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ACQUE SOTTERRANEE: Concentrazione di nitrati - agg. 31/12/2014 | La concentrazione di nitrati nelle acque sotterranee è in diminuzione? | S | ![]() |
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DESCRIZIONE
La concentrazione di nitrati nelle acque sotterranee riflette l’importanza relativa e l’intensità delle attività agricole sui corpi idrici sotterranei.
OBIETTIVO
La “direttiva nitrati” (91/676/CEE) fissa a 50 mg/l la concentrazione oltre la quale le acque sotterranee sono da considerarsi inquinate da nitrati, definendo vulnerabili le zone di territorio che scaricano direttamente o indirettamente su tali acque.
Anche per le direttive “acque sotterranee” (2006/118/CE) e “acque potabili” (98/83/CE) il valore limite di nitrati è pari a 50 mg/l.
VALUTAZIONE
Percentuale di punti nelle diverse classi di concentrazione di nitrati, anno 2014
Ai fini dell’elaborazione i risultati del monitoraggio sono aggregati ed elaborati in classi di concentrazione corrispondenti a differenti livelli di contaminazione da nitrati (0-24 mg/l; 25-39 mg/l; 40-50 mg/l; > 50 mg/l).
Dai dati elaborati a scala regionale emerge che, nel 2014:
- la classe più numerosa è quella relativa a valori inferiori a 25 mg/l (225 punti su 282 pari al 80%);
- i punti con concentrazioni comprese tra i 25 e i 39 mg/l di NO3 sono 39 su 282 pari al 14%;
- i punti con concentrazioni considerate a rischio, comprese tra i 40 e i 50 mg/l di NO3, sono 9 su 282 pari al 3%;
- i punti con superamento del limite della concentrazione massima ammissibile pari a 50 mg/l di NO3 sono 9 su 282 pari al 3%.
Mappa regionale della concentrazione media annua di nitrati, anno 2014
Analogamente agli anni precedenti, la distribuzione spaziale delle concentrazioni medie annue evidenzia che i valori più elevati sono localizzati soprattutto nell'acquifero indifferenziato di alta pianura (maggiormente vulnerabile) e in particolare nell'area trevigiana. Nel sistema differenziato di bassa pianura, i nitrati risultano praticamente assenti nelle falde confinate (meno vulnerabili all'inquinamento, caratterizzate da acque più antiche e da condizioni chimico-fisiche prevalentemente riducenti, dove i composti di azoto si ritrovano nella forma di ione ammonio), mentre possono presentare concentrazioni elevate nella falda freatica superficiale, posta a pochi metri dal piano campagna e quindi altamente vulnerabile.
L’analisi delle serie storiche, relative al periodo 2003-2014, è stata condotta su 152 punti di monitoraggio: per 115 (76%) il trend è stazionario, per 29 (20%) è in diminuzione e per 8 (5%) in aumento.
L’aggiornamento dell’indicatore con i dati dell’anno 2015 è previsto per giugno 2016.
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