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Sinottica 2010

Di seguito si riportano alcuni approfondimenti relativi alla circolazione che ha caratterizzato su scala Europea e locale le condizioni del tempo nel corso del 2010.

Cenni sulle circolazioni “regionali” indotte dalle caratteristiche sinottiche generali del 2010

L’andamento meteorologico complessivo annuo è ovunque in gran parte stabilito dal tipo di circolazione generale prevalente. Il motore più importante, per quel che riguarda il continente europeo, è l'Oscillazione del Nord Atlantico (NAO), che ha la facoltà di sagomare la ripartizione dei principali centri motori sinottici e termici, quindi del tempo osservato nelle sue linee principali.
La NAO è misurata da un indice basato sulla differenza di pressione tra l'Islanda e le Azzorre. Più l’indice è elevato, più l’Europa è investita da correnti oceaniche prevalentemente occidentali (correnti zonali, figura in basso a sinistra), più l'indice è negativo più è presente un blocco di alta pressione sull’Atlantico e prevalgono flussi meridiani (Nord-Sud o viceversa, figura in basso a destra).
A seconda quindi del valore della NAO si determinano regimi di tempo assai diversi rispetto ai flussi occidentali di origine oceanica, osservandosi forti contrasti termici tra le avvezioni meridionali miti/calde e le discese d’aria fredda di origine polare.
E' da sottolineare che la NAO agisce soprattutto sul tempo della stagione fredda, mentre altri fattori la rendono assai meno influente durante i mesi più caldi.

Circolazioni e indice dell'oscillazione del Nord AtlanticoNegli schemi di circolazione globale subentrano altri agenti, anche se solo teleconnessi, come il Niňo e la Niňa, capaci di coinvolgere notevolmente il clima di intere aree del Pacifico e di riflesso, seppur in modo assai più capillare, altre parti del mondo. Ma oltre alla NAO, fra i più importanti sistemi di circolazione regionale per l’Europa, vi è la AO (Oscillazione Artica) che, in funzione della pressione al suolo sull’area artica, determina o meno scambi con le latitudini più basse. Nel 2010 l’indice della AO era leggermente negativo, favorendo frequenti intrusioni d’aria polare verso le zone temperate, facilitate dalla circolazione a tali latitudini.
E' opportuno tuttavia ricordare che sussiste un interscambio di forze che determina equilibri molto fragili, in cui è difficile ponderare e discernere il contributo reale di sciacun tipo di circolazione, pur conoscendo il relativo valore dell'indice in un dato momento.

Nel 2010 l’indice NAO si è mantenuto negativo, assai negativo negli ultimi 2 mesi (come evidente nella tabella conclusiva). Il regime oceanico, quindi, ha lasciato posto ad una circolazione spesso bloccata, con alternanza di irruzioni fredde da Nord e di avvezioni meridionali in grado di riportare aria mite, a volte assai calda, anche fuori stagione. Anche se i regimi di tempo del 2010 non sono tutti improntati al valore negativo della NAO e della AO, molte sequenze meteorologiche rilevate sono direttamente imputabili a questi due motori dinamici.

Circolazione generale e tempo sul Veneto nel 2010

Il 2010 risulta complessivamente un po' più fresco della media (-0,5/-1,0°C per l’Italia nord-orientale), con alternanza di fasi calde e fredde assai marcate, caratterizzato da un’elevata piovosità sulle Prealpi, e da forti avvezioni calde alternate ad intense irruzioni di aria fredda. La specificità di questo andamento è di essersi verificato durante la quasi totalità dell’anno 2010.

