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Compost di qualità e tutela del suolo: Arpav al convegno “Buone pratiche del compost in agricoltura”

Lo scorso 13 aprile i tecnici Arpav hanno partecipato al convegno organizzato a Mira (VE) con l’obiettivo di evidenziare le proprietà del compost e i vantaggi derivanti dal suo utilizzo in termini di risultati finali e di impatto ambientale, con particolare riferimento alla tutela del suolo. Il suolo è una risorsa limitata e non rinnovabile, bene comune di fondamentale importanza per la qualità della vita delle generazioni presenti e future, per l’equilibrio ambientale e per la tutela degli ecosistemi naturali, e, soprattutto, per la produzione agricola.

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Compost di qualità e tutela del suolo: Arpav al convegno “Buone pratiche del compost in agricoltura”

Lo scorso 13 aprile i tecnici Arpav hanno partecipato al convegno organizzato a Mira (VE) con l’obiettivo di evidenziare le proprietà del compost e i vantaggi derivanti dal suo utilizzo in termini di risultati finali e di impatto ambientale, con particolare riferimento alla tutela del suolo. Il suolo è una risorsa limitata e non rinnovabile, bene comune di fondamentale importanza per la qualità della vita delle generazioni presenti e future, per l’equilibrio ambientale e per la tutela degli ecosistemi naturali, e, soprattutto, per la produzione agricola.

Il suolo svolge funzioni primarie insostituibili: fornisce cibo, biomassa e materie prime, svolge un ruolo fondamentale come habitat e serbatoio di biodiversità, è un elemento del paesaggio e del patrimonio culturale. Nel suolo vengono stoccate, filtrate e trasformate molte sostanze, tra le quali l’acqua, i nutrienti e il carbonio. Ciò che consente di svolgere queste funzioni è la sostanza organica, che però in molti suoli agricoli della pianura padana, soprattutto dove la zootecnia è scomparsa, ha raggiunto livelli spesso troppo bassi per un buon grado di fertilità, con il rischio che quelle funzioni vengano svolte solo in parte.
Compost VenetoPer questo l’apporto delle sostanze organiche riveste un ruolo strategico per la conservazione dei suoli anche in Veneto. In particolare, gli ammendanti organici di qualità, come il compost prodotto negli impianti presenti nella regione, insieme ai letami e liquami dei nostri allevamenti, possono dare un supporto importante per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale.
In Veneto ogni anno si producono circa 250.000 tonnellate di compost di qualità da impianti controllati e verificati dall’Osservatorio regionale per il compostaggio che la Regione ha istituito ancora nel 1991; ogni anno i tecnici dell’Osservatorio raccolgono campioni di ciò che entra negli impianti e dei compost prodotti che vengono analizzati nei laboratori Arpav allo scopo di verificare la rispondenza ai requisiti individuati dalla normativa regionale e nazionale.
Un sistema di recupero dell’organico reso possibile dal modello di raccolta differenziata che pone il Veneto all’avanguardia in Europa e nel mondo nella gestione dei rifiuti urbani (ogni anno sono raccolti 141 kg per abitante di rifiuto organico), ma che ha bisogno della collaborazione delle aziende agricole per il miglior utilizzo del compost che viene prodotto. Ci sono voluti quasi trent’anni di sforzi congiunti tra Regione, comuni e imprenditori privati per mettere a punto questo sistema, e ciò che è stato creato è in grado di dare massima garanzia sulla qualità del compost che presenta caratteristiche anche migliori del letame, da sempre riconosciuto come il principe dei fertilizzanti.
Gli approfondimenti tecnici svolti in collaborazione con enti di ricerca nel settore agricolo e sanitario sull’utilizzo di questa sostanza organica evidenziano come il Compost Veneto, marchio di qualità istituito dalla Regione del Veneto, rappresenta una sicurezza per la concimazione efficace e sostenibile dei suoli agricoli.

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