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Sinossi Estate 2019

L’estate 2019 inizia con una fase piuttosto instabile e fresca che si esaurisce velocemente lasciando spazio al caldo, anche se alternato con qualche violento temporale convettivo sia in pianura che in montagna. Con la terza decade di giugno inizia l’estate con una fase molto calda, con numerosi record di temperature raggiunti in montagna per una bolla d’aria calda risalita dall’Algeria verso Nord. Il caldo si manterrà anche nei mesi di luglio ed agosto, con una seconda ondata particolarmente calda a fine luglio, quando lo zero termico nella libera atmosfera sale oltre i 5000 m. A tale proposito lo zero termico si mantiene oltre i 4000 m per più della metà dei giorni di giugno e sfiora due volte i 5000 m a luglio e addirittura supera gli stessi 5000 m nei giorni 10 e 11 agosto. Agosto, tuttavia, non è il mese più caldo dell’estate, seppur più caldo rispetto alla media, e non vi sono ondate di caldo particolarmente rilevanti. Il mese risulta meno piovoso in montagna rispetto ad alcuni settori della pianura, dove si sono verificati importanti episodi temporaleschi; nel mese non ci sono state le solite incursioni d’aria fredda di fine estate, ad eccezione dell’episodio fortemente instabile della sera di ferragosto, quando la neve è tornata a fare una breve incursione sulle cime dolomitiche.

Il mese di giugno 2019 inizia con tempo piuttosto instabile. Ogni giorno rovesci e temporali imperversano sui monti e la pedemontana, estendendosi anche alla pianura. Fenomeni grandinigeni e trombe d’aria (Asiago) sono all’ordine del giorno tra il 3 e il 5. Il giorno 5 un temporale piuttosto violento riversa 42.6 mm in 30 minuti a Treviso. L’l’immagine radar (Fig. 1a) fa vedere la forte intensità osservata (colore rosso). Nei 3 giorni seguenti il tempo rimane molto instabile con locali forti temporali tra le province di Padova e di Vicenza (70 mm a Turcati il giorno 6), anche il giorno 7 nuovi episodi temporaleschi si verificano un po’ ovunque nel basso Bellunese, Trevigiano e monti Lessini orientali, mentre l’8 una depressione scorre sul centro nord Italia con tempo perturbato tra la notte ed il mattino. Occorre aspettare le giornate del 9 e del 10 e parte dell'11 per godere di tempo stabile e caldo in pianura e di una leggera instabilità convettiva sui monti. Tra il 5 e il 9 le piogge sul Veneto sono abbastanza significative (Fig.1b).  Dall'11 pomeriggio fino al 13 il tempo risulta molto instabile per il passaggio di una depressione dinamica con effetti assai rilevanti il giorno 12 con forti temporali e un eccezionale grandinata su gran parte del catino bellunese (alcuni chicchi raggiungono fino a 5 cm di diametro). Il giorno 14 il tempo è variabile, ma tende a migliorare, anche se alla sera un modesto temporale si sviluppa a ridosso delle vette feltrine e svanisce sulla pedemontana vicentina. Nei giorni seguenti l’alta pressione delle Azzorre determina una fase di tempo buono con clima prettamente caldo (32/34°C in pianura nelle giornate tra il 19 e il 21, fino a 25/26°C a 1000 m). Poi nel pomeriggio del 21 e la notte del 22 una saccatura Nord Atlantica provoca una breve fase instabile (fino a 40/25 mm sulle Prealpi e su alcuni settori del padovano e del vicentino, assai meno altrove). Il giorno 23 un po’ d’instabilità residua nelle ore centrali sui confini del Trentino e dell’Alto Adige con brevi ed isolati piovaschi sulle Dolomiti. Dal 24 al 30 il tempo risulta stabile e soprattutto molto cado. Una canicola breve ma intensa interessa tutta l’Italia. La particolarità di questa ondata di caldo anomalo nella regione è che risulta più sentita in quota a causa di un’avvezione d’aria particolarmente calda negli strati medi dell’atmosfera (avvezione africana). Tra gli 800 e 1800 m  superati i record assoluti con punte di 35/37°C a 1000/1200 m e valori record attorno ai 1500 m. La carta del 27 giugno mostra i valori massimi raggiunti in pianura e montagna con picchi che sfiorano i 40°C nei settori più caldi della pianura centrale, 35/36 attorno ai 1000 m e 24/25°C tra il passo Pordoi ed il Falzarego. Nei giorni successivi la bolla d’aria calda si attenua e i valori massimi diminuiscono.

