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Sinossi autunno 2019

L’autunno 2019, è inizialmente mite e non troppo umido fino alla fine di ottobre, con alcuni episodi piovosi non di grande importanza. La situazione cambia radicalmente in novembre con il passaggio di diverse profonde saccature, responsabili di tre episodi di maltempo intenso con copiose precipitazioni. Il mese di novembre risulta eccezionalmente piovoso, molto nevoso oltre i 1500/1700 m sulle Dolomiti (record di cumulo di neve fresca per un mese di novembre ad Arabba con 219 cm) e oltre i 1800/2000 m sulle Prealpi.

In sintesi alcuni dati

L’autunno 2019 risulta inizialmente molto mite, non tanto per le temperature massime, piuttosto per l’anomalia termica dei valori minimi, spesso elevati per l’incremento della nuvolosità notturna, impedimento al raffreddamento notturno per irraggiamento. Situazione resa ancora più sensibile per l’incredibile mitezza diurna della terza decade di ottobre, grazie al perdurare di un promontorio con avvezione subtropicale. Le temperature salgono ancora attorno ai 24/26°C in pianura e fino sui 16/17°C a 1000/1200 m sui monti veneti nel cuore della terza decade di ottobre. Poi lo scenario cambia con tre episodi di maltempo, di cui due sono particolarmente intensi con abbondanti piogge: il primo tra il 15 e il 19 novembre, il secondo tra il 22 e il 24, senza contare le piogge anteriori a questo eventi. Insolitamente il coefficiente nivale è bassissimo (rapporto neve/pioggia) fino sui 1800 m.

In novembre si verificano rilevanti avvezioni sciroccali, tra il 12 e il 13 e poi tra il 15 e 17, che provocano situazioni eccezionali di acqua alta a ben tre riprese con un massimo di 187 cm la sera del 12 ed una quarta volta il giorno 27 con ben 150 cm, situazione eccezionale che non si era mai verificata a Venezia negli ultimi 150 anni.

Un autunno a due facce, una prima con ben 31 giorni di bel tempo e soli 4 giorni di maltempo, mentre a novembre i primi sono solo 5, contro i 14 giorni di maltempo e 11 di tempo variabile. Se si guarda il quadro sinottico, l’autunno 2019 presenta quasi 40% di giornate di bel tempo di stampo anticiclonico, 38% di giornate variabile ed infine 21 dei giorni risultano perturbato, anche fortemente perturbati a 7 riprese.

La figura seguente  mostra i quantitativi di pioggia per il mese di novembre, spesso il doppio, anche il triplo di quel che cade normalmente. Si è sfiorato il metro di pioggia sulle Prealpi vicentine e sull’Alpago con 910 mm al rifugio la Guardia, 906 mm a Turcati e 893 mm a Valpore – Seren del Grappa; il totale annuo risulta così su livelli eccezionali, dopo la primavera e l’estate assai piovosa. In alcuni casi si superano i 3 metri di sommatoria, come a Valpore - Seren del Grappa.

