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Sinossi Estate 2020

L’estate 2020 inizia con un mese di giugno più fresco e più umido rispetto al solito. Tale situazione perdura per le due prime decadi. I settori più colpiti sono la fascia prealpina e le pianure a ridosso dei monti, mentre la pianura meridionale e le Dolomiti sono assai meno interessate dalla fenomenologia. La terza decade di giugno si rivela più stabile e più calda grazie alla presenza dell’alta pressione delle Azzorre. A luglio, tuttavia, il tempo torna ad essere spesso variabile, a tratti instabile, con un andamento termico maggiormente di stampo estivo che favorisce l’innesco di temporali convettivi, spesso forti e dannosi tra la fascia prealpina e la pedemontana. Il mese d’agosto è senza dubbio il più estivo ma con fasi di maltempo, come alla fine della seconda decade e soprattutto a fine mese con uno dei più importanti episodi di maltempo degli ultimi 30 anni. Come per gli anni precedenti il caldo è presente, specie in quota. Su alcuni settori l’altra particolarità dell’estate 2020 è la maggiore frequenza temporalesca, non solo in montagna. La città di Verona risulta essere una delle più bersagliate di tutto il Veneto con episodi particolarmente violenti a giugno, luglio e agosto, con danni ingenti.

Il mese di Giugno 2020 inizia con tempo piuttosto stabile e relativamente caldo grazie a un promontorio di matrice mediterranea. Il giorno 2 il tempo diventa leggermente instabile al pomeriggio per forte convezione diurna, con focolai temporaleschi tra la fascia prealpina e la pedemontana. Da rilevare una grandinata sulla parte centrale della Valbelluna (Sedico, Santa Giustina) e un'altra a San Bortolo. Il 3 Giugno l’instabilità pomeridiana cresce, con l’innesco di celle convettive con rovesci e temporali sia sulle Dolomiti che sulle Prealpi, un po’ meno in pianura, se non a fine giornata. Il giorno 4 una saccatura in approfondimento sulla Francia giunge sul nord Italia provocando un episodio di maltempo con piogge significative, mediamente 30/50 mm su quasi tutta pianura, fino a 70/80 mm sulle Prealpi con picchi oltre i 100 mm (massimo di 115 mm a Follina, pedemontana trevigiana). Piove un po’ meno sulle Dolomiti centro-settentrionali. Alla sera del 4, il lieve calo termico e la continuità dei fenomeni consentono alla neve di scendere fino sui 2000/2200 m sulle Dolomiti (apporti di circa 15 cm a 2500/2600 m). Il giorno dopo il sole torna riportando condizioni più piacevoli, ma la convezione diurna innesca un po’ d’instabilità tra la pedemontana e i monti con rovesci e locali focolai temporaleschi. Il giorno 6 il tempo diventa instabile per il sopraggiungere di una goccia fredda che scivola dalla Francia verso l’alto Tirreno: in montagna si osservano nubi basse al mattino, al pomeriggio instabilità spesso inibita dalle iniziali nubi basse; sulla pianura e parte delle Prealpi a ridosso della pedemontana, la mattinata soleggiata determina una forte instabilità convettiva con formazione di supercelle temporalesche, la prima tra Vicenza e Padova nel pomeriggio, la seconda sul Veronese alla sera. In entrambi i casi si verificano forti raffiche di vento, piogge torrenziali e rovinose grandinate. Il giorno 7 la situazione si ripete in parte con tempo perturbato sulle Dolomiti, ma senza fenomeni intensi, mentre la pianura centro-settentrionale, specie il Trevigiano, è bersagliata da una nuova fase temporalesca con una supercella responsabile di fenomeni grandinigeni e forti raffiche di vento. Due giornate particolari, alle quali si aggiunge l’8 Giugno con una nuova supercella sulla pedemontana della Trevigiana, responsabile di un forte temporale a Castelfranco (73 mm in un ora nella serata del 8 con dannosa esondazione del torrente Avenale). Il giorno 9 l’instabilità persiste, ma in maniera meno virulente rispetto ai giorni precedenti. La figura (Fig. 1a) mostra i