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Indagine sul consumo domestico di biomasse legnose in Veneto

L’indagine è stata realizzata da ARPAV, su finanziamento della Regione del Veneto, nei mesi di maggio-giugno 2013.

L’obiettivo era quello di quantificare i consumi regionali e provinciali di legna da ardere e pellet nell’inverno 2012/13 e di verificare la diffusione dei diversi tipi di impianto domestico a legna per riscaldare le abitazioni o cucinare i cibi.

Per la sua realizzazione ci si è avvalsi della tecnica di intervista telefonica denominata CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) per una quota pari al 70% dei contatti, mentre la rimanente quota del 30% è stata raggiunta via web (CAWI). Il campione minimo di interviste era pari a 10,000 contatti, con un possibile incremento qualora nel campione minimo gli utilizzatori frequenti (> 4 volte/anno) fossero risultati inferiori al 10%.

Il campione estratto riproduceva proporzionalmente la distribuzione della popolazione sul territorio regionale in base a: provincia di residenza, densità abitativa (ab/km2) e fascia altimetrica (montagna collina e pianura), considerando come unità statistica elementare la famiglia. Inoltre, è stata effettuata una riponderazione del campione al fine di dare maggiore rappresentatività alle province di Belluno e di Rovigo.

Complessivamente il numero di contatti è stato pari a 10.004.

I principali dati emersi

Frequenza di utilizzo della biomassa legnosa
L’elaborazione dei risultati dell’indagine CATI/CAWI 2013 sul Veneto ha portato ad individuare una percentuale piuttosto elevata di utilizzo della biomassa legnosa: il 34% degli utenti intervistati utilizza legna, di cui il 29% per riscaldare l’abitazione, il 2% per cucinare ed il 3% per entrambi gli usi. Il rimanente 66% invece non la utilizza.
Andando a considerare la frequenza di utilizzo di biomassa legnosa per riscaldare l’abitazione, risulta una percentuale di utilizzatori frequenti (> 4 volte/anno) pari al 29% dell’intero campione, di cui il 24% dichiara di usarla tutti i giorni.

Utilizzo biomasse legnose

grafico 1. Utilizzo della biomassa legnosa

Tipologia di biomasse legnose impiegate nelle abitazioni
Le tipologie di biomasse legnose che sono state censite nell’indagine CATI/CAWI sono state le seguenti: legna da ardere comune, legna lavorata, pellet, cippato e briquettes.
Considerando gli utilizzatori frequenti, i materiali più frequentemente impiegati per riscaldare le abitazioni sono risultati essere la legna da ardere (84.4% dei casi) ed il pellet (14.5%), mentre le altre tipologie (legna lavorata, cippato e briquettes) sono rappresentate da percentuali trascurabili (dallo 0.3 allo 0.4%).

I tipi di apparecchi domestici in uso
A livello regionale, per quanto riguarda gli impianti ad uso riscaldamento, nelle risposte si è registrata una quota maggioritaria per la stufa tradizionale (39%), seguita dal caminetto aperto chiuso e stufa automatica a pellet/cippato, con una percentuale del 14%, 9% per la stufa in maiolica, 7% per quella moderna e 3% per la caldaia innovativa.

tipologie impianti per riscaldamento

grafico 2. tipologie impianti domestici utilizzati

Consumi medi per apparecchio
Dall’elaborazione dei risultati relativi agli utilizzatori frequenti ed all’uso riscaldamento, si evidenzia come i consumi medi annui per apparecchio siano pari a 2.9 t/anno di biomasse legnose, comprese tra le 1.8 t/anno del caminetto aperto e le 4.0 t/anno della caldaia innovativa.

Consumo medio biomasse

grafico 3. consumo medio per impianto

Utilizzo di altri combustibili
Solo l’1% dell’intero campione ha dichiarato di utilizzare in via esclusiva, nella propria abitazione, biomasse legnose per riscaldare, per cucinare o per entrambi gli usi. Il consumo della legna in ambito domestico si abbina dunque quasi sempre all’utilizzo di un altro combustibile che nella maggioranza dei casi è il metano (83.6%), seguito a grande distanza dal gasolio (6.8%), dal GPL (5.5%) e da altri sistemi o combustibili (2.7%).

Modalità di approvvigionamento
Il 56% delle biomasse legnose sembrerebbero sfuggire alle statistiche ufficiali di commercializzazione, in quanto sono autoprodotte (38%) o scambiate/vendute tra privati (18%).

Aggiornamento delle stime delle emissioni derivanti dall’utilizzo di biomasse legnose

Grazie ai dati raccolti nel corso dell’indagine è stato possibile aggiornare gli indicatori utilizzati nell’ambito dell’inventario delle emissioni per questa fonte emissiva. I consumi annuali di biomasse legnose in ambito domestico per il Veneto sono stati elaborati a partire da quanto dichiarato dagli utilizzatori frequenti rispetto al loro impiego per il riscaldamento e per l’uso misto (cucinare e scaldare assieme).
Complessivamente si stima, per l’anno 2013, un consumo regionale di 1.868.869 t/anno di biomasse legnose (legna e pellet) suddivise in 1.665.129 t/anno di legna e 203.740 t/anno di pellet.
Il 57% delle biomasse legnose è consumato in pianura, il 24% in collina ed il 19% in montagna.

Il confronto tra i consumi stimati in una precedente indagine campionaria condotta da APAT e ARPA Lombardia nel 2006 (2.126.163 t/anno di biomasse legnose attribuite al Veneto) e quelli dell’indagine ARPAV 2013 mostrerebbe una riduzione dei consumi, anche se i dati non sono perfettamente confrontabili.
Una recente indagine condotta dall’ISTAT sui consumi energetici delle famiglie, relativi all’anno 2013, presenta invece una stima di consumo (1.782.410 t/anno di biomasse legnose) leggermente inferiore rispetto a quella di ARPAV del 2013 (-5%).

L’edizione 2010 dell’inventario regionale è stata realizzata utilizzando una nuova versione del software (7/2011), che contiene importanti aggiornamenti metodologici, tra i quali i Fattori di Emissione (FE) relativi al riscaldamento mediante combustione di biomasse legnose in piccoli apparecchi domestici. Per questo settore emissivo, i FE della versione 7/2011 sono mediamente più elevati rispetto a quelli utilizzati nelle due precedenti edizioni, 2005 e 2007/8, di INEMAR Veneto (versione 5/2006 del software).
Per poter effettuare un confronto tra la nuova edizione dell’inventario (2010) e quelle precedenti (2005 e 2007/8) si è ritenuto opportuno effettuare un ricalcolo delle emissioni 2005 e 2007/8, utilizzando i precedenti indicatori di attività (consumi in GJ/anno per tipologia di apparecchio domestico) ed i nuovi Fattori di Emissione (7/2011).
Anziché evidenziarsi un incremento, l’operazione di ricalcolo porterebbe a stimare una riduzione delle emissioni in atmosfera per gli inquinanti di maggiore rilevanza rispetto a questo settore emissivo.

Scarica la relazione dettagliata

Ultimo aggiornamento

29-11-2022 10:41

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