Fig. 1a e 1b

Fig. 1A

Fig. 1B

5 giugno 2019. Immagine radar delle precipitazioni osservate
alle 17.30 (ora locale)   (Fig. 1a)

27  giugno 2019. Carta delle temperature massime (Fig. 1b)

Il mese di luglio 2019 inizia con la fine del promontorio di matrice mediterranea e con l’ingresso di correnti d’aria umida da ovest. La prima e più evidente conseguenza è l'arrivo di temporali sui monti, specie sulle Dolomiti, assieme a grandine di media dimensione  tra Cortina, Misurina, Pieve di Livinallongo (55/35 mm nei settori con apporti significativi). Fenomeni inesistenti in pianura dove continua a fare caldo ed afa. Il giorno 2 l’instabilità si ripete al pomeriggio, seppur in maniera minore sulle Dolomiti, mentre un forte temporale si verifica alle porte di Vicenza con un massimo di 52 mm. Il giorno 3 l’instabilità si ripete per il transito di un pseudo fronte freddo (fronte non presente al suolo ma solo in quota), responsabile di temporali, localmente intensi e grandinigeni. La situazione si ripete anche nella giornata del 4 con sporadici temporali sulle Dolomiti e sulle vette feltrine la sera del 4. Il giorno 5 una dorsale interessa la nostra regione garantendo tempo buono e un po’ più caldo grazie al soleggiamento. Dal 6 fino al 9 una saccatura scorre dal Nord Europa verso i Balcani provocando rovesci e temporali sia in montagna che in pianura, in alcuni casi i fenomeni sono anche intensi e grandinigeni (localmente fino a 55/60 mm in breve tempo). Tra il 10 e l’11 il tempo si ristabilisce un po’ con clima piuttosto fresco per il periodo, specie di notte. Nelle giornate del 12 e 13 nuovo impulso d’aria fresca con curvatura ciclonica e conseguenti rovesci e temporali; le grandinate sono assai più frequenti con alcuni danni nei vigneti del prosecco e sul litorale veneziano. Il giorno 14 il tempo risulta buono in pianura, mentre isolati focolai temporaleschi maturano sui monti nel pomeriggio. Nella notte tra il 14 e il 15 una goccia fredda scorre appena sotto l’arco alpino apportando un temporaneo peggioramento, più marcato sulla pianura. Nei giorni seguenti il flusso si orienta ad ovest con piccole ondulazioni che determinano brevi episodi instabili intervallati con tratti di tempo discreto/variabile. Tale situazione si protrae fino al 19/20. Dal 21 un promontorio legato all’espandersi dell’alta pressione di matrice africana riporta il caldo su gran parte dell’Italia, compreso il Veneto, dove le temperature tornano su livelli assai elevati con valori di 34/38°C in pianura, 32/35°C nelle conche prealpine e 30/32°C a 1000 m tra il 24 e il 25. In questi giorni di calura, il tempo risulta stabile, anche se sui monti (specie Dolomiti) si verificano isolati temporali di calore. Il 26 una saccatura atlantica si avvicina, determinando una prima fase temporalesca assai intensa sui monti, anche sul sud della regione per una linea di convergenza nei bassi strati (cadono 40/50 mm sul rodigino e fino a 60/70 mm su alcuni settori delle Dolomiti). Nei due giorni successivi, l’instabilità bersaglia la nostra regione, specie il giorno 28, quando un episodio temporalesco interessa tutto il litorale veneto dal delta del Po alle porte di Caorle, con un massimo di 140 mm a Cavallino Treporti, con dannose grandinate. Dopo l’allontanamento della depressione responsabile di questa fase instabile e particolarmente fresca, il tempo torna ad essere stabile per un solo giorno (il 29). Il 30, e soprattutto il 31, la forte convezione, il forte tasso d’umidità e la struttura atmosferica leggermente ciclonica provocano diversi focolai temporaleschi tra monti e pedemontana il giorno 30 e fino su alcuni settori del Veneto centrale il giorno 31. Proprio nell’ultimo giorno del mese, una cella temporalesca particolarmente intensa imperversa tra l’altopiano di Asiago e la pedemontana vicentina (111 mm sul Monte Summano) dando luogo a precipitazioni intense responsabili di smottamenti. La Fig. 2b presenta il cumulo delle piogge degli ultimi 5 giorni di luglio 2019.