cumuli delle piogge sul Veneto tra il 6 e il 10 Giugno, si nota l’abbondanza delle sommatorie relative alle Prealpi e soprattutto alla pedemontana dopo il susseguirsi di giorni instabili con forti temporali (spesso oltre i 100 mm e localmente fino a 150/180 mm, a volte concentrati su tre o 4 temporali, il massimo è a Valpore con 189 mm). Con il giorno 12 il tempo si ristabilisce grazie al formarsi di un temporaneo promontorio mediterraneo. Il sole brilla al mattino e l’attività cumuliforme si sviluppa al pomeriggio, modestamente sui rilievi, mentre il cielo si vela un po’ sulla pianura. Il 13 è un’altra bella giornata, anche calda. Al pomeriggio temporali in arrivo dall’Appennino emiliano traboccano sul sud della regione con rovesci via via più residui. Il giorno 14 è variabile/instabile senza fenomeni sul sud della regione e sulle Dolomiti, mentre le Prealpi e la pedemontana sono il teatro di nuovi temporali, con alcune celle particolarmente intense sull’alta Trevigiana e sulle Prealpi vicentine, responsabili di locali grandinate e soprattutto di un forte episodio precipitativo sul settore di Pederobba e Montebelluna (non rilevato dai pluviometri Arpav), responsabile di un “flash flood”. Il giorno 15 il transito di una piccola depressione a sud dell’arco alpino determina un ritorno da est con estesa copertura nuvolosa e piogge deboli o debolissime intermittenti che si estendono dai settori orientali al mattino a buona parte della regione al pomeriggio, eccetto la parte più settentrionali delle Dolomiti venete. Il giorno 16 il tempo in parte instabile persiste per il sostare della suddetta depressione sull’Adriatico, ma i fenomeni sono sparsi. I giorni 17 e 18 il tempo rimane instabile per il continuo richiamo d’aria umida da sud-ovest e per il persistere della circolazione ciclonica legata ad un profondo minimo centrato sulla parte nord-occidentale della Francia. Il giorno 19 l’instabilità diminuisce sulle Dolomiti, ma rimane ben presente tra Prealpi e pedemontana e soprattutto sulla pianura orientale con nuclei temporaleschi piuttosto intensi nel tardo pomeriggio (localmente cadono fino a 45/55 mm). Dal 14 al 19 tra Prealpi, pedemontana e pianura orientale la frequenza dei fenomeni temporaleschi è quasi quotidiana e le piogge sono localmente abbondanti, localmente fino a 80/100 mm. Dal 20 e soprattutto nei giorni seguenti, l’alta pressione delle Azzorre si espande su buona parte dell’Europa occidentale. La figura (Fig.1b) mostra la configurazione al suolo e a 500 hPa della fine del mese, situazione responsabile di questa fase di tempo caldo e perlopiù stabile. Dal 22 infatti, fino alla fine del mese il tempo è decisamente migliore, più stabile e gradualmente più caldo. Si tratta del primo episodio di stampo estivo con punte che sfiorano o superano i 31/32°C in pianura e in alcune conche prealpine, mentre i 25/27°C sono raggiunti sui 1000/1200 m. Tale situazione perdura fino al 28 con temperature estive. L’unica insidia si limita a qualche temporale convettivo sui rilievi nei giorni 24 e 25, alcuni forti sulle Dolomiti nord-orientali nel pomeriggio/prima serata del 25, poi il caldo tende a intensificarsi e il sole torna a predominare, nonostante un po’ d’instabilità convettiva con sporadici fenomeni il 28 nel tardo pomeriggio e soprattutto il 29, quando una linea d’instabilità transita da nord verso sud sul Bellunese, provocando qualche forte temporale con locali grandinate. Poi torna la stabilità e il caldo. Le temperature massime registrate sul Veneto il giorno 30 risultano essere il più elevate di tutto il mese, si raggiungono i 35/36°C in pianura, anche i 31/32°C nelle conche prealpine e i 27/28°C sui 1000 m. Dal 30 sera, il tempo inizia a cambiare per l’indebolimento dell’alta pressione delle Azzorre e l’avvicinarsi di una saccatura atlantica, rimasta per giorni ferma sulla Francia per l’effetto bloccante dell’anticiclone.