Fig. 4a

Sommatoria pluviometrica del mese di Novembre 2019 sulla regione Veneto


I mesi nel dettaglio

Settembre

Ottobre

Novembre


Il mese di Settembre 2019 inizia con una giornata discreta, a tratti interessata da leggera instabilità convettiva nel primo pomeriggio e in serata, con fenomeni sporadici tra Dolomiti e Prealpi, ma su molti settori il tempo è rimasto asciutto. Il giorno 2 una saccatura atlantica giunta dalla Francia determina tempo perturbato/instabile con piogge diffuse, anche abbondanti sul Vicentino (localmente fino 50/60 mm); altrove le piogge sono comprese tra 2 e 20 mm, localmente fino a 30 mm. Le temperature scendono temporaneamente (spruzzatina di neve sulla Marmolada). I giorni 3 e 4 si verificano 2 giornate stupende con sole, cielo terso, aria limpida ed ottima visibilità. Le temperature si rialzano sensibilmente. Il giorno 5 una saccatura atlantica giunge sul Veneto con fase temporalesca, più intensa sul Veronese e il Vicentino con cumuli di 30/50 mm, localmente oltre i 100 mm sulle Prealpi (Fig. 1a). Il maltempo imperversa anche nelle giornate del 7 ed 8 con ingresso d’aria più fredda; calo termico che riporta la neve sui monti oltre i 1900/2100 m. Dal 9 il tempo torna ad essere stabile e perlopiù soleggiato con temperature assai alte per il periodo, anche in quota (zero termico oltre i 4200/4400 m); la figura Fig. 1b mostra l’andamento dello zero termico nel mese di settembre 2019: si nota come la quota dello zero termico nella libera atmosfera si mantenga quasi costantemente sopra la media, ad eccezione di 5 giorni. Il tempo è perlopiù soleggiato, salvo velature, il giorno 15 e nubi irregolari si presentano nel pomeriggio del 16, fino al 17. Poi una depressione chiusa centrata sull’Italia centro-meridionale influenza il tempo sul Veneto pianeggiante il 18 e sul Rodigino il 19 con rovesci e temporali, mentre la montagna veneta rimane pressoché all’asciutto. Dal 20 fino al 22 una fase di tempo stabile, anche soleggiato e fresco, interessa la nostra regione, prima del risalire di un minimo depressionario con le prime piogge il giorno 22 sull’estremo meridione del Veneto, e il giorno 23 su tutta la regione con rovesci e locali temporali, specie sui settori veronesi e sui rilievi orientali. In seguito, ad eccezione di un breve episodio perturbato il 25, con un po’ di neve oltre i 2700 m sulle Dolomiti, il tempo è stabile e perlopiù soleggiato con qualche momento umido tra il 27 e il 29, quando le nubi basse interessano vari settori, specie durante le ore più fredde, mentre il sole mitiga di nuovo il clima. Il mese di settembre finisce con una giornata assai mite con 26/28°C in pianura, 24/25°C nelle conche prealpine e fino a 20/22°C a 1000/1200 m in montagna. Chiusura di un mese che risulta più caldo del solito.

Fig. 1

Fig. 1a

Fig. 1b

Carta dello precipitazioni tra il 6 e l’8 settembre  2019  - (Fig. 1a)

Andamento della quota dello zero termico a Udine rispetto alla media 1974-2018  - (Fig. 1b)

