Ultimo aggiornamento
16-09-2022 09:11Contenuti correlati
Recupero della frazione organicaIncenerimentoTrattamento meccanico biologico e CDRSmaltimento in discaricaSi tratta di quelle categorie di rifiuti quali carta, vetro, plastica, metalli, ecc che vengono comunemente intercettate in flussi separati e avviate a riciclo/recupero.
Dal punto di vista normativo perché il recupero dei materiali dai rifiuti è indicato come priorità negli atti d’indirizzo e nelle direttive europee in materia di gestione integrata dei rifiuti. Inoltre le attività di recupero dei rifiuti finalizzate alla trasformazione in materie prime secondarie (MPS) idonee al reimpiego in altri processi produttivi rappresentano una indispensabile fonte di approvvigionamento per una parte significativa del sistema industriale. A ciò si aggiunge la dimensione ambientale del sistema di recupero/riciclo, visto che tali operazioni comportano minore prelievo di risorse, riduzione dei consumi energetici e riduzione dei gas ad effetto serra.
Il passaggio tra raccolta differenziata e recupero avviene attraverso piattaforme in cui si eseguono operazioni per:
Dalla raccolta al riciclo: le diverse filiere merceologiche
Carta e cartone rappresentano la frazione che viene raccolta in maniera differenziata da più tempo. Il macero rappresenta la materia prima preponderante della produzione cartaria (50%) e proviene per la maggior parte dalla raccolta differenziata.
Negli ultimi anni la disponibilità di macero è progressivamente aumentata, consentendo sia di soddisfare interamente il fabbisogno dei produttori nazionali di carta e cartone, sia di destinarne una quota all’esportazione.
Prodotti del riciclo:
Il rottame di vetro proveniente da raccolta differenziata e impiegato in vetreria come materia prima secondaria riveste un ruolo chiave nella produzione vetraria italiana e veneta, costituendo il 95% del totale impiegato in tali aziende.
Il rottame di vetro è un materiale inerte (a differenza di carta e plastica), che può essere impiegato per produrre nuovamente contenitori destinati ag
li alimenti senza che vi siano controindicazioni dal punto di vista igienico. La materia prima secondaria (il cosiddetto “pronto al forno”) può essere immessa nel ciclo produttivo consentendo elevati risparmi energetici, tecnologici ed ambientali.
I rifiuti di imballaggio in materie plastiche sono aumentati progressivamente negli anni fino a diventare una quota decisamente importante all'interno della raccolta differenziata attuata presso le famiglie (circa il 7% totale dei rifiuti raccolti).
La criticità del sistema del recupero della plastica è rappresentata dal fatto che a questa categoria appartengono diversi polimeri, tra loro eterogenei, che devono essere scrupolosamente separati al fine di ottenere un’efficiente produzione di nuovi manufatti.
Sotto il termine “metalli” vengono comunemente inclusi quei rifiuti provenienti da raccolta differenziata che comprendono gli imballaggi in alluminio (lattine) e gli imballaggi in banda stagnata (barattoli e contenitori in acciaio).
Pur rappresentando una quota piuttosto ridotta nella raccolta differenziata, il recupero di tali frazioni riveste un ruolo fondamentale nel mercato, sostituendosi attraverso il riciclo all'utilizzo di materie prime vergini.
Ad esempio, nel caso dell’alluminio, il recupero risulta particolarmente vantaggioso, in quanto il 95% dell’energia assorbita nelle fasi di produzione primaria del metallo viene conservata nel materiale riciclato. Inoltre l’alluminio secondario è equivalente al metallo primario (cioè quello ottenuto dal minerale) anche dopo numerosi cicli di recupero.
Per un maggiore approfondimento consulta “Il recupero delle frazioni secche riciclabili in Veneto” (7 MB - pdf)
Oltre alle frazioni sopraccitate esistono altre tipologie di rifiuti avviati al recupero di materia:
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