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Biodiversità marina

Il concetto di biodiversità è stato definito per la prima volta nel 1992, nell'ambito della Conferenza Mondiale di Rio de Janeiro sull'Ambiente e lo Sviluppo, come la "variabilità tra gli organismi viventi provenienti da qualsiasi origine, inclusi gli ecosistemi terrestri, marini e acquatici e i complessi ecologici di cui queste sono parte", comprendendo così la diversità all'interno delle specie, tra le specie e tra i diversi ecosistemi.

Noi facciamo parte della biodiversità e ne utilizziamo i servizi: cibo, acqua, energia e risorse per la nostra vita quotidiana.
Salvare la biodiversità, salvare il pianeta Terra, il nostro mondo, vuol dire salvare la Vita, in ogni sua forma.

“La migliore scuola dove un giovane possa apprendere che il mondo non è privo di senso è la diretta frequentazione della natura. Con la consapevolezza che siamo in tutto e per tutto parte di questo mondo si acquista anche la consapevolezza che ne portiamo la piena responsabilità.” (Konrad Lorenz).

Il bacino dell’Alto Adriatico è un habitat di biodiversità con caratteristiche uniche: dalle Tegnùe alle alghe, dalle tartarughe marine ai piccoli animali del bagnasciuga, questi piccoli o grandi organismi interagiscono tra loro per l'equilibrio dell’ecosistema marino. Il 2010 è stato proclamato dall’ONU “Anno Internazionale della Biodiversità”, con gli obiettivi della diffusione di attività di ricerca, di salvaguardia e di sensibilizzazione in tutti i Paesi coinvolti.

Un’occasione per riflettere ed impegnarsi a sviluppare nuove pratiche di vita quotidiana eco-sostenibili.

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