Cosa sono
I pollini sono la struttura della pianta contenente gli organi maschili preposti per la riproduzione (gameti) che hanno il compito di fecondare l’ovulo contenuto nei fiori, così come avviene con gli spermatozoi nelle specie animali. Alcuni pollini possono essere responsabili di disturbi allergenici. Essi sono prodotti da piante anemofile, che affidano, cioè, il loro polline al vento, perché raggiunga i fiori e le piante lontane anche decine di chilometri. I pollini hanno un diametro perlopiù inferiore ai 40-50 millesimi di millimetro e sono quindi invisibili ad occhio nudo. Alcuni sono relativamente pesanti e possono essere ritrovati in un raggio di poche decine o centinaia di metri dalle piante da cui sono prodotti; altri, trasportati dal vento, possono raggiungere grandi distanze.
I pollini compaiono in periodi ed in quantità differenti e la loro presenza dipende dalle caratteristiche climatiche e meteorologiche delle diverse località. I principali fattori meteorologici che influenzano il trasporto del polline dalla pianta al luogo di arrivo - lo stigma di un fiore, il terreno, l’acqua e la mucosa nasale - sono la temperatura, il vento, la turbolenza, l’ insolazione e la pioggia.
I più importanti pollini allergenici provengono da piante erbacee (Graminacee, Composite, Urticacee) e da alberi (nocciolo, betulla, olivo, cipresso, carpino). In particolare, nelle regioni settentrionali, le Graminacee spontanee sono tra le maggiori responsabili delle allergie che si manifestano in primavera-estate, periodo in cui liberano innumerevoli minuscoli granuli di polline.
Cosa provocano
Il polline contiene particolare sostanze, dette antigeni che stimolano il sistema immunitario a produrre particolari anticorpi, le immunoglobuline della classe E(IgE). L’incontro tra antigeni e anticorpi IgE dà inizio ad una complessa serie di fenomeni che conduce alla reazione allergica. Compaiono cosi i sintomi della "pollinosi": lacrimazione, prurito arrossamento delle congiuntive, starnuti ripetuti, prurito al naso, secrezione acquosa abbondante e congestione con sensazione di naso chiuso. (Clicca: Effetti sulla salute)
Le spore fungine
I funghi sono organismi eterotrofi: si nutrono, cioè, della materia organica proveniente dal ciclo vitale di altri organismi vegetali o animali, la decompongono e la restituiscono al terreno o all’acqua sotto forma di materiale inorganico. L’elevata resistenza alle condizioni ambientali più estreme (-6°, +50° C) o ad ambienti chimici sfavorevoli ne consente una larga propagazione. I funghi, come le piante, sono provvisti di strutture necessarie alla loro riproduzione: le conidio spore (più comunemente chiamate spore). Queste piccole particelle di forma sferica si staccano dal micelio (insieme di sottili filamenti che costituiscono il corpo del fungo) disperdendosi nell’aria.
L’Alternaria è il genere di maggiore interesse clinico e ambientale, perché le sue spore possono essere presenti durante tutto l’anno: da giugno a novembre e con una massima emissione nel periodo estivo e autunnale.
I funghi si diffondono, su derrate alimentari mal conservate, su cuoio e imbottiture, su manufatti in gomma e su materiali sintetici, sui filtri dei condizionatori d’aria e termoconvettori, su pareti e pavimenti umidi.
Cosa provocano
I funghi liberano delle micotossine, sostanze che provocano irritazione ad occhi, naso, faringe, e sono causa frequente di cefalea, astenia, tosse secca, prurito, asma e altre acute difficoltà nella respirazione.
ultima modifica 03/05/2022 12:45