Energia e ambiente
Il modello di sviluppo fino ad oggi perseguito (più domanda di energia = più offerta) non è più sostenibile. E’ necessario innanzitutto minimizzare le perdite di energia e gli sprechi oggi presenti, tendere ad una gestione energetica razionale e tener conto dei costi ambientali della produzione, trasporto e utilizzo dell’energia. In quest’ottica la produzione di energia da fonti rinnovabili e il risparmio energetico acquistano rilevanti potenzialità.
Dai dati contenuti nel Rapporto ENEA Energia e Ambiente (2013) la composizione percentuale della domanda per fonte energetica (in figura) evidenzia la specificità italiana, rispetto alla media dei 27 paesi dell’Unione Europea, di un maggior ricorso a petrolio e gas (circa l’80%), dell’import strutturale di elettricità (intorno al 2% negli ultimi anni), di un ridotto impiego dei combustibili solidi e di una crescente valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili (12%).
I combustibili fossili (petrolio, gas naturale e combustibili solidi), dai quali ricaviamo energia attraverso i processi di combustione, emettono anidride carbonica (CO2), uno dei principali gas ad effetto serra, monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx) e composti organici a diversi stati di ossidazione.
A ottobre 2014 il Consiglio Europeo ha stabilito gli obiettivi UE 2030 Clima-Energia. E' stato confermato l'obiettivo del taglio delle emissioni di gas serra, del 40% rispetto ai livelli del 1990, e quello sulle rinnovabili, che dovranno arrivare al 27% dei consumi finali di energia, mentre si è limato al ribasso il target sull'efficienza energetica ridotto al 27% dal 30% proposto dalla Commissione
Per gli aspetti normativi e i vincoli di carattere ambientale in materia di riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra, il riferimento è il Protocollo di Kyoto e gli obiettivi che esso prevede.
ultima modifica 27/04/2015 14:59