Fig. 1a e 1b

Fig. 1a

Fig. 1b
Precipitazioni totali cadute tra il 6 e il 10 giugno 2020 -  (Fig. 1a) Temperature massime del 30 giugno 2020 - (Fig. 1b)

Il mese di Luglio 2020 inizia con l’indebolimento dell’alta pressione delle Azzorre; il cedimento avviene per l’avvicinarsi di una saccatura atlantica con correnti sud-occidentali d’aria umida; situazione responsabile di una doppia fase instabile durante il primo luglio. La prima tra la tarda mattinata e le ore centrali del giorno e la seconda nel tardo pomeriggio/sera, con fenomeni localmente violenti sulle Prealpi bellunesi (58 mm a Alano di Piave) e anche sulle Dolomiti con movimento franoso sopra Borca di Cadore. Il giorno 2 temporaleggia su gran parte della pianura di notte, con locali forti rovesci al primo mattino, mentre il tempo è meno instabile in montagna. In giornata migliora ovunque e l’instabilità convettiva riprende tra il tardo pomeriggio e la sera sui monti, ma senza fenomeni rilevanti. Il giorno 3 una piccola depressione scivola a ovest del Veneto, con effetti sui rilievi al pomeriggio e soprattutto in serata, anche sulla pianura orientale del Veneto. Il giorno 4 miglioramento del tempo con molto più sole e minore nuvolosità convettiva. Il 5 il sole splende ovunque, con cielo sereno, salvo innocui piccoli cumuli e fa caldo in giornata (32/34°C in pianura, fino a 30°C nelle conche prealpine e 25/27°C a 1000/1200 m). Il 6 inizia con il sole, ma un fronte freddo giunge sul Veneto nel tardo pomeriggio/sera con temporali, dapprima sui monti e poi sulla pianura orientale. Cadono 5/10 mm, localmente fino a 25/30 mm tra Prealpi bellunesi e la pianura confinante con il Friuli. I giorni 7, 8 e 9 sono splendidi. La situazione si ripete anche il 10 in pianura e su parte delle Prealpi, mentre l’attività cumuliforme si fa più presente sulle Dolomiti, pur rimanendo in una situazione stabile. Fa sempre più caldo e i 30°C sono raggiunti fino nelle conche prealpine. Tra l’11 e il 12 un po’ d’instabilità si manifesta sui monti e trabocca anche sulla pianura. Poi una dorsale riporta il sole sulla regione il giorno 13. Nei giorni seguenti una vasta saccatura associata a una depressione, che dal mare del nord scende verso la Slovacchia, determina un po’ d’instabilità sui monti senza fenomeni intensi, poi anche in pianura nelle giornate del 15 e 16 luglio. Dal 17 la pressione torna ad aumentare e l’afflusso d’aria più secca da nord riporta una maggiore stabilità, nonostante la curvatura sia ancora ciclonica in quota. Dal 18 fino al 20 il tempo è via via più caldo e stabile grazie ad un anticiclone di matrice mediterranea. Dal 21 lo scenario cambia per l’arrivo di una saccatura atlantica, responsabile di una fase molto instabile con rovesci e temporali sia in pianura che sui monti, la fase più instabile si verifica  nel pomeriggio/sera del 23 in montagna (58 mm d Auronzo e 45 mm ad Arabba) e il giorno il 24 con fenomeni localmente forti sui monti e sull’estremo sud della regione. Il giorno 25 una dorsale garantisce bel tempo, mentre il caldo e una dinamica convettiva favorevole al sollevamento riportano qualche rovescio e temporale sui monti. Dal 26 il tempo torna ad essere stabile grazie a un promontorio che interessa gran parte dell’Europa occidentale, eccetto le isole britanniche. Pertanto il tempo è soleggiato e via via più caldo, anche se con qualche fenomeno convettivo sui monti. I giorni 28 e 29 rimangono belli e caldi in pianura e sulla fascia prealpina, mentre l’instabilità convettiva colpisce le Dolomiti centro-settentrionali, in particolar modo nella serata de 29 con un nubifragio sul settore del Cadore. Tra le 20.30 e le 22.15 due celle temporalesche interessano il settore che va da Misurina a Santo Stefano di Cadore, Il punto più colpito è Auronzo con 99.6 mm in un ora e un totale di 126.6 mm (Fig. 2a) Una linea d’instabilità con un piccola catena di celle temporalesche scorre da nord-ovest verso sud-est, il paese di Auronzo viene investito da due piccole celle piovose molto vigorose con intensità record di 23 mm in 10 minuti. I due ultimi giorni del mese risultano perlopiù soleggiato e caldo con un po’ d’instabilità convettiva sui monti, ma si tratta di isolati temporali di calore di poca rilevanza. La Fig. 2b presenta il cumulo delle piogge del mese di Luglio 2020, che risulta mediamente più piovoso rispetto alla media mensile sia in montagna che in pianura, con un minimo di 29 mm all’Istituto Cavanis di Venezia e i massimo di 360 mm sul Passo Pordoi. La forte piovosità di luglio 2020 è in gran parte legata all’incredibile frequenza degli eventi temporaleschi.