Fine Inverno 2009/2010
La fine dell’inverno 2010 si presenta piuttosto fredda con la quasi persistenza di una profonda saccatura che determina una ricorrente discesa di aria fredda sull’Europa centrale in relazione all’insistenza di un’onda planetaria che dal Nord Europa scende fino alle Alpi e sui Balcani, mentre un anticiclone di blocco interessa il Nord Atlantico. Questa circolazione bloccata determina un bimestre gennaio-febbraio assai freddo e piuttosto secco. La singolarità non sta nell'eccezionalità del freddo, ma nelle molteplici ondate di gelo assai intenso (inizio gennaio, metà febbraio, prima decade di marzo). La circolazione globale vede, infatti, il prevalere di un'onda planetaria con alimentazione fredda in corrispondenza all’Europa centro-occidentale e parte del Mediterraneo. Questo tipo di circolazione alterna fasi fredde e stabili (grazie alla presenza di anticicloni radiativi sormontati da conche di aria fredda) e episodi perturbati (spesso nevosi fino a bassa quota per l’affacciarsi di perturbazioni in arrivo dal Nord Europa o per ciclogenesi mediterranee). La maggiore parte degli eventi risultano piuttosto modesti, salvo l'8 gennaio, il 5 e 19 febbraio 2010. Nel complesso la circolazione favorisce diversi episodi perturbati, consentendo ai cumuli di precipitazione di allinearsi alla media del mese a gennaio, assai più copiose a febbraio.

Curve di geopotenziale a 500 hPa (gennaio)Curve di geopotenziale a 500 hPa (febbraio)

Nelle figure a fianco si evidenziano una fase prettamente invernale [9 gennaio 2010, a sx], e una fase assai fredda [11 febbraio 2010, a dx].

Primavera - 2010
Questa stagione si presenta inizialmente molto fredda, nevosa anche in pianura. La prima metà di marzo, infatti, appare come una delle più fredde degli ultimi 20/30 anni. La pesrsistenza di una saccatura convoglia aria molto fredda dal Mar Artico russo fino nel cuore del Mediterraneo. Dal 15 marzo e per gran parte del mese di aprile, la situazione muta radicalmente apportando condizioni decisamente primaverili con clima meno piovoso del solito. Maggio rompe l’incanto con il ritorno ripetuto d’irruzioni d’aria fresca/fredda dai quadranti settentrionali, responsabili di continui episodi di maltempo, anche spiccato. Le due prime decadi di maggio risultano, infatti, fra le più fresche e più piovose degli ultimi decenni, specie in pianura, con vari episodi di tempo anomalmente fresco e eventi temporaleschi intensi. In questa fase la neve cade copiosa in montagna, dando luogo ad un ambiente ancora del tutto invernale sopra i 1800/2000 m. A fine mese tornano condizioni tipicamente primaverili, con avvezioni d’aria calda da Sud. L’andamento primaverile rispecchia perfettamente l'alternarsi di alimentazioni subtropicale e polare, in relazione alla provenienza dei flussi descritta nel paragrafo relativo alle circolazioni.

Curve di geopotenziale a 500 hPa (marzo)Curve di geopotenziale a 500 hPa (aprile)

Nelle figure a fianco si evidenziano una fase ancora invernale [8 marzo 2010, a sx] e una fase di tempo decisamente primaverile [fine aprile, a dx].

Estate 2010
L’estate inizia improvvisamente dalla terza decade di maggio e prosegue grazie all’affermarsi dell’alta pressione delle Azzorre che determina un periodo di tempo piuttosto stabile ed anche molto caldo tra il 9 ed il 19 giugno. Ma pur essendo nella stagione calda, improvvise irruzioni d’aria polare, anche anomalmente fredda per la stagione, provocano repentini cali termici con episodi perturbati/instabili e con l’atipico ritorno della neve a più riprese sulla montagna veneta (l’evento più significativo si verifica il 20 giugno con 25/30 cm di neve fresca a 2200 m e limite della neve fin sui 1100/1300 m).
La circolazione estiva, consuetamente zonale, non riesce ad instaurarsi, infatti, in modo stabile, in quanto il regime globale Nord atlantico induce quasi sempre ad una sinottica di blocco con flussi meridiani. L’anomalia negativa della NAO prima descritta non consente la persistenza di avvezioni subtropicali durature, assieme all’alta pressione (Azzorre).

Curve di geopotenziale a 500 hPa (giugno)Curve di geopotenziale a 500 hPa (agosto)

Nelle due figure a fianco si evidenziano due fasi di tempo freddo, la prima il 20 giugno 2010 [a sx], la seconda il 31 agosto 2010 [a dx].

