Ultimo aggiornamento
15-11-2022 18:03La salubrità delle acque destinate al consumo umano e la riduzione di potenziali pericoli per la salute umana è raggiunta attraverso un insieme di azioni compiute da enti diversi:
- Piani di Gestione pensati a livello di distretto idrografico e di bacino idrografico e idrogeologico per garantita la protezione delle risorse idriche
- Monitoraggi Ambientali
- identificazione e protezione di Aree di Salvaguardia delle zone di captazione
- Piani di Sicurezza degli Acquedotti
- monitoraggio della Qualità dell’acqua destinata al consumo umano.
Il monitoraggio è l'insieme delle azioni di controllo finalizzate alla tutela della salute pubblica dai rischi derivanti dal consumo di acque fornite da pubblici acquedotti e da approvvigionamenti autonomi, non conformi agli standard di qualità fissati dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 e s. m. e, in Veneto, dal D ecreto Dirigenziale del 9 febbraio 2009, n. 15.
Il monitoraggio nelle acque potabili prevede fra l’altro anche il controllo della radioattività che è normato dalla Direttiva Euratom 2013/51 recepita in Italia dal Decreto Legislativo 28/2016 e relativo Decreto Ministero della Salute del 28/08/2017 - Indicazioni operative a carattere tecnico –scientifico ex art. 8 del Decreto Legislativo n. 28/2016.
Il monitoraggio qualitativo è effettuato attraverso:
- i controlli interni eseguiti dal gestore dell’acquedotto
- i controlli esterni eseguiti dall’ Azienda Unità Sanitaria Locale competente fissati sulla base di programmi elaborati secondo i criteri generali dettati dalla Regione riguardanti:
- l’ispezione degli impianti
- la fissazione dei punti di prelievo dei campioni da analizzare
- la frequenza dei campionamenti intesi a garantire la significativa rappresentatività delle acque distribuite durante l’anno.
Nella filiera acquedottistica i punti dove la normativa chiede di pianificare il monitoraggio qualitativo sono i seguenti:
- punti di captazione
- impianti di adduzione (ad esempio i sistemi di pompaggio)
- impianti di accumulo (ad esempio i serbatoi)
- impianti di potabilizzazione (le centrali)
- le reti di distribuzione degli acquedotti ( compresi i rubinetti degli utenti).
I controlli esterni, come prevede l’Allegato 1 – Parte B del Decreto del Ministero della Salute del 14 giugno 2017 che recepisce la Direttiva UE 2015/1787 e che apporta modifiche agli allegati II e III del D.Lgs 31/01, sono articolati su due livelli:
- il controllo dei parametri del gruppo A, eseguito con maggiore frequenza e che mira a fornire un quadro generale delle qualità organolettiche e microbiologiche dell’acqua e dell’efficacia dei trattamenti di disinfezione
- il controllo dei parametri del gruppo B, che prevede l’analisi di tutti i parametri contemplati dal Decreto e non compresi nel gruppo A.
I campioni per i controlli esterni vengono poi analizzati dai laboratori certificati di ARPAV.
Ad ulteriore garanzia del consumatore gli stessi gestori del servizio idrico controllano costantemente, con un loro piano di monitoraggio interno, la qualità dell’acqua distribuita, per porre immediato rimedio ad eventuali difformità analitiche riscontrate. Inoltre con la direttiva EU 2015/1787 e il decreto ministeriale 14/06/2017 ai gestori è fatto obbligo di definire il monitoraggio dopo aver eseguito su tutta la filiera acquedottistica una valutazione del rischio. La valutazione va eseguita secondo norme internazionali quali la norma EN15975-2 (Sicurezza della fornitura di acqua potabile – Linee guida per la gestione del rischio e degli eventi critici) e/o le Linee guida nazionali per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano secondo il modello dei Water Safety Plans (elaborate da ISS).
I campioni per i controlli interni vengono analizzati dai laboratori certificati dei gestori.
La norma stabilisce anche che, per entrambi i tipi di controllo, i parametri da ricercare possano variare a seconda delle conoscenze acquisite nel tempo sulle realtà locali.
normativa di riferimento:
Decreto Dirigenziale del 9 febbraio 2009, n. 15
Decreto del Ministero della Salute del 14 giugno 2017
Water Safety Plans (elaborate da ISS)
APPROFONDIMENTI