Ultimo aggiornamento
01-12-2022 10:30
E' curioso notare come l'andamento dell'Estate 2006, anche se mediamente più calda, ricordi quanto accaduto nell'Estate 2005.
Le cause principali di tale andamento meteoclimatico possono ricondursi, per quanto riguarda il periodo metà Giugno- fine Luglio alla persistenza in quota di una vasta area di alta pressione che dal nord Africa copre tutto il bacino del Mediterraneo e che solo parzialmente consente il temporaneo ingresso di ondulazioni cicloniche atlantiche capaci di instabilizzare solo saltuariamente le condizioni meteorologiche, specie nel settore montano della regione; per quanto riguarda Agosto, invece, dall'entrata in scena nell'area euro-mediterranea di frequenti sistemi depressionari provenienti dall' Europa centro-settentrionale, forieri di correnti fresche e instabili.
Analisi meteorologica mensile
Segue una descrizione dettagliata mensile della situazione meteorologica sul Veneto:
Ulteriori dettagli sul caldo dell'estate 2006.
Analisi climatologica mensile termo-pluviometrica
Il confronto è effettuato rispetto a due periodi di riferimento: 1961-'90 (M1) e 1992-2005 (M2)
Temperature minime, massime e medie nei capoluoghi di provincia
mese | massime [TAB1] | minime [TAB1] | massime assolute [figTx] | minime assolute [figTn] |
---|---|---|---|---|
giugno | superiori ad entrambe le medie | per lo più inferiori o attorno alle medie di riferimento | inferiori aii valori estremi di riferimento | confrontabili con i valori assoluti storici |
luglio | superiori ad entrambe le medie | superiori alle medie di riferimento | attorno o sopra i valori estremi di riferimento | sensibilmente superiori ai valori assoluti storici |
agosto | inferiori ad entrambe le medie | inferiori alle medie di riferimento | sensibilmente inferiori aii valori estremi di riferimento | leggermente superiori ai valori storici |
Per completezza si riportano i grafici relativi allo scarto delle temperature minime e massime medie mensili dell'anno in corso rispetto alla media M2 (fig1,fig2,fig3). Da tali grafici risulta evidente l'ondata di calore di Luglio e il successivo periodo relativamente freddo ad Agosto.
Giorni piovosi stagionali e precipitazioni mensili sul Veneto (numerosità nel periodo di rilevamento) [TAB2]
mese | precipitazioni mensili [istogramma] | precipitazioni stagionali [istogramma] | giorni piovosi stagionali |
---|---|---|---|
giugno | molto al di sotto della degli ultimi anni [scarto di precipitazione] | limitandosi ai capoluoghi di provincia, a Vicenza, Venezia e Treviso risulta superiore alla media M2 (10-20mm a Treviso e Vicenza, 50 mm a Venezia), mentre nelle altre provincie risulta inferiore alla media, più sensibilmente a Belluno e Rovigo (60-80 mm). L'andamento stagionale sul Veneto è visualizzabile nella mappa degli scarti. La distribuzione dei massimi e dei minimi non è uniforme perché molti degli eventi che ne hanno determinata la conformazione sono stati a carattere temporalesco. | a Treviso, Venezia, Padova e Vicenza risultano in media, mentre sono inferiori alla media nelle , ma non in maniera signrestanti provincie (istogramma) |
luglio | eccettuata Treviso, si conferma la tendenza di Giugno, anche se i valori in alcune provincie sono meno drasticamente lontani dalla media degli ultimi anni [scarto di precipitazione] | ||
agosto | surplus di precipitazione compreso indicativamente tra 50-100mm nei vari capoluoghi di provincia - se si eccettua Rovigo, unica in media - riporta solo in parte la precipitazione complessiva stagionale attorno a valori medi e localmente anche a valori superiori alla media [scarto di precipitazione] |
Nel complesso l'Estate 2006, è stata caratterizzata da un'ondata di calore molto intensa a Luglio, più contenuta rispetto a quella del 2003, per effetto di un inizio Giugno fresco e un Agosto decisamente settembrino. Nonostante gli scarsi apporti meteorici di Giugno-Luglio, grazie ad un Agosto dalle caratteristiche più autunnali che estive, la stagione pluviometrica non si discosta significativamente dai valori medi di riferimento, né in termini di precipitazione accumulata, né in termini di giorni piovosi, risultando anche superiore a questi in alcune zone del Veneto.
NOTE AL TESTO
Campo di geopotenziale: senza scendere in un dettaglio spinto, si precisa che per quote superiori al livello del mare in meteorologia si è soliti sostituire il campo isobarico (di linee ad uguale pressione) con uno isoaltimetrico (di linee di uguale altezza). L'idea si basa sulla dipendenza esistente tra pressione e quota; fissato un valore di pressione (ad esempio 500mbar, come in fig.1), si tracciano le linee isoaltimetriche (in realtà le isoipse) caratterizzate dallo stesso valore di pressione. In questo modo le aree di alta quota (massimi relativi in figura) rappresentano zone di alta pressione, quelle a quote più basse (minimi relativi) zone di bassa pressione. Le due rappresentazioni (quella isobarica o isoipsica) in definitiva, quindi, forniscono informazioni analoghe, solo da un diverso punto di vista.
Subsidenza: in presenza di una colonna d'aria caratterizzata da alta pressione (a tutti i livelli altimetrici della colonna) l'aria dalle quote superiori tende lentamente a discendere verso gli strati inferiori. Scendendo si comprime e si surriscalda, diventando relativamente più secca, aumentando, almeno inizialmente, il grado di stabilità dell'atmosfera e favorendo il ristagno d'aria negli strati più bassi. Questo fenomeno durante la stagione estiva favorisce la presenza e persistenza di condizioni di afa, in quella invernale di condizioni di nebbia.