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Sinossi Autunno 2011

Settembre 2011, ad eccezione di alcuni giorni, rimarrà nella memoria di molti come un mese piuttosto bello e relativamente mite, addirittura caldo in certi momenti, nonché assai asciutto, fatta eccezione per l'episodio d’inizio mese. Nei primi giorni un promontorio mediterraneo favorisce una fase di bel tempo piuttosto caldo.

Mappa delle precipitazioni accumulate nei giorni indicatiTra il 4 e il 5 settembre una depressione mediterranea provoca una breve fase di tempo instabile/perturbato con qualche forte temporale, specie sulla pedemontana e sulle Prealpi (50/60 mm in 24 ore e localmente 100/120 mm in 48 ore [carta delle isoiete a fianco a sinistra]).

Carta sinotticaMa la nuova espansione dell’anticiclone delle Azzorre ed il consolidarsi di un promontorio in quota sul Mediterraneo riportano condizioni di bel tempo estivo sul Veneto per una quindicina di giorni (carta sinottica a fianco a destra), anche se inizialmente disturbato dallo scorrimento di aria umida in transito dal Regno Unito verso i Balcani. In tutto questo periodo, l’unica piccola invadenza è legata al passaggio di un fronte freddo nella notte del 12 settembre, responsabile di un breve episodio d’instabilità, più avvertito in pianura. Oltre al bel tempo, un‘ondata di caldo investe l’Europa occidentale, con temperature elevate per essere a settembre (oltre i 30°C in pianura, localmente fino a 34/35°C i giorni 13 e 14. La quota dello zero termico sfiora i 5000 m il 13 del mese su Svizzera e Austria).

Foto del ghiacciaio della Fradusta, Pale di S.MartinoIl caldo notevole osservato in quota determina un'ulteriore fusione dei ghiacciai alpini. Nella foto a fianco (foto R.Th.L., CVA-DST) ecco come appariva il ghiacciaio della Fradusta, sulle Pale di San Martino, il 10 settembre 2011. Il 18 e 19 settembre una saccatura atlantica di stampo autunnale giunge sull’Italia e provoca uno spiccato episodio di maltempo con precipitazioni abbondanti (5/60 mm in pianura e 80/130 mm in montagna, localmente fino 190 mm) e netto calo termico. Il 19 la neve scende fino sui 1300/1500 m, localmente fino sui 1000 m, e la coltre raggiunge in alcuni casi i  30/40 cm a 2000/2200 m. Ma si tratta di un episodio isolato. Il bel tempo torna infatti già il 20 settembre e perdura fino a fine mese. Il ritorno del sole e della stabilità è accompagnato da un generale rialzo termico, con clima di nuovo anormalmente mite

Carta sinotticaOttobre inizia come è finito settembre: giornate anticicloniche, molto soleggiate e piuttosto calde per la stagione con 28/30°C in pianura, 25/27°C nei fondovalle prealpini, 21/23°C a 1000/1200 m e fino a 6/7°C a 3000 m (figura a fianco a destra, promontorio del 2 ottobre 2011, emblematico dei primi 5 giorni del mese di ottobre). Il perdurare della situazione stabile ed eccezionalmente mite dura fino al 6 ottobre.

Foto brinata in agordino

Dalle prime ore del 7 ottobre, una saccatura atlantica transita velocemente sulla nostra regione, provocando un breve episodio di maltempo, seguito da un repentino calo termico (di 10/12°C in 24 ore). Le piogge risultano più abbondanti sulle Dolomiti (30/50 mm), minori su Prealpi (10/20 mm) e soprattutto in pianura (2/15 mm). La neve compare per la seconda volta sopra i 1400/1700 m, ma il rialzo termico osservato già il 9, ma soprattutto il 10 e 11 ottobre, per l’affermarsi di un promontorio con avvezione d’aria di matrice oceanica subtropicale, riporta condizioni atipiche per la stagione con clima molto mite (23/25°C in pianura e fino a 22/24°C a 1000/1200 m). Anche in montagna il clima risulta piacevole con paesaggio appena autunnale, assenza di neve e lievi brinate notturne (foto a fianco, R.Th.L., CVA-DST: zona attorno a Passo S. Pellegrino ai confini con il Trentino).