Fig. 2

Fig. 2A

Fig. 2B

Sommatoria delle piogge tra il 12 e il 16 Luglio 2019 (Fig. 2 a)

Sommatoria delle piogge d egli ultimi 5 giorni di luglio 2019 (Fig. 2 b)

Il mese d’agosto 2019 inizia con una giornata stabile e calda, ma il 2 una veloce saccatura atlantica transita sul Veneto con una prima fase instabile al mattino (temporali prefrontali, anche intensi) e una seconda fase connessa al passaggio del fronte freddo al pomeriggio, quando fenomeni grandinigeni interessano alcuni settori montani e pedemontani. Tutta la regione viene interessata, localmente cadono fino a 120/140 mm sul vicentino, causando nuovi danni sugli stessi settori, già interessati dalle forti piogge il giorno 30 Luglio. Nei giorni seguenti il tempo si ristabilisce con sole e temperature in aumento grazie al consolidarsi di un promontorio di matrice mediterranea. Già il 5 sera isolati temporali interessano le Dolomiti e sfiorano le Prealpi e interessando l’Alpago con forti rovesci e grandinate. Fra il 6 e il 7 forti temporali interessano gran parte della regione (ad eccezione delle Provincie di Padova e di Rovigo); frequenti e forti rovesci, anche grandinigeni, si verificano nel pomeriggio sulle Dolomiti, ed alla sera sulle Prealpi, la trevigiana, fino sul litorale orientale della regione; ondata temporalesca che per fortuna non provoca danni ingenti, ma sempre avvertita per la violenza degli episodi e la forte attività elettrica di alcuni eventi. Dall'8 fino al 12 la regione viene interessata da un promontorio con correnti sud-occidentali di matrice africana e si verifica la terza ondata di calore dell’estate 2019. Lo zero termico sale fino a 5200 m e le temperature raggiungono picchi di 38/39°C in pianura, 33/35°C nelle conche prealpine e 30/32°C sui 1000 m. L’avvezione calda si fa sentire anche in alta quota, con 21/23°C sui grandi passi dolomitici e la colonnina di mercurio sale a 14°C sulla Marmolada, dove la neve lascia apparire sempre più il ghiaccio vecchio, vedi la foto (Fig. 3a). Tra il 13 e il 16 brevi episodi d’instabilità con temporali che si estendono anche alla pianura, specie il 13 ed il 15, con locali grandinate in pianura ed il ritorno della neve sulle cime dolomitiche più alte. Nelle giornate del 17 e del 18 un promontorio con correnti d’aria secca da nord-ovest garantisce due belle giornate, specie la domenica 18, quando il cielo è del tutto sgombro da nubi, ma il clima rimane fresco per l’avvezione d’aria polare post saccatura. Il tempo rimane buono nei due giorni successivi, ma il maggiore riscaldamento diurno provoca instabilità serale sulle Dolomiti centro-settentrionali. Il giorno 21 forti temporali interessano la fascia prealpina e la pedemontana (67 mm a Gaiarine e grandinate sul vicentino e l’alto trevigiano). Il 22 e il 23 il tempo risulta caldo ed umido con piovaschi sparsi sia in montagna che in pianura per colpa di una struttura atmosferica leggermente ciclonica in quota. Il 24 il forte riscaldamento diurno legato al sole del mattino e il transito di una piccola anomalia determinano una fase instabile, più attiva tra le provincie di Treviso e Venezia, ma anche sul rodigino occidentale. Nei giorni 25 e 26 il tempo diventa sempre più caldo con isolati piovaschi d’origine convettiva. I due giorni successivi sono più stabili e via via più caldi con massime oltre i 33/34°C in pianura e fino a 30/32°C nei fondovalle prealpini, raggiunti i 24/26°C a 1000/1200 m. Il mantenersi dello zero termico su quote prossime ai 4000 m consente un livello termico di stampo estivo, pur essendo negli ultimi giorni d’agosto. A tal proposito, il grafico (Fig. 3b) mostra l’andamento della quota dello zero termico per tutta l’estate 2019 rispetto alla media 1974-2018; si nota l’incredibile scostamento positivo (82 giorni sopra la media) con punto oltre i 4800/5000 m in certi momenti, e la scarsità degli scarti negativi (12 giorni) per brevi incursioni d’aria polare. Tendenza sempre più evidente di lunghi periodi con anomalia termica positiva, anche nella libera atmosfera. Nei 3 ultimi giorni del mese continua a fare caldo e l’instabilità convettiva continua a farsi strada a causa di una struttura anticiclonica piuttosto debole negli strati medio-alti dell’atmosfera. Di conseguenza altri focolai temporaleschi si manifestano l’ultimo giorno, specie tra le Prealpi occidentali e il veronese con temporali capaci di rovesciare localmente fino a 20/30 mm, in alcuni casi oltre i 40 mm (Arcole 44 mm). L’estate finisce  con afa in pianura e livelli termici superiori alla media sia in pianura che in montagna.