Fig. 2

Fig. 2a

Fig. 2b

Precipitazioni del 29 luglio 2020  (Fig. 2 a) Precipitazioni del mese di luglio 2020 (Fig. 2 b)

Il mese d’Agosto 2020 inizia con una giornata molto calda e l’avvicinarsi di una saccatura atlantica, i cui effetti sono serali con temporali, localmente forti e localmente dannosi sulle Dolomiti occidentali (molte frane sull’alto Agordino), anche sulle Prealpi e la pedemontana a cavallo tra le province di Treviso e di Vicenza. In entrambe le situazioni vi sono smottamenti ed esondazioni legate ai forti cumuli di pioggia, ma soprattutto alla violenza dei rovesci. Il 2 la situazione si ripete con una bella giornata e nuovi focolai temporaleschi alla sera, ma meno intensi rispetto al giorno precedente. I giorni 3 e 4 risultano instabili, a tratti perturbati, con diffuse precipitazioni, localmente intense sulla pedemontana e su alcuni settori prealpini (140 mm a tra la sera del 4 e il 5 giugno e 100 mm a Vittorio Veneto con forti temporali). Maltempo legato al sopraggiungere di una saccatura atlantica e al suo isolarsi in depressione chiusa, con ritorno da Est sulla nostra regione nella fase finale di questo episodio. Il giorno 5 il tempo migliora con ingresso di correnti nord-orientali d’aria più secca. Questo episodio provoca un temporaneo calo termico e il ritorno della neve oltre i 2800 sulle Dolomiti. La figura  Fig. 3a mostra la sommatoria delle precipitazioni tra il 3 sera e il 5 pomeriggio con i quantitativi osservati in meno di 72 ore. Il 6 un promontorio di matrice mediterranea riporta il sole sul Veneto, assieme ad un’avvezione d’aria più calda, con tempo ben soleggiato al mattino e lo rimane in pianura, mentre l’attività cumuliforme interessa le Alpi, dove si verificano isolati rovesci, localmente temporaleschi sui confini con l’Alto Adige. Nei due giorni successivi il promontorio mediterraneo garantisce tempo soleggiato e stabile, anche caldo ed afoso in pianura e nei fondovalle Prealpini. Il 9 il tempo non cambia sulla maggiore parte della regione, ma temporali convettivi si verificano sulle Dolomiti nel tardo pomeriggio/sera; stessa situazione il giorno 10, con fenomeni perlopiù sporadici, ma localmente intensi con qualche frana nei settori maggiormente colpiti. Il giorno 11 l’instabilità convettiva si generalizza a tutto il settore montano e trabocca su alcune zone montane. Continua a fare caldo con lo zero termico che ritorna sopra i 4000 m. Nei giorni seguenti (12 e 13) un piccolo promontorio mediterraneo consente al tempo di essere stabile su tutta la pianura e la pedemontana, mentre qualche focolaio temporalesco di origine convettiva interessa le Dolomiti il giorno 12, estendendosi anche alle Prealpi il giorno 13. Il 14 un fronte freddo transita sul nord Italia determinando una fase di tempo instabile/perturbato con piogge più diffuse, anche a carattere di rovescio e di temporali. Piove pressoché ovunque, assai poco sulle Dolomiti orientali e per niente sulla pianura sud-occidentale, mentre su alcuni settori i temporali specialmente violenti riversano quantitativi significativi: cadono 43,4 mm a Mogliano Veneto, 69,2 mm a Grumolo delle Abbadesse e 139 mm a Tambre (Col Indes) sull’Alpago. Il giorno 15 il formarsi di una piccola dorsale riporta il sole e la stabilità sulla nostra regione, con qualche addensamento pomeridiano sui monti. Già nel corso del pomeriggio del 16 l’avvicinarsi di una piccola saccatura in quota provoca un po’ d’instabilità con qualche goccia sulle Dolomiti nel pomeriggio e un breve episodio temporalesco serale. Il giorno successivo (il 17) il transito dell’asse di saccatura provoca tempo instabile con diffusi fenomeni, ad eccezione del sud regionale (parte delle province di Verona e Rovigo) e il litorale orientale. Come per l’episodio del 14, in alcuni casi i temporali risultano forti, specie su alcuni settori della pedemontana vicentina e trevigiana (Rosà: 65 mm e Valdobbiadene: 62 mm). Nei giorni successivi