Il mese di Ottobre 2019 inizia con una giornata soleggiata e calda, con arrivo di nubi alte annunciatrici di un peggioramento del tempo legato al transito di una saccatura atlantica il giorno 2, quando il tempo risulta perturbato con ingresso d’aria fredda nella notte. Il 2 piove soprattutto sui monti e molto meno sulla pianura. Nella notte e la mattina seguente (giorno 3), l’ingresso dell’aria fredda determina maltempo in pianura con quantitativi di precipitazioni significativi sulla pianura centro-orientale con un massimo di 54.4 mm. La stessa giornata risulta essere stupenda e tutta soleggiata sui monti. Nella giornata del 4 il tempo migliora in parte con correnti da nord-ovest d’aria inizialmente più secca; il sole splende in pianura, mentre il cielo si copre sui monti nel pomeriggio per il sopraggiungere del settore caldo di una perturbazione nord atlantica, ex ciclone tropicale Lorenzo. Il 5 le correnti da nord persistono con momenti soleggiati, specie sulla pianura e sui rilievi meridionali (Prealpi), mentre annuvolamenti irregolari interessano le Dolomiti. I venti sono sostenuti in quota e una situazione di favonio fa salire le temperature in alcune valli dolomitiche. Il 6 una saccatura atlantica giunge sulla nostra regione tra il tardo pomeriggio e la sera provocando tempo debolmente perturbato sulle Dolomiti a fine giornata. L’episodio si estende alle Prealpi e ad alcuni settori della pianura nella notte seguente, mentre una residua perturbabilità riporta la neve fino sui 1800/2000 m sulle Dolomiti. Il 7 il tempo migliora nettamente tra la pianura e le Prealpi, mentre addensamenti irregolari imperversano sulle Dolomiti, dove l’atmosfera risulta un po’ ventosa in quota per ingresso d’aria più secca e più fresca da nord. Il giorno 8 una dorsale garantisce una splendida giornata con clima fresco all’alba e di nuovo mite in giornata grazie ad un’avvezione d’aria particolarmente mite di matrice atlantica; i termometri risalgono fino sui 23/24°C in pianura, 20/21°C nelle conche prealpine ed oltre i 16/17°C a 1000 m. Nei giorni seguenti il tempo rimane perlopiù stabile, nonostante l’aumento dell’umidità nei bassi strati e la presenza di molte nubi basse, ma spesso senza fenomeni, salvo locali pioviggini. La situazione rimane invariata fino al 15, quando una saccatura atlantica giunge sul Veneto interessando soprattutto i settori occidentali, con piogge anche abbondanti tra i rilievi veronesi e vicentini (massimi di 80/90 mm tra Castana e Passo Xomo). La parte orientale della regione rimane quasi marginale e le piogge sono decisamente meno significative. Tra il 16 e il 18 il tempo si ristabilisce con un promontorio; i due primi giorni sono ben soleggiati con clima mite, mentre il giorno 18 è interessato da molte nubi medio-alte stratiformi. Tra il 19 e il 21 una depressione chiusa sulla Spagna interessa marginalmente il Veneto con piogge modeste e quasi tutte confinate sui settori occidentali e i rilievi. La suddetta depressione si mantiene troppo ad ovest e bersaglia la Liguria, il Piemonte e la Valle d’Aosta, dove si vive una situazione alluvionale, mentre il Veneto viene graziato. Nei giorni seguenti il tempo torna ad essere stabile e bello con temporaneo transito di nubi alte e medio-alte, anche nubi basse sul basso Veneto il giorno 22, ma il clima risulta piuttosto mite con punte di 24/26°C in pianura e di 22/23°C nei fondovalle prealpini. Il giorno 24 una depressione scivola velocemente dal Nord Europa verso l’Italia centrale, lambendo il Veneto con deboli piogge sul Veronese e la parte occidentale del Vicentino. Subito dopo la presenza di una sella anticiclonica riporta il sole su tutta la regione, con valori termici inconsueti. Si toccano i 25/26°C in pianura, i 22/24°C nelle conche prealpine e i 19/20°C a 1000/1200 m e lo zero termico si assesta sui 4100/4200 m. La carta (Fig. 2a) mostra i valori termici massimi del 24 Ottobre: due giorni con temperature quasi eccezionali, la primavera in autunno. Nei giorni seguenti il tempo peggiora a nord delle Alpi per il transito di una saccatura, ma senza effetti sul versante sud alpino. Infatti, i giorni 25, 26 e 27 sono eccezionalmente belli e miti durante le ore diurne, un po’ freschi di notte in montagna, con brinate oltre i 1400/1600 m, mentre l’inversione favorisce un clima anormalmente mite in quota. La carta del 26 ottobre (Fig. 2b) delle temperature nella libera atmosfera  a 850 hPa mostra temperature di 14/16°c a 1560 m. Il giorno 28 il tempo peggiora con deboli pioviggini al mattino e piogge un po’ più diffuse nella notte e le prime ore del mattino del 29. Le temperature calano per l’addossarsi di aria più fredda a ridosso delle Alpi, ma l’avvezione fredda non invade il versante Sud alpino e i valori termici, seppur in diminuzione, non scendono sotto le media stagionale fino al 29. Nelle giornate del 30 e 31 un asse di saccatura transita a nord delle Alpi interessando marginalmente le Alpi venete, specie il settore dolomitico il giorno 30 fino alle porte di Belluno, con deboli fenomeni; altrove il cielo è nuvoloso con atmosfera umida e fresca, ma non piove. Il 31 il tempo migliora sui monti, dopo qualche pioggia notturna, con neve fino sui 2300/2400 m. In pianura il cielo rimane molto nuvoloso e si verificano deboli piogge sulla provincia di Rovigo.

