Ultimo aggiornamento
21-02-2023 11:11L’incendio scoppiato il 15 maggio 2020 ha interessato in maniera molto importante uno stabilimento (cicli produttivi, materie prime, scarti di produzione, ecc.) soggetto alla direttiva Seveso ter (D.Lgs. n. 105/2015) “grandi rischi industriali” e quindi per sua stessa natura in grado di generare effetti esterni e possibili conseguenze di notevole rilevanza ambientale e sanitaria. I VV.F hanno provveduto ad attivare pertanto il piano di emergenza esterno, con accensione anche delle sirene di allertamento della popolazione di Marghera da parte delle Autorità preposte.
L'intervento di Arpav
Arpav è intervenuta con due squadre, una specializzata in grandi rischi per seguire l’evento in coordinamento con i VV.F. ed una per effettuare attività di monitoraggio ambientale delle matrici interessate. Si è provveduto ad effettuare campioni di aria ambiente al fine di mappare il territorio interessato dalle potenziali ricadute dell’incendio sulla base delle condizioni meteoclimatiche in essere e a verificare l’impatto delle acque di spegnimento refluite attraverso lo scarico in Laguna sui corpi idrici limitrofi.
Arpav nei giorni successivi all’evento ha provveduto a redigere una specifica relazione per gli Enti in merito ai risultati delle analisi eseguite sui campioni delle matrici ambientali investigate (aria ambiente, acque di dilavamento e di scarico del sito, acque lagunari, prodotti orticoli raccolti in aree di potenziale ricaduta). La Relazione di servizio comprensiva di tutte le analisi eseguite (n. 45 rapporti di prova) è stata trasmessa agli Enti con prot. ARPAV n. 45600 del 27/05/2020.
L'evento, di notevole portata ambientale, ha presentato ricadute in un'area vasta (vento proveniente inizialmente da N e poi da O fino a SO nel corso della giornata) determinando conseguentemente una significativa diluizione e dispersione degli inquinanti prodotti (prodotti di combustione e sostanze incombuste utilizzate nei cicli produttivi del sito). Le principali informazioni relative alle condizioni meteoclimatiche (direzione del vento) ed i dati ambientali prodotti (monitoraggi aria, acque di dilavamento/spegnimento incendio, acque lagunari) sono stati resi disponibili sul sito dell'Agenzia, in base agli aggiornamenti prodotti man mano che si concludevano le analisi laboratoristiche, alla voce comunicati stampa all'indirizzo web: https://www.arpa.veneto.it/arpavinforma/comunicati-stampa/anno-2020.
Dalle analisi dell’aria ambiente campionata mediante canister si è avuto riscontro della presenza dei traccianti caratteristici del ciclo produttivo dello stabilimento presenti a concentrazioni elevate soprattutto in prossimità del sito ed in posizione sottovento; sempre in posizione sottovento a notevole distanza in un’area vasta e presso obiettivi sensibili (Ospedale Civile di Mestre) i parametri individuati come caratteristici sono stati determinati a livello di tracce. Le condizioni meteo hanno favorito la dispersione degli inquinanti ma al contempo hanno consentito l’interessamento di un ampio territorio. In data 15/05 sono stati effettuati anche due campioni di aria ambiente con canister nei pressi dell’Ospedale Civile di Venezia non riscontrando traccianti dell’incendio.
In data 15/05 sono stati effettuati n. 13 campioni di aria ambiente mediante canister. In data 16/05 per verifica della chiusura evento sono stati effettuati ulteriori n. 3 canister sulla base delle condizioni meteo in essere per un totale di n. 16 canister.
In data 15/05 con incendio in atto In posizione sottovento in via F.lli Bandiera vicino al Cavalcavia di Mestre e successivamente presso il Parco di San Giuliano sono stati ricercati microinquinanti organici (PCDD/F-Diossine e Furani, PCB-PolicloroBifenili, IPA-Idrocarburi Policiclici Aromatici), escludendo una ricaduta significativa dall’evento (le tracce riscontrate nel sito del Parco di San Giuliano sono ragionevolmente riconducibili al sito industriale di Porto Marghera posto sopravvento rispetto al punto di campionamento). Nel sito di via F.lli Bandiera non si è avuto riscontro di acido cianidrico tracciante della potenziale combustione di ammine presenti nel ciclo produttivo aziendale.