la situazione migliora grazie all’affermarsi di un’alta pressione di matrice mediterranea, anche se nelle ore serali qualche fenomeno convettivo s’innesca, ma perlopiù sono temporali di calore senza grandi conseguenze, eccetto qualche forte raffica di vento e violenti ma brevi rovesci. Tale situazione si affievolisce con il passare dei giorni e il 21 un avvezione d’aria molto calda e piuttosto secca giunge sull’Italia con netto rialzo termico e condizioni di tempo ottimo. Il bel tempo persiste anche sabato su gran parte della regione, rimanendo molto caldo (punte di 33/36°C in pianura e fino a 30°C nelle conche prealpine e 26/28°C a 1000/1200 m in montagna). Il 22, tuttavia, infiltrazioni d’aria umida interessano le Dolomiti nord-occidentali con manifestazioni temporalesche brevi ma violente, specie sull’Agordino. Il giorno 23 il tempo risulta discreto/variabile al mattino ed in parte instabile al pomeriggio, con fenomeni poco rilevanti sulle Dolomiti, intensi su alcuni settori prealpini e particolarmente forti sulla pedemontana con apporti di 60/80 mm, anche eccezionali sulla città di Verona (fig. 2b). Il giorno 24 l’instabilità diminuisce su tutta la regione, ma nel tardo pomeriggio/prima serata l’asse di saccatura transita sui monti veneti, provocando il passaggio di una “squall line” (Stretta linea temporalesca) con temporali localmente forti (Cortina), responsabili di locali smottamenti e molti disagi nel capoluogo Ampezzano. I giorni 25, 26 e 27 sono stabili grazie al consolidarsi di un campo di alta pressione di matrice mediterranea. Il sole splende con temporaneo transito di nubi medio-alte per formazione di nubi di sottovento (lee clouds). Il giorno 28 il tempo cambia per l’arrivo di una saccatura atlantica; in un primo tempo la parte più avanzata della suddetta saccatura provoca una fase temporalesca tra il tardo pomeriggio e la sera, localmente forte. Nei due giorni successivi (29 e 30), la saccatura continua a imperversare sul Triveneto con intense correnti sciroccali (122 km/h in Marmolada), responsabili di ripetuti temporali nel pomeriggio del 29 e di piogge continue tra pedemontana e monti nella mattinata del 30. L’episodio finisce nel pomeriggio del 30 con una forte cella temporalesca che scorre tra pedemontana e parte della fascia prealpina trevigiana. Il giorno 31 il tempo migliora temporaneamente al mattino, ma nel pomeriggio peggiora di nuovo e diventa decisamente più fresco. Il formarsi di una depressione chiusa a sud delle Alpi richiama correnti orientali d’aria molto umida e più fresca con annesse piogge. Il clima diventa decisamente più fresco e la neve compare sopra i 2500/2600 m sulle Dolomiti. Il mese di agosto si chiude quindi con una fase molto instabile e si tratta del maggiore episodio piovoso estivo degli ultimi 33 anni, un episodio simile, infatti, si era verificato nei giorni 24 e 25 Agosto1987. Come si può vedere sulla figura (Fig. 3a) cadono spesso oltre i 100 mm tra montagna e pedemontana, localmente fino a 150 mm, con un picco a quasi 200 mm sulla pedemontana vicentina e sul settore di Gosaldo. Oltre alle piogge l’evento determina anche grandinate, localmente dannose, e forti raffiche di vento per molteplici “out flows” temporaleschi (raffiche di caduta che precedono le piogge e chiamate downburst), addirittura un micro - tornado sul settore di Ponte nelle Alpi (Bellunese) con alberi sradicati e danni agli edifici. L’episodio è assai più marginale sulla zona sud-orientale della regione. Il mese di agosto è risultato abbastanza bello e caldo a tutte le quote, nonostante i frequenti temporali di calore, e come altre volte la quota dello zero termico si è rivelata spesso ben al di sopra della media 1914-2019, Il grafico (Fig. 3b) mostra l’andamento quotidiano della quota dello zero termico nella libera atmosfera rispetto alla media: 7 giorni su 31 sotto la media e di pochi gradi, mentre 24 sono sopra la media e spesso oltre i 4000 m.

