Ultimo aggiornamento
16-09-2022 08:56Di seguito si dà una descrizione della situazione meteorologica che ha caratterizzato l'evento in oggetto, a partire dalla scala europea (sinottica) fino alla scala locale (provincie o singole stazioni meteorologiche).
- Campi meteorologici a scala sinottica
- Satellite meteorologico MSG1
- Immagini dal radar meteorologico
- Alcuni dei dati più significativi registrati dalle stazioni del Centro Meteo di Teolo
- Confronto con i dati d'archivio. Analisi di alcune delle precipitazioni più significative per la pianura
- Osservazioni conclusive
Campi meteorologici a scala sinottica
Campo di geopotenziale e temperatura a 500 hPa: animazione dalle 01:00 solari del 14 alle 01:00 del 18 Settembre 2006 [fonte: ISAC-CNR Bologna]. La sequenza delle immagini evidenzia ad ovest dell'Italia una profonda saccatura atlantica che via via, avvicinandosi alla penisola, stacca una goccia fredda con minimo depressionario che alle 01:00 del 16 si trova sul Mar Ligure per poi transitare, nel corso della giornata del 17, sull'Alto Adriatco, nel suo moto verso est.
Campo di pressione al suolo: animazione dalle 01:00 del 14 alle 01:00 del 18 Settembre 2006 [fonte: ISAC-CNR Bologna]. Nella sequenza è visibile una vasta area depressionaria a nordovest delle Isole Britanniche prolungata latitudinalmente fino ai Pirenei da cui, alle 00:00 del 15 si stacca un minimo isolato e profondo che, alle 01:00 del 17 è centrato sul nord Italia e poi si sposta tendendo a colmarsi nell suo moto verso i Balcani, alle 01:00 del 18.
Satellite meteorologico MSG1
Animazione satellitare dal 14 (01:00) al 18 (07:00) Settembre 2006: concentrando l'attenzione sulla nostra penisola, si può osservare la vasta perturbazione che l'ha interessata nel periodo in esame nel suo avvicinamento da ovest (prime immagini del 14), fino al suo allontanamento verso est (prime ore del 18). E' interessante osservare come nelle prime ore del 14 l'ammasso nuvoloso dalle Isole Britanniche si estenda fino al Nord Africa e come, nel corso del 15, il sistema assuma via via una configurazione ciclonica in rotazione sull'Italia, come descritto dalle carte sinottiche qui sopra [fonte: Eumetsat, diff. Meteo France].
Nell'immagine a fianco (sx) in modalità infrarosso, è mostrato il vortice ciclonico sull'Alto Adriatico nella fase di piena formazione alle 22:30 del 16 Settembre [fonte: Eumetsat, MSG1].
A fianco (dx) è riportata l'immagine satellitare relativa alle 10:00 UTC del 15 Settembre, orario in corrispondenza al quale sono in atto i nubifragi su 3h sotto riportati (analisi dati stazioni) nella zona di Oderzo-Ponte di Piave-Vazzola nel trevigiano orientale. La freccia rossa indica i tre nuclei di nuvolosità più intensa (bianco brillante), come registrati dal satellite meteorologico geostazionario nella modalità del VISIBILE [fonte: Eumetsat, MSG1].
A fianco (sx) è riportata l'immagine satellitare delle 00:30 del 16 Settembre 2006 nella modalità vapore acqueo [fonte: Eumetsat, MSG1]. Si nota, quasi in corrispondenza alla medesima zona dell'immagine a fianco a sinistra, la presenza di 2-3 celle temporalesche. In corrispondenza, si registrano i nubifragi di mezz'ora nel trevigiano sotto riportati (analisi dei dati).
Immagini dal radar meteorologico di Monte Grande, Teolo (Colli Euganei)
Nella mattina del 14 Settembre ci sono rovesci sparsi nel veneziano settentrionale e nel trevigiano sud-orientale, in estensione nelle prime ore del pomeriggio alle zone a nord della provincia di Padova, a tutta la provincia di Treviso, anche ai confini con Vicenza. Nel corso del pomeriggio i fenomeni, pur ancora a carattere sparso, incominciano ad interessare anche le altre zone di pianura (immagine in alto a sx, delle 15:50 solari), solo in parte le Prealpi. A partire dalle 18:00 e dal settore sud-ovest (dalle provincie di Verona e Rovigo), i fenomeni assumono carattere più diffuso con intensità generalmente inferiore e maggior continuità (immagine in alto al centro, delle 22:50 solari) fino alle prime ore del 15 Settembre. Nel corso della mattina del 15, le precipitazioni, ancora a carattere diffuso, assumono localmente carattere di rovescio (immagine in alto a dx, delle 08:40), specie nel settore orientale della regione, interessando soprattutto le zone centro-settentrionali del territorio e tendendo a diventare sempre più isolate nel corso del pomeriggio. In serata i fenomeni interessano soprattutto le Prealpi di Vicenza e Belluno e dalla tarda serata si intensificano localmente anche in pianura (immagine a fianco a sx, delle 01:00 del 16).
