Indicatore | Obiettivo | DPSIR | Stato attuale indicatore | Trend della risorsa |
ACQUE SOTTERRANEE: qualità chimica - agg. 31/12/2016 | Ci sono punti di monitoraggio con inquinanti di origine antropica e/o naturale? | S | ![]() |
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DESCRIZIONE
La qualità delle acque sotterranee può essere influenzata sia dalla presenza di sostanze inquinanti attribuibili principalmente ad attività antropiche, sia dalla presenza di sostanze di origine naturale (ad esempio ione ammonio, ferro, manganese, arsenico,…) che possono compromettere gli usi pregiati della risorsa idrica.
La qualità dell’acqua prelevata dal sito di monitoraggio è classificata come buona se tutte le sostanze sono presenti in concentrazioni inferiori agli standard numerici riportati nel DLgs 152/2006 smi.
Questo indicatore si differenzia dallo stato chimico che, secondo la normativa, deve tener conto della sola componente antropica delle sostanze indesiderate trovate, una volta discriminata la componente naturale attraverso la quantificazione del suo valore di fondo naturale. Considerato che la valutazione dello stato chimico della acque sotterranee è condotta alla fine del ciclo di un piano di gestione, utilizzando i dati raccolti con il monitoraggio nei diversi anni, e che i valori di fondo saranno aggiornati ad ogni ciclo per tener conto dei nuovi dati, il punto con qualità non buona per sostanze naturali potrà essere classificato in stato buono o scarso in base a questi valori solo a posteriori.
L’indice concorre comunque alla definizione dello stato chimico del corpo idrico sotterraneo: un punto con qualità buona sarà sicuramente classificato in stato chimico buono e uno con qualità scadente per presenza di sostanze antropiche, come nitrati, solventi o pesticidi, sarà in stato chimico scadente.
OBIETTIVO
Gli standard di qualità (definiti a livello europeo) e i valori soglia (definiti a livello nazionale) per le acque sotterranee sono riportati nella lettera B, parte A dell’allegato 1 alla parte III del DLgs 152/2006 (tabella 2 e tabella 3). I valori soglia adottati dall'Italia sono stati recentemente modificati dal decreto del Ministero dell'Ambiente del 6 luglio 2016 che recepisce la direttiva 2014/80/UE, di modifica dell'Allegato II della direttiva 2006/118/CE, sulla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento. Le modifiche più rilevanti sono l'inserimento di alcuni composti perfluoroalchilici, l'eliminazione dei valori soglia di 1.5 µg/l per tricloroetilene, di 1.1 µg/l per tetracloroetilene e di 10 µg/l per la sommatoria degli organoalogenati e l'inserimento del valore soglia di 10 µg/l per la somma di tricloroetilene e tetracloroetilene. La valutazione dell’indicatore si è basata sul superamento, in termine di concentrazione media annua, di queste soglie di concentrazione per una o più sostanze.
VALUTAZIONE DELL'INDICATORE
Nel 2016 la valutazione della qualità chimica ha interessato 288 punti di monitoraggio, 192 dei quali (pari al 67%) non presentano alcun superamento degli standard numerici individuati dal D.Lgs 152/2006 e sono stati classificati con qualità buona, 96 (pari al 33%) mostrano almeno una non conformità e sono stati classificati con qualità scadente.
Il maggior numero di sforamenti è dovuto alla presenza di inquinanti inorganici (84 superamenti, 71 dei quali imputabili allo ione ammonio), e metalli (30 superamenti, 29 dei quali riconducibili all'arsenico), prevalentemente di origine naturale.
Per le sostanze di sicura origine antropica le contaminazioni riscontrate più frequentemente e diffusamente sono quelle dovute ai composti organo-alogenati (10 superamenti). Gli altri superamenti degli standard di qualità sono causati da nitrati (5), pesticidi (5) e composti perfluorurati (1).
Osservando la distribuzione dei superamenti nel territorio regionale si nota una netta distinzione tra le tipologie di inquinanti presenti a monte ed a valle della del limite superiore della fascia delle risorgive: nell'acquifero indifferenziato di alta pianura la scarsa qualità è dovuta soprattutto a composti organo alogenati e nitrati; negli acquiferi differenziati di media e bassa pianura a sostanze inorganiche e metalli. L'unico punto con superamento del valore soglia per il PFOA si trova all'interno del plume di inquinamento con origine a Trissino.
Mappa regionale dei superamenti degli standard numerici del DLgs 152/2006 e s.m.i. : Anno 2016
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Mappe regionali dei superamenti degli standard numerici del DLgs 152/2006 e s.m.i. per gruppo di inquinanti: anno 2016
alogenati | inorganici | metalli |
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nitrati | pesticidi | pfas |
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Viste le modifiche apportate ai valori soglia di alcuni composti alogenati non è possibile effettuare un confronto con la qualità degli anni precedenti; il tetracloroetilene era la sostanza di sicura origine antropica con il maggior numero di superamenti.
L’aggiornamento dell’indicatore con i dati dell’anno 2017 è previsto per giugno 2018.
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