Fig. 2

Fig. 2a

Carta delle temperature il giorno del grande favonio sui monti veneti, la montagna è più calda della pianura 24 Ottobre 2018 (Fig. 2a)

Fig. 2b

Carta delle temperature a 850 hPa il giorno 26 ottobre 2019 alle ore 12. -  Fig. 2b

Il primo del mese di Novembre 2019 risulta bello sulle Dolomiti, anche freddo al mattino, altrove ci sono nubi basse, in diradamento nelle ore centrali del giorno. Alla sera le nubi basse interessano gran parte del Veneto e preannunciano l’arrivo di una saccatura atlantica. La suddetta saccatura preceduta da correnti meridionali, imperversa per 2 giorni sulla nostra regione con piogge abbastanza diffuse di debole intensità il 2 e assai più significative il giorno 3 sui monti e le pianure del nord, meno altrove. In montagna  nevica fino sui 2100/2200 m, anche fino sui 1700/1900 nella notte tra il 3 e il 4. Il giorno 4 il tempo migliora nettamente con cielo sereno e qualche stratocumulo in rapido dissolvimento. Nei giorni successivi le correnti meridionali apportano aria molto umida con qualche tratto soleggiato e molte nubi, le quali danno luogo a rovesci, anche temporaleschi per la presenza d’aria fredda in quota (serata del 5). Il 6 la situazione del giorno prima si ripete con un po’ di sole e successivi addensamenti con rovesci sulla pedemontana e i monti tra il tardo pomeriggio e la sera, e un po’ di nevischio scende fino sui 1100/1300 m. Il giorno 7 inizia con il sole e qualche stratocumulo tra conche prealpine e pedemontana; dalle ore centrali in poi il cielo si copre per l’arrivo di una saccatura atlantica, la quale determina un peggioramento del tempo in serata con primi fenomeni in estensione dal veronese verso est nella notte successiva. L’8 un breve episodio di spiccato maltempo interessa tutta la regione con piogge localmente abbondanti, nevose oltre i 1200/1600 m sulle Prealpi e 700/1200 m sulle Dolomiti. Si tratta del primo episodio di stampo invernale in montagna con apporti nevosi di 10/15 cm a 1200 m e di 30/40 cm a 1500 m sulle Dolomiti, mentre gli spessori sono pressoché assenti sulle Prealpi sotto i 1400 m; a 2000 m cadono fino a 45/60 cm di neve fresca. Il giorno 9 il tempo rimane in parte perturbato con precipitazioni in graduale esaurimento, anche se perdurano fino alla sera su alcuni settori, con neve oltre i 1100/1400 m. Il 10 Novembre il miglioramento è netto con una giornata stupenda, sole ovunque, anche freddo al primo mattino, con diffuse gelate in montagna. Stessa cosa il giorno 11 con accentuazione del freddo notturno. Nel corso della giornata il tempo peggiora con deboli precipitazioni che si estendono da sud verso nord, nevose oltre i 900/1200 m. Nei due giorni consecutivi il tempo risulta perturbato per la presenza di una depressione mediterranea che viene riattivata da aria fredda proveniente da una più vasta saccatura centrata sul Regno Unito; la neve scende localmente fino sui 600 m sulle Dolomiti e poco sotto i 900/1000 m sulle Prealpi, localmente a quote più basse sulle Prealpi occidentali. Ad eccezione della punta più meridionale del veneto, cadono dai 20 ai 60 mm in pianura, localmente di più sulla pedemontana, fino a 80/90 mm sui monti, con una punta a 98 mm sul Cansiglio. Gli accumuli di neve fresca sono significativi, già sui 1200/1400 m con apporti di 15/30 cm. La particolarità del 13 non si limita alle piogge abbondanti, ma anche ai forti venti registrati durante la notte e alla sorprendente acqua alta di Venezia con un picco inatteso a 1.87 m (mai così alta dal 