Nella mattinata del 16 Settembre una ristretta, ma estesa fascia di precipitazioni a prevalente carattere di rovescio interessa solo alcune zone del settore orientale della regione, ma già nelle ultime immagini della mattinata è visibile (animazione a fianco) una vasta fascia di precipitazioni che dalla costa sud-orientale interessa progressivamente la regione con precipitazioni diffuse fino alla tarda serata.
Nell'immagine a fianco si riporta invece una breve sequenza delle immagini del pomeriggio del 17 che rendono bene l'immagine del vortice ciclonico in transito sul Veneto descritto dalle carte sinottiche.
Alcuni dei dati più significativi registrati dalle stazioni del Centro Meteo di Teolo
Nel periodo tra il 14 e il 17 Settembre si registrano precipitazioni così ditribuite nelle singole giornate:
Giorno | Distribuzione delle precipitazioni | Mappa delle precipitazioni |
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14 settembre | concentrate specie nel settore centro-Sud veneto, con valori inferiori a 5mm nel bellunese, inferiori a 30mm nel trevigiano, veneziano, veronese e rodigino e valori tra 50-60mm nell'alta valle dell'Agno in provincia di Vicenza (stazioni di Turcati e Rifugio la Guardia) | isoliete del 14 |
15 settembre | diffuse; con massimi nel settore centro-Nord e con valori indicativamente così distribuiti: 10-40mm nel rodigino, 25-110mm nel veneziano, 25-100mm nel veronese, 15-100mm nel padovano, 45-190mm nel vicentino, 55-150mm nel trevigiano, 40-190mm nel bellunese | isoliete del 15 |
16 settembre | diffuse; più contenute rispetto al giorno precedente, con massimi concentrati tra le proviincie di Treviso, Venezia e Rovigo; i valori risultano indicativamente così distribuiti: 30-75mm nel rodigino, 0-70mm nel veneziano, 10-40mm nel veronese, 5-65mm nel padovano, 10-40mm nel vicentino, 5-95mm nel trevigiano, 5-35mm nel bellunese | isoliete del 16 |
17 settembre | diffuse; più consistenti nel settore centro-Est (padovano e veneziano); i valori risultano indicativamente così distribuiti: 5-45mm nel rodigino, 10-153mm nel veneziano, 5-30mm nel veronese, 25-95mm nel padovano, 5-50mm nel vicentino, 10-82mm nel trevigiano, 5-45mm nel bellunese | isoliete del 17 |
14-17 settembre | a parte le zone prealpine di Vicenza, Treviso e Belluno, le accumulate più consistenti in pianura si trovano tra Padova, Treviso e Venezia dove i massimi superano i 245mm | isoiete del 14-17 |
Nella tabella seguente si riportano i massimi valori di precipitazione registrati nel periodo 14-17 settembre 2006 (massimi relativi a tutte le stazioni di una data provincia) su diverse scale temporali. Per confronto con i totali dell'evento in oggetto, si riportano anche i valori medi e massimi mensili di precipitazione dal 1992 per i capoluoghi di provincia.
