Ultimo aggiornamento
16-09-2022 08:56Il presente documento si suddivide in tre sezioni:
- Inquadramento della situazione meteorologica per il 29 giugno e 28 luglio 2006
- Analisi delle precipitazioni registrate al suolo
- Analisi del vento registrato al suolo
Inquadramento della situazione meteorologica
Nelle due giornate qui considerate, si manifestano temporali in Veneto che presentano notevoli similarità in termini di fenomeni al suolo.
Il 29 Giugno 2006 si registrano fenomeni temporaleschi intensi specie sulle fasce pedemontana e prealpina della regione e tra le 11:00 e le 14:00 (ora solare), con rapido miglioramento della situazione meteorologica in seguito. Il fenomeno al suolo più rilevante risulta il vento, sia in termini di intensità istantanea massima giornaliera (raffica), anche superiore ai 100 km/h, che di intensità media su periodi di tempo significativi (di 10 minuti o più elevati). I forti temporali si spostano rapidamente determinando precipitazioni anche molto intense, ma di breve durata con locali grandinate e bruschi cali di temperatura (si parla di 11°C in mezz'ora indicativamente in tutte le aree interessate dai fenomeni). Dall'analisi della situazione sinottica su scala europea per il 29 Giugno si evidenzia il transito alle quote alte (indicativamente al di sopra dei 3000m) di una rapida ondulazione ciclonica da sudovest a nordest sull'arco alpino, associata ad un fronte freddo al suolo che nelle prime ore del giorno è posizionato a ovest dell'arco alpino occidentale. Ai livelli medio-bassi (indicativamente sotto i 1500m) sul Veneto sono presenti condizioni di forte ristagno di umidità ed elevate temperature al suolo (30-32°C su tutta la pianura) associate ad un campo di pressione molto livellata.
La selezione dell'immagine da satellite SATREP (fonte: www.knmi.nl) evidenzia in corrispondenza alle 13:00 la presenza di un sistema convettivo a mesoscala (MCS [nota 1]) in transito sul Veneto, individuabile nell'animazione radar [nota 2] riportata a fianco (radar meteorologico del Centro Meteo di Teolo, Monte Grande, Teolo, 472m slm).
L'animazione dei tre radiosondaggi (analisi del profilo verticale dell'atmosfera in un dato punto) riportata a fianco e rilevato a Milano [nota 3] alle 01:00, alle 13:00 del 29 Giugno e alle 01:00 del 30 Giugno mostra (area evidenziata in rosso) l'energia disponibile in atmosfera per l'innesco e lo sviluppo (verticale) di nubi di tipo temporalesco, fornendo al contempo - in associazione a tutta una serie di altri indici di instabilità atmosferica, riportati nella colonna di destra in ciascun radiosondaggio - indicazioni sull'eventuale tipologia dei fenomeni. L'idea è che tanto più estesa, sia in altezza che in ampiezza, è l'area rossa, tanto più elevato è il rischio che i fenomeni temporaleschi possano essere intensi. In particolare, l'animazione di Milano riportata in fig.1, evidenzia condizioni di maggior criticità tra le 01:00 e le 13:00 del 29 che tra le 13:00 del 29 e e le 01:00 del 30 Giugno, con possibilità di sviluppo di fenomeni temporaleschi molto intensi nel primo intervallo e netta riduzione dell'instabilità atmosferica nelle ore successive, a conferma del rapido miglioramento registratosi anche in Veneto dopo il passaggio della linea temporalesca. Le elevate temperature presenti in Veneto in tarda mattinata, hanno favorito l'innesco dei fenomeni.
Il 28 Luglio 2006 si registrano fenomeni temporaleschi intensi sulla fascia montana e soprattutto su quella pianeggiante orientale della regione specie tra le 18:00 e le 20:00. Il fenomeno al suolo più rilevante anche il 28 Luglio risulta il vento, anche in questo caso sia in termini di raffiche - in varie località superiori ai 100 km/h - che di intensità media. I forti temporali si spostano con moderata rapidità determinando precipitazioni anche molto intense, ma di durata inferiore all'ora, con locali grandinate e bruschi cali di temperatura (con picchi di 10-12°C in mezz'ora nel settore sudorientale della regione). Dall'analisi della situazione sinottica su scala europea per il 28 Luglio si evidenzia nelle ore centrali della giornata la presenza alle quote alte (sopra i 3000m) di una saccatura occidentale con asse sulla Francia che interessa con un flusso da sudovest a nordest le regioni settentrionali italiane. Ai livelli medio-bassi (dal suolo fino a 1500m) sono presenti condizioni di forte ristagno di umidità e temperature elevate al suolo (superiori ai 30°C fino al tardo pomeriggio) associate ad un campo di pressione molto livellata. La selezione dell'immagine da satellite SATREP a fianco evidenzia in corrispondenza alle 19:00 la presenza di un sistema organizzato di cumulonembi (cluster di cumulonembi, [nota 4]). Se si confronta questa immagine con la precedente del 29 giugno, si nota una maggior uniformità nell'ammasso nuvoloso del 29 giugno sul Veneto, mentre il 28 luglio emerge una rosa di sistemi raggruppati) che interessa una vasta area del nord Italia e parte degli stati transalpini.