1966). Il giorno 14 la mattinata è stupenda e si stenta a credere che una profonda depressione stia per imperversare sul Triveneto, anche se l’aumento della nuvolosità al pomeriggio e le prime piogge serali preavvertono di un cambiamento imminente. Tra il 15 e il 17, il maltempo dilaga sul Veneto, con precipitazioni abbondanti, come si può osservare dalla carta (Fig. 3a), assieme ad un forte flusso sciroccale; si verificano altri due episodi d’acqua alta a Venezia, ad abbondanti nevicate in alta quota, mentre la pioggia si sostituisce alla neve il giorno 17, salendo da 600 a 2300 m in pochissime ore. L’episodio apporta localmente fino a 250/380 mm sui settori montani più colpiti. Il 18 il sole sbuca dalle nuvole riportando un po’ di tepore sul Veneto flagellato. Nei giorni seguenti il continuo flusso meridionale apporta qualche sporadico fenomeno in un clima tutto sommato mite per il periodo. Queste condizioni di mitezza e di variabilità perdurano fino al 22, prima di un nuovo spiccato peggioramento legato alla discesa di una depressione chiusa dalla Francia al Mediterraneo occidentale. Ciclone mediterraneo che provoca l’ennesima ondata di maltempo sul Nord Italia, con effetti rilevanti sul Nord-Est, dove le precipitazioni sono di nuovo abbondanti, in maniera particolare sulle Prealpi con picchi che raggiungono 200/250 mm sulle Prealpi vicentine con un massimo di 272,2 mm a Turcati, 150/220 tra l’Alpago e il Feltrino, un po’ meno sulle Dolomiti con massimi di 105/110 mm e di 80/120 mm sulla pedemontana vicentina e Trevigiana, decisamente meno sulla pianura centro-meridionale (Fig. 3b). Come durante la settimana precedente, l’avvezione sciroccale determina un netto innalzamento del limite della neve, fino sui 2000/2200 m, anche se nelle valli più chiuse delle Dolomiti la neve scende temporaneamente fino sui 900/1200 m. Il giorno 25 riporta la calma dopo il diluvio con qualche residuo annuvolamento al primo mattino tra pianura e Prealpi occidentali, ma la dorsale anticiclonica garantisce il dominio del sole con clima anormalmente mite, specie in quota. Lo stesso tipo di giornata si ripete il 26, anche se le nubi invadono il cielo al pomeriggio. Il 27 una veloce saccatura transita sul Veneto con precipitazioni diffuse più abbondanti tra Prealpi e pedemontana, anche in parte sulla pianura meridionale, mentre le precipitazioni sono perlopiù deboli sulle Dolomiti. La continua avvezione mediterranea favorisce una relativa mitezza del clima, nonostante le condizioni perturbate e la neve cade solo sopra i 1600/1900 m sulle Prealpi e 1400/1600 m sulle Dolomiti, localmente 1200 m nelle nicchie d’aria fredda dell’Agordino e della Val di Zoldo. Nei giorni seguenti il tempo torna ad essere stabile con prevalenza di sole e qualche annuvolamento stratiforme. Il 30 il mese si chiude con una stupenda giornata, assieme a aria tersa ed ottima visibilità in montagna, anche in pianura, ad eccezione delle zone più meridionali, dove l’umidità dei bassi strati favorisce la presenza di estesi stratocumuli con schiarite. Il clima diurno di quest’ultima giornata di novembre è tutt’altro che autunnale con molti valori compresi tra 11 e 14°C in pianura.

Fig. 3

Fig. 3a

Fig. 3b

Depressione mediterranea del 15/19 Novembre 2019 e gli apporti precipitativi osservati  -   Fig. 3a

Depressione mediterranea del 22/24 Novembre 2019 e gli apporti precipitativi osservati -   Fig. 3b

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:56

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