Fig. 3

Fig. 3a Fig. 3b
Precipitazioni dell’evento di fine agosto 2020 sul Veneto  (Fig. 3a) Estate 2020.Quota dello zero termico
rispetto alla media del periodo 1974 - 2019  (Fig. 3 b)

In sintesi l’estate del 2020 stenta ad essere estiva, dopo un bimestre primaverile (aprile - maggio) piuttosto caldo ed assai più secco del normale, le due prime decadi di giugno offrono una continua latitanza estiva. Il tempo è spesso fresco ed instabile con molti temporali, paradossalmente più frequenti tra la fascia prealpina a ridosso della pedemontana e sulla pianura rispetto alle zone prettamente montane. Le correnti settentrionali d’aria fresca inibiscono spesso la convezione sulle Dolomiti e parte delle Prealpi, dove l’instabilità rimane assai marginale. In agosto la situazione cambia radicalmente e il tempo risulta finalmente estivo e caldo in pianura, a volte molto caldo, ma senza eccessi. Situazione differente in montagna, con giornate spesso belle fino a metà pomeriggio, poi l’attività convettiva innesca episodi temporaleschi soprattutto in serata (tipici temporali di calore). Come per la pianura, il mese di agosto in montagna risulta piuttosto caldo, anche in alta quota. Come già sottolineato più volte la violenza dei fenomeni temporaleschi è diventata una quasi normalità, si battono record d’intensità di pioggia su tempi brevi, il più significativo di quest’anno è quello di Auronzo con ben 99.6 mm in un ora. Anche la frequenza degli eventi grandinigeni è incredibilmente alta, con episodi anche dannosi per la dimensione dei chicchi. La piovosità dell’estate 2020 è alta, anche se non quanto l’anno scorso nello stesso periodo. In sintesi le giornate di brutto tempo sono 10 (molto instabili o perturbate) e 2/3 di queste si verificano a giugno; i giorni di tempo in parte buono e in parte variabile o a tratti leggermente instabile per fenomeni convettivi (piovaschi, rovesci o temporali) sono 55 nella stagione; infine, sono 27 le giornate belle, stabili e calde. Un estate tutto sommato buona e un po’ più calda della norma, anche più piovosa della media estiva, specie sulla pianura settentrionale e sulla montagna.

Ultimo aggiornamento

01-12-2022 09:59

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