In corrispondenza al transito di tale sistema, presentatosi inizialmente sul Veneto con un'estesa copertura nuvolosa alta, il radar (animazione a fianco) individua diversi nuclei temporaleschi (cluster di cumulonembi) di cui i principali sono quello in transito sulle prealpi vicentine e bellunesi e quello che interessa localmente la provincia di Rovigo, Padova, Venezia e Treviso (radar del Centro Meteo di Teolo).
Nell'animazione dei tre radiosondaggi riportata a fianco e rilevato a S.Pietro Capofiume dalle 01:00 del 28 Luglio alle 01:00 del 29 si distingue - secondo quanto già precisato per il radiosondaggio di fig.1 - una certa instabilità nelle prime ore del mattino (area in rosso alle 01:00) che va crescendo marcatamente alle 13:00, quando tutti gli indici temporaleschi danno indicazioni di possibilità di sviluppo di fenomeni temporaleschi intensi, per poi ridursi quasi completamente alle 01:00 del 29 Luglio.
Analisi delle precipitazioni registrate al suolo
Dall'analisi delle precipitazioni nelle varie provincie, si trova per il 29 Giugno un limitato numero di stazioni con valori accumulati superiori ai 24 mm tra le 10:00 e le 15:00 e si tratta di stazioni dislocate tutte nelle provincie di Vicenza e Treviso, mentre per il 28 Luglio le precipitazioni accumulate risultano più consistenti e un discreto numero di stazioni nel trevigiano e bellunese registra valori superiori ai 40 mm. In entrambi gli eventi si tratta di precipitazioni piuttosto intense, accumulate su brevi periodi, generalmente inferiori a 30'-1h. In Tab.1 seguente sono riportate alcune delle precipitazioni più significative per i due eventi e i relativi tempi di ritorno valutati rispetto alla serie di dati 1992-2005 con il metodo di regolarizzazione di Gumbel.
STAZIONE | Precipitazione [mm] accumulata tra le 12:00 e le 14:00 del 29 giugno 2006 | Tempo di ritorno sui 5-15' (dai dati 1992-2005) | STAZIONE | Intensità di precipitazione del 28 luglio 2006 | Tempo di ritorno sui 5-15' (dai dati 1992-2005) |
---|---|---|---|---|---|
Vittorio V.to (TV) | 37.4 [di cui 33 tra le 13:25 e le 13:40] | 5-10 anni | Vazzola (TV) | 43 in 30' (nubifragio), 32 in 15', 22 in 10', 12 in 5' | 5-10 anni |
Maser (TV) | 35.8 [di cui 35 tra le 12:55 e le 13:20] | 2-5 anni | Breda Piave (TV) | 25 in 10', 14 in 5' | 5-10 anni |
Rosà (VI) | 35.6 [di cui 33 tra le 12:45 e le 13:05] | 5 anni | Mogliano (TV) | 26 in 15', 22 in 10', 13 in 5' | 2-5 anni |
Recoaro (VI) | 30.4 [di cui 21 tra le 11:55 e le 12:10] | 5 anni | Oderzo (TV) | 23 in 15', 19 in 10'. 12 in 5' | 5 anni |
Valdagno (VI) | 30.4 [di cui 29 tra le 12:10 e le 12:25] | 2-5 anni | Mira (VE) | 22 in 15', 18 in 10', 11 in 5' | 2-5 anni |
Vazzola (TV) | 24.4 [di cui 24 tra le 13:20 e le 13:35] | 2-5 anni |
Tab.1
In entrambi gli eventi si sottolineano i forti sbalzi di temperatura, superiori a 10°C in mezz'ora, probabilmente associati a precipitazione anche a carattere di grandine, ma in ogni caso indici della presenza di fenomeni meteorologici molto intensi.