Di conseguenza, pur in presenza di fasi molto calde tra giugno e luglio, durante l'estate 2010 le avvezioni d’aria calda sembrano abbandonare l’Europa occidentale ed in parte il bacino mediterraneo, facendo dimenticare gli apici di caldo raggiunti nella prima parte dell’estate con picchi di 36/38°C in pianura, 28/30°C a 1000 m sulle Alpi ed addirittura 12.9°C sulla vetta della Marmolada il giorno 10 giugno (lo zero termico nella libera atmosfera rimane sopra i 4000 m sia di giorno che di notte dal 6 al 13 giugno 2010 e dal 7 di Luglio al 23, ad eccezione del 18 Luglio). Queste durevoli fasi calde scompaiono nel mese di agosto causa moderate e ripetute infiltrazioni Nord-atlantiche.

Curve di geopotenziale a 500 hPa (giugno)Curve di geopotenziale a 500 hPa (luglio)

Nelle due figure a fianco si evidenziano due fasi di tempo molto caldo: il 12 giugno 2010 [a sx] e il 10 luglio 2010 [a dx].

Autunno e inizio inverno 2010
L’autunno 2010 risulta assai più perturbato del normale, e molto piovoso specie ad ottobre-novembre. La circolazione sempre scandita da una NAO fortemente negativa consente l’alternanza di avvezioni meridionali d’aria calda con brevi fasi soleggiate, eccezionali avvezioni sciroccali responsabili di precipitazioni a volte alluvionali, seguite da intense discese d’aria polare associate ad anticipate ondate di freddo.
Da fine ottobre a Natale prevalgono condizioni favorevoli ad episodi anche fortemente perturbati (3 eventi eccezionali) con alternanza di periodi anomalmente miti o freddi. Tale situazione è da associare ad un'intensa circolazione meridiana (Sud-Nord o Nord-Sud). Questo scenario sembra in parte attribuibile alla forte anomalia termica positiva delle acque superficiali dell’Atlantico (SSTA - Sea Surface Temperature Atlantic), responsabile di un intenso blocco anticiclonico che rende pressoché inesistente la circolazione zonale, favorendo quella meridiana. Ovviamente il ripetersi di questa circolazione determina una situazione climatica assai anomala.

Curve di geopotenziale a 500 hPa (ottobre)Curve di geopotenziale a 500 hPa (dicembre)

Nelle figure a fianco si evidenziano una fase sciroccale intensa [31 ottobre 2010, a sx] ed una fase di tempo perturbato e mite [Natale 2010, a dx].

L'inverno 2010/2011 inizia con varie ondate di freddo e temperature medie inferiori alla media del periodo in relazione ad un indice NAO fortemente negativo, indicativo di una circolazione di anticiclone di blocco sull’Atlantico e di flussi meridiani prevalentemente settentrionali sull’Europa occidentale, cioè una prevalenza d’irruzioni polari verso il Mediterraneo, temporaneamente interrotte da brevi avvezioni sciroccali come ad inizio dicembre e soprattutto alla vigilia di Natale.

Nella Tabella seguente sono riportate le anomalie di temperatura in superficie (in gradi Celsius) del 2010 rispetto alla media 1951-1980, la media del geopotenziale a 500 hPa per ogni singolo mese, calcolata sul periodo 1979-1995 e le anomalie mensili di geopotenziale, calcolate considerando la differenza tra la media del suddetto periodo ed i dati osservati mensilmente per l'anno 2010 e il valore mensile dell'indice NAO.

ParametriGENFEBMARAPRMAGGIULUGAGOSETOTTNOVDIC
Anomalia termica [°C]
-1.5/-1-1/-0.50.5/11.5/2-1/-0.51.5/21.5-0.4/0.1-1/-0.2-2/-1.2-2/-0.5-2.5/-1.1
Geopotenziale medio a 500 hPa [hPa]
542542546560570572578580576564562546
Geopotenziale osservato nel 2010 a 500 hPa [hPa]
536541553562560573582577570565551542
Indice NAO 2010-1.11-1.98-0.88-0.72-1.49-0.82-0.42-1.22-0.79-0.93-1.62-1.85

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:56

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