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Rifacimento metanodotti SNAM - Mestre-Trieste, tratto Casale sul Sile-Gonars

Descrizione

Il progetto prevede il rifacimento in 1DP 75 bar del metanodotto Mestre – Trieste nel tratto Silea-Gonars (denominato “Rifacimento”) ed il declassamento in DP 24 bar del tratto Gonars – Trieste (denominato “Declassamento”).

Il “Rifacimento” consiste nella realizzazione di una condotta DN 400 (16”) per circa 81,620 km ed interessa le province di Treviso e Venezia in Veneto e Pordenone e Udine in Friuli Venezia Giulia; mentre il “Declassamento” interessa un tratto di circa 63 km interamente nella regione Friuli Venezia Giulia.

L’opera riguarderà anche la realizzazione di una serie di condotte, alcune delle quali derivanti direttamente dal metanodotto principale, di diametro e lunghezze variabili per una lunghezza complessiva di circa 19,688 km.
Analogamente la realizzazione della nuova stazione di lancio e ricevimento PIG in comune di Casale sul Sile comporterà il rifacimento di due metanodotti (“Derivazione Per Casier” e “Derivazione per Sebring Fontebasso”) e la realizzazione di modeste varianti per collegare la nuova area impiantistica ed i rifacimenti in progetto con il resto della rete.

Struttura di riferimento  Arpav Servizio Coordinamento Istruttorie
Attività di Arpav

ARPAV, al fine di verificare la corretta attuazione del piano di monitoraggio ambientale, svolge attività di esame della documentazione, verifica dei dati, redazione di rapporti, esecuzione di sopralluoghi, campionamenti, misure e analisi sulle seguenti componenti ambientali:

  • Acque sotterranee, in riferimento ai tratti in cui sono previste opere trenchless
  • Acque superficiali, in riferimento a sezioni di attraversamento dei corsi d’acqua naturali, seminaturali o soggetti a tutela, interessati da scavo a cielo aperto
  • Atmosfera, in riferimento ad aree caratterizzate dalla presenza antropica o di aree protette in prossimità delle aree di lavoro
  • Suolo e sottosuolo, in riferimento ad aree sensibili ed aree protette o di interesse individuate dall’analisi preliminare
  • Terre e rocce da scavo, nell’ambito della gestione del cantiere
  • Rumore, in riferimento ad aree caratterizzate dalla presenza antropica odi aree protette in prossimità delle aree di lavoro
  • Biodiversità, in riferimento ad aree sensibili ed aree protette o di interesse individuate dall’analisi preliminare
Strutture Arpav coinvolte nelle attività Le strutture ARPAV partecipanti alle attività sono: Dipartimenti Provinciali di Treviso e Venezia, Servizio Osservatorio Aria, Servizio Osservatorio Acque Interne, Servizio Centro Veneto Suolo e Bonifiche, Servizio Coordinamento Istruttorie
Monitoraggio

Acque superficiali
Le specifiche tecniche del progetto prevedono la messa in opera di nuove condotte e la relativa dismissione di quelle esistenti. La linearità di tali operazioni implica spesso l’interferenza con i corsi d’acqua. Tale interferenza può essere indiretta nel caso di attraversamenti in sotterranea (trivellazioni trenchless) e quindi senza disturbo delle acque di scorrimento superficiale, oppure diretta, cioè effettuata direttamente sulla sezione fluviale tramite scavo a cielo aperto. Il disturbo sulle acque superficiali ipotizzato a partire dalle sezioni di attraversamento interessate da scavo a cielo aperto è oggetto di monitoraggio ambientale specialmente per quanto riguarda gli effetti da un punto di vista biologico, chimico-fisico e chimico. Si mette in evidenza il fatto che da un punto di vista chimico-fisico e chimico i possibili fattori di impatto sono costituiti dalle attività in alveo dei mezzi di lavorazione, quindi legati alla torbidità ed alle eventuali dispersioni di carburante o lubrificanti.
Acque sotterranee
Le operazioni di scavo per la messa in opera o per la dismissione delle condotte possono localmente interferire con la falda freatica e con il sistema di circolazione idrica sotterranea. Nel caso dei tratti caratterizzati da condizioni di prossimità della falda al piano campagna, si sono evidenziate quali aree di attenzione, cioè oggetto di monitoraggio ambientale, i tratti in cui sono previste le principali opere trenchless per l’attraversamento di corsi d’acqua o infrastrutture stradali, ed i tratti posti in vicinanza di fontanili. Il monitoraggio riguarderà gli effetti dal punto di vista del regime idraulico ed idrodinamico, e da quello chimico-fisico e chimico.
Suolo e sottosuolo
Le operazioni di scavo per la messa in opera o per la dismissione delle condotte comportano l’asportazione dello strato fertile superficiale dei suoli, il suo accantonamento a lato dello scavo ed il suo riposizionamento, a lavori ultimati, rispettando la giacitura superficiale. In considerazione del territorio attraversato, si evidenzia che il monitoraggio ambientale dei suoli ha la finalità di verificare il recupero della capacità d’uso del suolo e della sua fertilità, al termine delle attività di cantiere, come garanzia della ricostituzione dell’uso agricolo precedente o dell’attecchimento degli interventi di ripristino vegetazionale in caso di ricostituzione di una situazione naturaliforme precedente. Le zone oggetto di monitoraggio sono state scelte sulla base della tipologia e della sensibilità dei suoli, della tipologia delle colture in atto e sulla presenza di aree naturali o con caratteristiche naturaliformi.
Vegetazione, fauna ed ecosistemi
L’attività di monitoraggio mira a verificare da un lato gli attecchimenti dei ripristini vegetazionali, dall’altro il conseguente recupero delle biocenosi (popolazioni animali e vegetali che vivono e interagiscono in uno stesso ambiente) e degli equilibri ecologici al termine delle attività di cantiere. Le zone oggetto di monitoraggio sono state scelte sulla base della presenza di aree naturali o con caratteristiche naturaliformi.
Rumore
I recettori identificati sono localizzati nelle aree ad uso residenziale e nelle zone naturalistiche che risultano più prossime ai tracciati dei metanodotti. Il monitoraggio della componente rumore in corso d’opera prevede il controllo delle emissioni acustiche delle lavorazioni di cantiere al fine di evitare il manifestarsi di emergenze specifiche e di consentire l’adozione di eventuali misure di mitigazione degli impatti verificati.
Atmosfera
Le attività di monitoraggio della qualità dell’aria sono effettuate in corrispondenza di quei ricettori per i quali le attività di cantiere del metanodotto potrebbero creare delle criticità legate all’immissione di polveri e ossidi di azoto (Nox) in atmosfera, dovute ai motori dei mezzi meccanici impiegati, e alla movimentazione di terreno da parte degli stessi.

Ultimo aggiornamento

15-11-2022 10:00

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