Analisi dell'intensità media e massima del vento registrate al suolo
Uno degli aspetti più interessanti per entrambi gli eventi qui analizzati è stato il vero e proprio "muro di vento" che si è manifestato al suolo in corrispondenza al passaggio dei fenomeni temporaleschi. In merito ai forti venti e alle intense raffiche rilevate [nota 5], premettiamo che non ci sono pervenute in nessuno dei due eventi esaminati, segnalazioni o documentazioni tecniche relative a trombe d'aria. In entrambi i casi si ritiene più probabile che si trattasse di venti lineari, non associati a moti vorticosi orizzontali, ma a forti correnti discendenti dalle nubi temporalesche (downburst), pur non potendo escludere con assoluta certezza la presenza di eventuali trombe d'aria, fenomeni tipicamente molto localizzati per loro natura. Nelle due tabelle seguenti si riportano alcuni dei valori più significativi per le intensità del vento medio (tab.2) e raffiche (tab.3) registrate nei due giorni in oggetto. E' interessante osservare la presenza di condizioni di "burrasca" di vento o "quasi burrasca" in diverse stazioni e per intervalli di tempo comunque di almeno 10 minuti, in quanto condizioni piuttosto insolite per il Veneto.
Per la stima della frequenza di intensità di vento medio dell'ordine di quelle registrate il 29 Giugno e 28 Luglio 2006 per le stazioni in tab.2 si sono considerati i massimi di intensità media giornalieri sui 10' dal 1992 al 2005 (o a partire dall'anno di attivazione della singola stazione) per la stagione estiva. Da questo confronto risulta che i valori di vento medio riportati in tab.2 per le stazioni considerate non sono mai stati raggiunti prima nella singola storia di ciascuna stazione. Sono quindi valori per ora unici, mantenendosi il vento medio massimo giornaliero nella stagione estiva e per le stazioni considerate generalmente ben al di sotto dei 40-50 km/h (valori questi ultimi raggiunti solo a Valle Averto e Recoaro 1000).
Per una stima relativa alla frequenza di valori di raffica di vento confrontabili con quelli registrati nel 2006, si sono analizzate le raffiche giornaliere delle stagioni estive (giugno-agosto) dal 1992 al 2005 (o a partire dall'anno di attivazione della singola stazione) per tutte le stazioni elencate in tab.3. Da questo confronto risulta che i valori di raffica riportati in tab.3 per le stazioni considerate non sono mai stati raggiunti prima nella storia di tali stazioni, se si eccettua il valore di Mogliano, registrato già nel 2003. Si tratta quindi di valori per ora per lo più unici.
STAZIONE 29 giugno | Intensità del vento massimo si 10' [km/h] | Frequenza rispetto al 1992-2005 | STAZIONE 28 luglio | Intensità del vento massimo si 10' [km/h] | Frequenza rispetto al 1992-2005 |
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Maser (TV) | 65 (burrasca) | MAI | Agna (PD) | 76 (burrasca forte) | MAI |
Arcole (VR) | 55 (quasi burrasca) | MAI | Valle Averto (VE) | 65 (burrasca) | MAI |
Recoaro (VI) | 53 (quasi burrasca) | MAI | Mogliano (TV) | 59 (quasi burrasca) | MAI |
Ponte Zata (PD) | 59 (quasi burrasca) | MAI | |||
Legnaro (PD) | 53 (quasi burrasca) | MAI | |||
Gesia (VE) | 50 (quasi burrasca) | MAI |
STAZIONE 29 giugno | Raffica di vento [km/h] | Frequenza rispetto 1992-2005 | STAZIONE 28 luglio | Raffica di vento [km/h] | Frequenza rispetto al 1992-2005 |
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Maser (TV) | 123 | MAI | Agna (PD) | 128 | MAI |
Arcole (VR) | 113 | MAI | Mogliano V.to (TV) | 124 | 1 volta (01/07/2003) |
Farra Soligo (TV) | 105 | MAI | Valle Averto (VE) | 118 | MAI |
S.Giustina (BL) | 100 | MAI | Codevigo (PD) | 107 | MAI |
Volpago Montello (TV) | 98 | MAI | Ponte Zata (PD) | 103 | MAI |
Vittorio V.to (TV) | 92 | MAI | Legnaro (PD) | 99 | MAI |
Salizzole (VR) | 90 | MAI | Pellizzare (RO) | 99 | MAI |
In merito all'unicità dei dati registrati è forse utile precisare che se, secondo il vocabolario della lingua italiana il termine unico può coincidere con "eccezionale", in ambito meteorologico, allo stato delle conoscenze attuali, non esiste una definizione di eccezionalità, in quanto un valore registrato che alla data odierna può risultare unico nella storia di una stazione, potrebbe non esserlo più domani. Inoltre, l'archivio qui considerato si riferisce solo agli ultimi 14 anni di vita delle stazioni o meno (non tutte le stazioni sono attive dal 1992: Vittorio Veneto è attiva dal 2000, Valle Averto e Mogliano dal 1997, Ponte Zata e Gesia dal 1996, S.Giustina dal 2005), in quanto gli archivi precedenti non consentono di effettuare tale tipo di indagine sul vento.