PROVINCIA | Massima intensità [mm] per intervallo di tempo indicato valutata su tutte le stazioni dei singoli territori provinciali | Precipitazione Media [mm] del mese di Settembre (1992-2005) per i capoluoghi di provincia | Precipitazione totale [mm] dell'evento 14-17 Settembre 2006 per le stazioni rappresentative dei capoluoghi di provincia | ||||||||
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1h | 3h | 6h | 12h | 24h | 1g | 2g | 3g | 4g | MEDIA MENSILE | TOTALE EVENTO | |
Belluno | 30 | 80 | 118 | 156 | 182 | 181 | 204 | 235 | 236 | 144 (max 277) | 106 (Belluno A.porto) |
Treviso | 54 | 86 | 117 | 144 | 209 | 146 | 231 | 285 | 286 | 118 (max 303) | 170 (Breda di Piave) |
Venezia | 36 | 59 | 81 | 121 | 174 | 153 | 182 | 233 | 260 | 85 (max 144) | 165 (Ist. Cavanis) |
Padova | 45 | 61 | 89 | 108 | 148 | 101 | 154 | 232 | 248 | 71 (max 140) | 177 (Legnaro) |
Vicenza | 31 | 67 | 128 | 183 | 241 | 186 | 248 | 290 | 303 | 112 (max 272) | 165 (Quinto Vic.no) |
Rovigo | 26 | 40 | 43 | 67 | 88 | 76 | 93 | 105 | 105 | 70 (max 130) | 82 (Villadose) |
Verona | 24 | 45 | 70 | 95 | 101 | 98 | 110 | 129 | 136 | 95 (max 182) | 98 (Villafranca V.se) |
Nei limiti di confrontabilità di un dato estrapolato dall'intero territorio provinciale con un dato puntuale riferito ad un'unica località (stazione rappresentativa del capoluogo), la tabella precedente evidenzia:
- quantitativi massimi accumulati dal 14-17 settembre 2006 superiori di quelli medi (o massimi) mensili
- i valori massimi (in neretto) relativi all'evento per intensità tra 6-12h vedono prevalere le stazioni di montagna delle provincie di Belluno e Vicenza, dalle 24h in su sono molto significativi i dati della pianura trevigiana
Le stazioni dei territori provinciali che hanno registrato i quantitativi maggiori sono le seguenti:
PROVINCIA | Località con massima precipitazione |
---|---|
Belluno | Bosco Cansiglio (236mm) e Tambre d'Alpago (220mm) |
Treviso | Ponte di Piave (286mm) e Castelfranco (212mm) |
Venezia | Valle Averto (260mm) e Mira (235mm) |
Padova | Padova (248mm) e Faedo di Cinto Euganeo (212mm, Colli Euganei) |
Vicenza | Turcati (303mm, in montagna) e Brendola (206mm, Colli Berici) |
Verona | Salizzole (136mm) e Cartizze (131mm) |
Rovigo | Pradon di Porto Tolle (105mm) |
A completamento dei dati precedenti, si riportano alcune informazioni relative all'evento, come desunte dalle circa 150 stazioni operative sul territorio regionale.
Parametro considerato | Descrizione dettagliata del parametro e sua localizzazione |
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Numero di nubifragi [40mm/30', 60mm/1h, 70mm/2h, 80mm/3h] | Nubifragi su 3h nel trevigiano nel mattino del 15, tra le 08:00-12:00 [Oderzo (84mm), Ponte di Piave (84mm), Vazzola (86mm)]. Nubifragi su 30' nelle prime ore del mattino del 16 a Castelfranco (47mm) e Zero Branco (42mm) |
Numero di stazioni che registrano più di 200mm | 11% delle stazioni considerate (il 3% ha registrato più di 250mm, il 67% più di 100mm) |
Posizione geografica delle stazioni che hanno registrato più di 200mm | Dato interessante, se confrontato con la climatologia delle perturbazioni autunnali in Veneto, che interessano con apporti pluviometrici più consistenti il settore montano, specie prealpino. In questo evento, invece, si trovano solo 5 stazioni del settore montano con valori totali oltre i 200mm (su Prealpi bellunesi e vicentine) contro 12 stazioni di pianura ( nelle provincie di Padova, Venezia, Treviso, a parte Brendola sui Colli Berici). Solo 4 stazioni superano i 240 mm: Ponte di Piave (286 mm) e Valle Averto (260 mm) per la pianura di Treviso e Venezia, Rifugio la Guardia (278 mm) e Turcati (303 mm) per le Prealpi vicentine |
Valori di raffica superiori a 70 km/h | Il 15 Settembre: Illasi (70 km/h, 146 m slm), Salizzole (70 km/h, 23 m slm), Monte Cesen (99 km/h, 1552 m slm) e Monte Verena (73 km/h, 1990 m slm); il 16 Settembre: S.Bortolo (73 km/h, 936 m slm), Monte Cesen (111 km/h), Monte Verena (74 km/h); il 17 Settembre: Faedo di Cinto Euganeo (83 km/h, 247 m slm), Illasi (72 km/h), Vangadizza (71 km/h, 14 m slm), S.Bortolo (71 km/h) e Monte Cesen (106 km/h) |
Confronto con i dati d'archivio. Analisi di alcune delle precipitazioni più significative per la pianura
Nella tabella seguente si riportano alcune delle stazioni, una per provincia di pianura, che hanno segnato i quantitativi più elevati e le si confronta con i massimi (a parità di scansione temporale) dal 1992.