Complessivamente per l’aria sono stati effettuati n. 16 campioni mediante canister e n. 3 campioni con alto-volume e gorgogliatore per un totale di n. 19 campioni.
L’ingente dispiegamento di uomini e mezzi per il contenimento, controllo e spegnimento dell’incendio nonché i sistemi automatici antincendio presenti nel sito hanno comportato la saturazione del sistema di raccolta e stoccaggio delle acque di dilavamento del sito produttivo con l’attivazione dello scarico di emergenza, recapitante nel Canale Lusore-Brentelle e attraverso il canale industriale Ovest in Laguna di Venezia. Dai campioni eseguiti nel punto di immissione del refluo nel corpi idrico e in punti a valle, monte e nel sistema di raccolta interno, sono stati determinati solventi in uso nel ciclo produttivo quali Benzene, Toluene, Etilbenzene, Acetone, Acetati. Sia nello scarico che in alcuni punti esterni del Canale industriale ricettore sono state riscontrate concentrazioni significative di Cianuri che, sulla base della loro tossicità, possono essere compatibili con l’ingente moria di pesci riscontrata nel Canale Lusore-Brentelle.
Arpav ha sollecitato e seguito l’intervento di ditte specializzate per l’aspirazione e smaltimento delle acque di dilavamento presenti nel sito, per la raccolta e smaltimento dei pesci morti nei canali industriali e ha seguito gli interventi di intercettazione dello scarico delle acque di dilavamento in modo da interrompere la fuoriuscita di acque inquinate in Laguna.
Viste le concentrazioni di parametri inquinanti nei canali industriali, in accordo con gli Enti in data 17/05 si è provveduto a campionamento di acque in diversi punti nei canali industriali e presso un allevamento di molluschi in Laguna tra San Leonardo e Malamocco al fine di disporre di un quadro della potenziale dispersione dell’inquinamento e quindi dell’area interessata. Nei canali industriali di Porto Marghera si è avuta evidenza di circolazione delle sostanze traccianti. Si è provveduto pertanto in data 18/05 a monitorare nuovamente gli stessi punti aggiungendo una ulteriore stazione in Laguna. Si è avuta evidenza di un rientro della situazione seppur ancora con tracce di solventi nei canali industriali. I campioni di acque lagunari raccolti in data 17/05 e 18/05 presso l’allevamento di molluschi in Laguna tra San Leonardo e Malamocco hanno invece evidenziato l’assenza di inquinanti in entrambe i casi. Complessivamente sono stati eseguiti n. 5 campioni di acque lagunari in data 17/05 e n. 6 campioni in data 18/05 per un totale di n. 11 campioni cui vanno aggiunti quelli effettuati (n. 6 campioni) sulle acque di dilavamento nello stabilimento, nel punto di scarico, in punti a monte e a valle.
Sulla base delle segnalazioni ricevute di ricaduta di nerofumo, personale del Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS n. 3 ha provveduto in data 16/05 al campionamento di prodotti agricoli presso le Isole di Sant’Erasmo e delle Vignole. In data 16/05 in specifica riunione tecnica tra gli Enti per la valutazione degli esiti delle rilevazioni ambientali effettuate, si è ritenuto necessario effettuare altri approfondimenti sui prodotti orticoli nell’area tra Marghera e Mestre potenzialmente soggetta alle ricadute dell’incendio. Personale dell’ULSS n. 3 in data 17/05 ha raccolto ulteriori campioni presso orti familiari nell’area tra Marghera e Mestre. I campioni sono stati recapitati ad Arpav per le analisi. Sia dai campioni di prodotti agricoli del 16/05 (n. 4 campioni) sia da quelli del 17/05 (n. 4 campioni) per un totale di n. 8 campioni il parametro ricercato Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), tracciante di potenziali ricadute è risultato inferiore al limite di quantificazione (LOQ).