Fig. 3

Fig. 3A

Fig. 3B

Quota dello zero termico secondo i dati
del radiosondaggio di Udine

5 Agosto 2018. Temperature massime in Veneto
(Fig. 3a)

Andamento quotidiano della quota dello zero termico
rispetto alla media,
periodo 1 Giugno – 31 Agosto 2019  (Fig. 3 b)

In sintesi l’estate del 2019 rimarrà nella memoria collettiva come un alternanza di fasi molto calde e di episodi temporaleschi, spesso violenti, con una frequenza di eventi grandinigeni incredibilmente alta, in singoli casi anche dannosi per la dimensione dei chicchi. La piovosità dell’estate 2019 è alta e la carta della sommatoria stagionale delle piogge mostra gli apporti del trimestre (Fig. 4a), decisamente superiori alla media, anche se su molti settori il mese d’agosto risulta essere più secco rispetto alla media, in particolar modo sulle Dolomiti. Per quanto riguarda i giorni piovosi il numero si rivela elevato, specie sulla pianura settentrionale e sui monti, come sul litorale orientale, fino a oltre i 40 giorni sulle Dolomiti (Fig. 4b). Per quanto  riguarda le temperature, si sono verificate due ondate di canicola, la più intensa, seppur breve, a fine giugno con record assoluti alle quote medio-alte per il sopraggiungere di un’avvezione d’aria particolarmente calda di matrice sahariana a fine giugno tra il 26 e il 28. La seconda a fine luglio, più lunga, ma meno intensa. Per quanto riguarda il caldo, l’altra peculiarità risiede nel perdurare di temperature di stampo prettamente estivo fino alla fine d’agosto, per molte città della pianura e per le conche prealpine i giorni con massimi superiori a 30°C sono superiori a quel che si era verificato nel 2003. Situazioni che tendono a ripetersi con maggiore frequenza nelle ultime estati. Ad esempio nelle grandi città del Veneto (capoluoghi), le temperature massime oltre i 30°C e le temperature medie giornaliere oltre i 25°C sono sempre più numerose, anche con notti calde.

Fig. 4A

Fig. 4B

Sommatoria delle piogge dell’estate 2019  (Fig.4a)

Sommatoria dei giorni piovosi dell’estate 2019  (Fig.4b)

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:56

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