PROVINCIA | Precipitazioni massime [mm] dell'evento 14-17 Settembre 2006 | Precipitazioni massime assolute [mm] nei mesi di settembre 1992-2005 | ||||||||||||||||
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1h | 3h | 6h | 12h | 24h | 1g | 2g | 3g | 4g | 1h | 3h | 6h | 12h | 24h | 1g | 2g | 3g | 4g | |
Ponte di Piave (TV) | 41 | 84 | 116 | 138 | 209 | 139 | 231 | 285 | 286 | 41 | 83 | 92 | 93 | 117 | 117 | 117 | 117 | 146 |
Valle Averto (VE) | 20 | 45 | 69 | 121 | 174 | 153 | 182 | 233 | 260 | 31 | 46 | 46 | 46 | 47 | 47 | 58 | 62 | 67 |
Orto Botanico (PD) | 45 | 57 | 89 | 108 | 117 | 101 | 138 | 232 | 248 | 34 | 45 | 50 | 51 | 51 | 51 | 51 | 90 | 94 |
Brendola (VI) | 18 | 47 | 82 | 107 | 112 | 89 | 129 | 183 | 206 | 32 | 53 | 67 | 75 | 78 | 83 | 124 | 147 | 159 |
Salizzole (VR) | 24 | 33 | 55 | 65 | 80 | 57 | 99 | 121 | 136 | 34 | 68 | 85 | 95 | 102 | 100 | 102 | 124 | 124 |
Pradon (RO) | 26 | 40 | 43 | 67 | 88 | 76 | 93 | 105 | 105 | 53 | 67 | 88 | 89 | 97 | 89 | 99 | 106 | 110 |
Si nota che rispetto ai dati di precipitazione registrati nell'evento in oggetto:
- Padova su tutti gli intervalli di tempo considerati non ha mai registrato a partire dal 2000 a settembre valori analoghi
- Ponte di Piave, eccetto il valore registrato su 3h, non ha mai registrato valori analoghi dal 1995
- Valle Averto e Brendola non hanno mai registrato valori analoghi per intervalli dalle 6h in su, a partire rispettivamente dal 1998 e dal 1992
- i massimi dell'evento a Salizzole e Pradon sono confrontabili con i massimi precedenti solo per intervalli di 3-4 giorni
Osservazioni conclusive
Nonostante l'analisi effettuata metta in luce precipitazioni in parte anomale per l'evento considerato, nel mese di Settembre non sono rare perturbazioni alle nostre latitudini associate a fenomeni intensi e abbondanti, con configurazioni bariche analoghe a quella descritta.
Il periodo autunnale è, infatti, di transito tra la fase di influenza estiva dell'Anticiclone delle Azzorre (da Ovest) e quella invernale dell'Anticiclone Russo-Siberiano (da Est), influenze che proteggono, almeno in parte, la regione subalpina dalle perturbazioni atlantiche. La parziale presenza delle due aree di alta pressione nelle stagioni di passaggio, invece, favorisce la penetrazione e la permanenza di aree depressionarie nordatlantiche a latitudini più meridionali.
Si aggiunga che ad inizio Autunno la componente temporalesca negli eventi meteorologici è ancora molto forte, il che favorisce l'accumulo in tempi relativamente brevi di precipitazioni che possono risultare anche molto rilevanti.
Da un confronto con il passato [reanalisi NCEP, 1971-2005], l'aspetto che però pare contraddistinguere l'evento del 2006 dai precedenti è piuttosto la persistenza e quasi stazionarietà di un minimo depressionario sull'Alto Adriatico per due giorni consecutivi, fattore che ha indubbiamente favorito giocato sul totale di precipitazione accumulata in determinate aree.
Note al testo
- la differenza tra i dati registrati su un arco di tempo di 24h e di un giorno consiste nel fatto che le 24h possono riguardare un intervallo di tempo a cavallo fra due giorni successivi (motivo per cui i valori risultano superiori in questo caso, trattandosi di un evento protrattosi per più giorni e con precipitazioni spesso più consistenti in nottata), mentre i valori relativi ad 1 giorno, si riferiscono ad un'unica data.
- per uniformità, tutti gli orari del testo sono riportati al riferimento solare (UTC/GMT + 1h, ossia l'ora del meridiano di Greenwich +1), anche se, sia le immagini satellite che radar originariamente sono in ora UTC.