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Sinossi inverno 2014/15

Il trimestre invernale 2014-2015 è caratterizzato da una relativa mitezza e poche ondate di freddo, non solo in pianura. Infatti anche la montagna rimane in attesa del consueto inverno nevoso, a bassa quota la neve fa rarissime comparse, compreso nel catino bellunese. Inoltre la piovosità è inferiore alla media su molti settori di pianura, in media o anche superiore alla media in montagna, anche se in maniera non significativa. Quindi un inverno meno freddo e meno piovoso/nevoso rispetta alla media.

Il mese di Dicembre inizia sotto l’influenza di un minimo depressionario che determina tempo perturbato, instabile con forti rovesci, anche temporaleschi. Dopo l’avvezione d’aria molto mite della vigilia dell'episodio, le temperature scendono leggermente con il limite della neve oltre i 2000/2200 m  e localmente fino sui 1600 m in alcune valli dolomitiche. La situazione rimane variabile/instabile o perturbata fino al 9 per il perdurare di configurazioni bariche cicloniche sia per saccature che per gocce fredde. In questo contesto piove il 3, 4 e 6, anche nei giorni 8 e 9. Non sono mai episodi significativi, ma il tempo  rimane incerto, anche più fresco negli ultimi due giorni con la neve che scende fino sui 1000 m sulle Dolomiti. Poi fino al 13 il tempo torna ad essere stabile, freddo di notte e relativamente mite di giorno, specie in alta montagna. Tra il 14 ed il 15 l’approfondirsi di una saccatura tra la Francia e la Spagna determina un lieve peggioramento del tempo sul Veneto, più marcato il 16, quando l’asse di saccatura passa sulla nostra regione (cadono da 2 a 15 mm). Il limite della neve giunge localmente fino sui 1100/1200 m. Dal 17 fino al 26 il tempo risulta stabile, soleggiato, eccetto per i settori interessati dalle nebbie e non solo durante le ore più calde. Inizialmente questo tempo stabile si presenta molto mite in quota con marcata inversione termica nelle valli. Situazione che si capovolge il giorno di Natale per l’ingresso di aria più fredda di matrice nord atlantica in quota, ma il paesaggio montano è tutt’altro che Natalizio (foto del 26 alla quota di 1300 m, guardando in direzione del Monte civetta). Il sole continua ad essere presente in montagna con clima un po’ più freddo, mentre le nebbie o le nubi basse imperversano in pianura e nei fondovalle prealpini. Il 27 una saccatura atlantica giunge su un cuscinetto di aria fredda apportando un episodio nevoso fino a bassa quota con pochi cm sulle Dolomiti, fino a 5/15 cm su alcuni settori delle Prealpi e localmente fino a 30 cm sui Lessini. Nevica anche a Verona e Vicenza e sui colli Euganei, pochi cm prima che la pioggia sostituisca la neve. Dal 28 fino al 31 correnti d’aria fredda da Nord investono il Triveneto con passaggi di corpi nuvolosi, temperature piuttosto basse, vento forte in quota e qualche episodio di Foehn nelle valli.

Fig. 1a e 1b

fig. 1a

fig. 1b

Carta del Geopotenziale a 500 hPa, della pressione al suolo e del Thickness 1000 – 500 hPa - 7 Dicembre 2014 - Fig. 1a

Foto 26/12/2014 – Fig. 1b

Il mese di Gennaio inizia con giornate ventose e piuttosto fredde per la duplice azione di un’alta pressione atlantica e di una saccatura in approfondimento sui Balcani. Poi l’alta pressione atlantica prende il sopravvento e determina tempo stabile e relativamente mite in quota. Infatti fa quasi più freddo in pianura che non a 1500/2000 m sulle Alpi. Tra il 9 e il 10 la discesa di una nuova saccatura dal Nord Europa porta un episodio di Stau sul versante nord alpino e di Foehn (danni ai boschi - Fig. 2a) su quello meridionale, assieme a fortissimi venti in quota e marcato episodio di Foehn nelle valli dolomitiche, dove si battono record di temperature per un mese di gennaio, mentre il freddo resiste in pianura e nelle valli prealpine (16/18°C a 1000/1200 m contro i 5/8 nei fondovalle prealpini ed in pianura). In seguito a questo episodio un fronte freddo da Nord transita sul Veneto, provocando un nuovo calo termico, più sensibile in quota, e un po’ di neve burrascosa in quota sui settori settentrionali. Da 12 fino al 16 il tempo risulta buono e stabile con valori termici appena superiori alla media del periodo. Dal 16 l’approfondirsi di una saccatura atlantica sul Mediterraneo occidentale determina la prima vera svolta stagionale con una fase di maltempo di stampo invernale in montagna e di pioggia diffusa in pianura. Il 17 la neve scende fino sui 600/800 m sulla montagna veneta. Questa fase di maltempo finisce il 18 gennaio con l’allontanarsi della depressione verso Sud-Est. Una dorsale riporta tempo stabile e più freddo, ma il giorno 22 una veloce saccatura porta di nuovo precipitazioni con un po’ di neve fino sulla pedemontana. Poi il tempo si ristabilisce fino al 28 con giornate in prevalenza soleggiate, ma anche più fredde per avvezione d’aria di origine polare continentale. Alla fine del mese una nuova saccatura transita sulla nostra regione tra il 29 sera e il 30, apportando precipitazioni generalmente modeste, ad eccezione di qualche settore prealpino, dove cadono fino a 10/15 cm di neve fresca, anche a quote relativamente basse. Subito a ridosso della suddetta saccatura, il 31, una discesa di aria polare di origine groenlandese giunge sul Nord Italia (Fig. 2b), dove le temperature scendono sensibilmente con diffuse gelate, anche in pianura, localmente intense in montagna.