Complessivamente sono stati analizzati n. 45 campioni delle diverse matrici aria, scarichi/acque di dilavamento, acque lagunari, prodotti agricoli di consumo.
Al fine di poter disporre di termini di riferimento normativi per i singoli parametri inquinanti, si precisa e chiarisce che un evento incidentale non può essere valutato in termini di normale regime di funzionamento dell’impianto. Inoltre l’ingente quantitativo di acque utilizzate per lo spegnimento ha determinato il dilavamento e trascinamento degli inquinanti nel Lusore attivando lo scarico di troppo pieno dei sistemi di contenimento. Per tanto per quanto riguarda le acque di dilavamento immesse nel Lusore il DM 30/07/1999 relativo ai limiti agli scarichi in Laguna e il DM 23/04/1998 relativo agli standard di qualità delle acque della laguna di Venezia (valori imperativo e obiettivo) possono essere presi solo come utile confronto ma non trovano applicazione. Per fare un esempio il valore del parametro Xileni determinato in data 17/05 nella stazione in ingresso al Canale Industriale Ovest (53 µg/l) risulta superiore allo standard di cui al DM 23/04/1998: va però considerato che lo standard per essere valutato richiede una mediazione su un periodo lungo. Per l’aria il confronto per alcuni parametri può essere fatto con il D.Lgs. n. 155/2010. Anche in questo caso la normativa sulla qualità dell’aria richiede specifici periodi di mediazione (media, mediana, valori max ammissibili, ecc.) che non corrispondono a quelli di un evento incidentale. Ancora, è possibile utilizzare, ma solo come riferimento indicativo, i limiti per gli ambienti di lavoro (D.Lgs. n. 81/2008 e smi) ovveri i TLV (Thershold Limit Values) disponibili a livello internazionale Confronti di questo tipo possono essere utili per capire l’entità del fenomeno ma sono assolutamente impropri da un punto di vista strettamente normativo e pertanto non sono stati forniti nelle tabelle riassuntive.
Va infine detto che nelle condizioni di emergenza ambientale quale quella del 15/05:
- tutti i valori determinati per i traccianti dell’evento incidentale sono risultati al di fuori dei valori naturalmente presenti nelle matrici ambientali nell’area impattata con una differenza legata al grado di diluizione/dispersione;
- compito dell’Agenzia è quello di rilevare le condizioni di maggiore criticità, seguirle e dare supporto alle Autorità sanitarie (ULSS e Sindaco) per l’adozione degli eventuali provvedimenti di competenza oltre a fare le eventuali verifiche in supporto alla Autorità Giudiziaria;
- l’Agenzia deve inoltre verificare il rientro nelle condizioni di normalità ovvero di drastica riduzione dei valori di concentrazione dei parametri tipici dell’evento fino possibilmente a valori prossimi al limite di quantificazione.
Si allegano per opportuna informazione le tabelle riassuntive commentate dei risultati dei monitoraggi eseguiti. scarica le tabelle
Nel sito nella settimana successiva all’incendio sono iniziati interventi per la messa in sicurezza degli impianti, lo svuotamento dei serbatoi, la bonifica del sistema di raccolta delle acque di dilavamento al fine di asportare le sostanze inquinanti distribuite durante le operazioni di spegnimento dell’incendio. In data 29/05 e 4/06 si è provveduto ad ulteriori campionamenti di aria ambiente per monitorare le fasi di smassamento.
Simulazione modellistica dell'evento
Il CNR ha simulato la dispersione degli inquinanti emessi durante l'evento in atmosfera e le ricadute. Il modello conferma la bontà del nostro approccio nella scelta del piano di campionamento, in linea con i migliori standard nazionali e internazionali.
Aggiornamento attività Arpav post evento