Nelle figure successive sono riprodotte le isolinee di eguale raffica di vento per le due giornate considerate. E' possibile vedere chiaramente le aree investite dalle raffiche di vento più intense (verde scuro) nelle due giornate esaminate, pur nei limiti di un'estrapolazione areale a partire da un insieme di dati puntuali [le stazioni] e pur tenendo presente i limiti delle approssimazioni attuate per la valutazione del vento alla quota standard di 10m prevista dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) e specificati nelle note a fine testo. In particolare, nella mappa a sinistra - relativa al 29 Giugno 2006 - si può vedere chiaramente la fascia con raffiche più intense (verde scuro) orientata da sudovest a nordest, in prossimità delle fasce pedemonatana e prealpina della regione. Nella mappa di destra - relativa al 28 Luglio - si osserva invece una fascia più intensa che si estende da sud a nordest interessando le provincie di Rovigo, Padova sudorientale, Venezia e Treviso sudorientale. Un altro limite di tale rappresentazione bidimensionale è dovuto al fatto che le quote assolute sopra il livello del mare variano da stazione a stazione.
Mappa delle aree ad eguale raffica di vento per il 29 Giugno 2006
Mappa delle aree ad eguale raffica di vento per il 28 Luglio 2006
NOTE al testo:
L'ora di riferimento in tutto il testo presente è quella solare.
[1] Sistema Convettivo a Mesoscala (MCS, mesoscale convective system): un MCS è un intenso sistema convettivo di considerevole estensione rispetto ad una singola cella temporalesca; esso è facilmente riconoscibile da satellite per la caratteristica incudine (volta superiore del sistema convettivo che si estende all'alta troposfera) molto luminosa e rotondeggiante estesa per centinaia di chilometri [http://www.zamg.ac.at] come visibile nell'immagine SATREP di fig.1.
[2] Nell'immagine radar i nuclei delle celle temporalesche più intense sono quelli evidenziati dalle tonalità arancione-rosso.
[3] Non esistendo una stazione di radiosondaggio in Veneto, si son presi in esame i tre radiosondaggi delle regioni limitrofe, cioè quello di Milano, quello di S.Pietro Capofiume (BO) e quello di Udine. Data la dislocazione dei tre radiosondaggi, quello di Milano risulta più significativo per perturbazioni sulla nostra regione provenienti da ovest-nordovest, quello di S.Pietro Capofiume per perturbazioni provenienti da ovest-sudovest e quello di Udine per perturbazioni provenienti da nordest. L'insieme delle informazioni provenienti dai tre punti sinottici fornisce una buona descrizione dell'evoluzione dei fenomeni nel loro spostamento da una regione all'altra e per estrapolare indicazioni sul Veneto è necessario tener presente la distanza fra i tre punti considerati. L'evoluzione giornaliera di un singolo radiosondaggio (come nelle animazioni riportate), cioè situato in una precisa località, invece, fornisce informazioni sulle trasformazioni diurne che la massa d'aria presente in una data località subisce nel corso della giornata, anche, come nel nostro caso, per effetto del passaggio di una perturbazione.
[4] Un cluster di cumulonembi è un insieme di celle temporalesche intense ed estese immerse nella nuvolosità stratiforme che segue i sistemi frontali [http://www.zamg.ac.at]. Rispetto al MCS non presenta da satellite un'unica e uniforme superficie luminosa rotondeggiante, ma si riescono a distinguere nell'ammasso dei picchi più intensi (fig.2).
[5] L'analisi del vento al suolo effettuata, sia in termini di intensità media su 10' che di raffica [valore massimo istantaneo giornaliero], si basa sui valori registrati dalla rete di stazioni al suolo con sensori anemometrici a quote variabili (2, 5, 10 m). Per uniformità di linguaggio e per convenzione internazionale si sono riportati tutti i valori registrati alla quota di 10m dal suolo, tramite l'approssimazione dell'equazione di Monin-Obukhov per stabilità neutra dell'atmosfera [tanto più vera quanto più intenso è il vento e quindi in questo caso piuttosto buona anche per il vento medio], individuando un coefficiente di ruvidità superficiale [surface roughness] medio per tutte le stazioni [D.D.Houghton, 1985: Handbook of Applied Meteorology, Wiley, N.Y.]. La classificazione riportata per l'intensità del vento medio è quella di Beaufort.