Fig. 2a e 2b

fig. 2a

fig. 2b

Danni al bosco in val di Gares dopo i venti catabatici (Foehn) della notte tra il  9-10 Gennaio 2015  - Fig. 2a

Carta del Geopotenziale a 500 hPa, della pressione al suolo e del Thickness 1000 – 500 hPa - 31 Gennaio 2015 - Fig. 2b

Il mese di Febbraio inizia con 3 giornate di bel tempo freddo, ma una saccatura si approfondisce sulla Francia il giorno 4, prima di isolarsi sull'alto Tirreno il giorno 5, generando un ondata di maltempo di stampo invernale con neve in montagna, localmente anche in pianura, specie sul litorale Veneto tra Venezia e Caorle il giorno 5. Le precipitazioni perdurano anche il giorno 6 con annesso rialzo termico. Il giorno 8 la depressione si allontana verso Sud, lasciando spazio al sole in montagna e a copertura nuvolosa stratiforme sulla pianura. Nei due giorni successivi l’approfondirsi di una saccatura sui Balcani (Fig. 3a) determina forti correnti settentrionali in montagna con raffiche a 130/140 km/h a 2000 m. Assieme ai forti venti da Nord le temperature scendono fino a -24°C in Marmolada e -18/-19°C a 2600 m. Dal 10 il tempo torna ad essere più stabile, molto soleggiato grazie alla presenza di un’alta pressione in lento trasferimento dall'Atlantico all'Europa occidentale. Dopo una settimana di sole e temperature diurne piuttosto elevate per il periodo, questa situazione stabile perdura fino al 20 del mese, anche se il passaggio di una depressione chiusa a cavallo tra il 14 e il 15 determina un peggioramento del tempo, molto marginale sulla provincia di Belluno e sulle pianure centro orientali, in quanto la traiettoria troppo occidentale di tale depressione determina un peggioramento limitatamente alle Prealpi occidentali e alla provincia di Verona con 15/25 mm, mentre altrove cadono solo da 1 a 5 mm. Il 21 una saccatura atlantica giunge sull'Italia dando luogo a un nuovo episodio perturbato con apporti che vanno da 5 a 45 mm. Nei giorni successivi il tempo rimane variabile perturbato per la persistenza di una circolazione ciclonica fino al 26 del mese. A fine mese il tempo si rimette, ma sia la lieve curvatura ciclonica che il transito di saccature poco profonde a Nord delle Alpi determinano una certa variabilità con annuvolamenti irregolari.

Fig. 3a e 3b

fig. 3a

fig. 3b

Carta del Geopotenziale a 500 hPa, della pressione al suolo e del Thickness 1000 – 500 hPa del 9 Febbraio 2015 -  Fig. 3a

Grafico dell’andamento dello zero termico ad Udine  per il trimestre Dicembre 2014 - Febbraio 2016 - Fig. 3b

In sintesi il trimestre Dicembre 2014-Febbraio 2015 rimarrà caratterizzato da una relativa mitezza e da una scarsità di precipitazioni su alcuni settori. Non sono mancate le ondate di freddo, ma mai intense e spesso brevi. L’idea generale è che si è rimasti sempre in attesa di un inverno che non è mai arrivato, nonostante qualche breve periodo freddo, ma senza eccesso. Complessivamente si sono verificate 18 configurazioni cicloniche contro le 43 dell’inverno precedente, 41 di alta pressione dinamica (presente sia al suolo che in quota) contro le 23 dell’inverno precedente responsabili di giornate generalmente belle, spesso anche meno fredde del solito. Infine 32 giornate miste con anticiclone al suolo e depressioni in quota o viceversa, quest’ultime associate a tempo variabile o discreto.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:56

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