Mappa delle precipitazioni accumulate nel periodo indicatoTale situazione si mantiene fino al 18 ottobre. Poi una saccatura atlantica in arrivo da Nord-Ovest riporta una breve parentesi di moderato maltempo con calo termico, pioggia in pianura e neve oltre i 1500 m. Si tratta di una fase di 24 ore a cavallo tra il 19 ed il 20 ottobre. In seguito il tempo migliora rapidamente, ma diventa più fresco in relazione a correnti Nord-orientali di origine continentale. Tra il 25 ed il 26 ottobre una nuova saccatura atlantica interessa la nostra regione provocando un episodio di spiccato maltempo con piogge diffuse: 20/60 mm in pianura, 60/140 mm sulle Dolomiti, 140/220 mm sulla fascia prealpina (260 mm a Valpore, nel bellunese). Questa ripartizione indica quanto l’effetto Staü sul versante subalpino possa provocare un’importante incremento delle precipitazioni in determinate situazioni (mappa delle isoiete a fianco). Dal 27 ottobre il tempo si ristabilisce fino a fine mese per l’affermarsi di un'alta pressione, anche sormontata da un promontorio con avvezione d’aria calda (zero termico a 3668 m il giorno 29 alle ore 00 UTC).

Novembre inizia come è finito ottobre, con giornate stabili ed anormalmente miti. Il primo giorno le temperature raggiungono i 16/18°C in pianura, i 14/15°C a 1000/1200 m e sfiorano i 10°C a 2000 m (zero termico a 3381 m - radiosondaggio di Udine). Tale situazione si mantiene fino alle prime ore del 3 Novembre, poi una saccatura in approfondimento sulla Spagna, richiama correnti sciroccali d’aria sempre più umida sul Veneto, dove il tempo peggiora, già nella notte fra il 3 e il 4 novembre. Il maltempo perdura per 5 giorni, assieme ad una continua avvezione sciroccale. La fase più intensa si verifica nei giorni 6 e 7, ma anche l’8 novembre sulla pianura orientale a causa del formarsi di un cella temporalesca rigenerantesi nell'area dell’alto Trevigiano. Questo evento rimane assai particolare in quanto cadono da 30 a 70 mm, localmente fino a 100/110 mm sia sulla pianura che sulle Dolomiti, mentre i settori Prealpini esposti allo Staü da Sud-Est raccolgono fino a 400/500 mm (massimo di 513 mm in 5 giorni a Turcati).

Mappa delle precipitazioni accumulate nel periodo indicatoLa carta delle precipitazioni a lato fornisce i cumuli relativi all'episodio. Dal 9 novembre il tempo si ristabilisce per l’affermarsi di un’alta pressione di matrice continentale. Pertanto le condizioni meteorologiche tornano ad essere stabili con molto sole, salvo l’insidia di nubi basse subito dopo la fase di maltempo e delle nebbie dal 14 in poi. Questa nuova fase dà luogo ad un’altra impennata termica, con temperature particolarmente miti per il periodo (zero termico tra i 2800 e 3400 m). La mitezza del clima interessa i settori montani in quota, mentre le valli sono interessate da una crescente inversione termica. Anche in pianura le temperature, inizialmente superiori alla media del periodo (16/18°C), non salgono ulteriormente dopo il 15/16 novembre, per la sempre maggior estensione e persistenza delle nebbie  (massimi compresi tra i 4/6°C nei settori con nebbia, mentre i massimi toccano ancora i 13/16°C nei settori pianeggianti più assolati). L’inizio dell’ultima decade di novembre continua a proporre una circolazione del tutto anticiclonica, l’unica differenza è legata ad una lieve flessione delle temperature e ad una maggiore estensione nonché persistenza delle nebbie nelle conche prealpine e in pianura fino al 23/24 di novembre. Poi l’arrivo di aria più secca e soprattutto la forte avvezione d’aria mite, con apice il 27, riportano condizioni gradevoli con temperature assai inconsuete: massimi di 13/14°C in pianura, fino a 10/11°C a 2000 m sulle Alpi e addirittura quasi 3°C sulla Marmolada a 3256 m.

Immagine da webcam sul catino belluneseLa fase di bel tempo perdura fino a fine mese, con montagne quasi completamente sgombre da neve ed inversione termica nelle valli ed in pianura. A fianco è riportata un'immagine del paesaggio mattutino a fine novembre nell'area del feltrino (immagine webcam dal sito: http://meteofeltre.altervista.org/). L’unica piccola variazione è un lieve calo a fine mese delle temperature, specie in quota.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:56

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