pollini

A cura di

Ufficio Comunicazione ARPAV
Tel. 049-8239305-337
comunicazione@arpa.veneto.it

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 09:33

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