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FAQ - per progettare secondo qualità

Le Frequently Asked Questions, meglio conosciute con la sigla FAQ, sono le "domande poste frequentemente" dagli utilizzatori di un servizio a cui l'autore risponde, in maniera chiara e sintetica. Una sezione di FAQ, sull’utilizzo del Manuale di autovalutazione “La scuola e l’educazione ambientale: progettare secondo qualità” può essere utile per un iniziale approccio al tema, senza avere la pretesa di essere esaustiva.

1.    Cos’è un progetto di educazione ambientale?

E’ un progetto a favore dell’ambiente che mira a produrre cambiamenti positivi nei soggetti destinatari del progetto stesso, nell’organizzazione della vita in generale e nell’ambiente stesso.

2.    Perché progettare l’educazione ambientale in qualità?

  • per arrivare ad una stessa “visione”, ad uno stesso linguaggio e per estendere il concetto di qualità a tutti i progetti di educazione ambientale realizzati dalla Scuola del Veneto;
  • per offrire uno strumento di autovalutazione a chi realizza progetti di educazione ambientale;
  • per favorire il miglioramento continuo delle condizioni strutturali e organizzative dei docenti che operano nel settore (in termini di efficacia e di efficienza).

3.    E' vero che i progetti di educazione ambientale riguardano essenzialmente gli insegnanti di materie scientifiche?

L'educazione ambientale attiene a tutte le discipline, è infatti cosa diversa dall'educazione scientifica, anche se la comprende. Infatti ogni ambiente è complesso e questa complessità di problemi richiede un approccio interdisciplinare i cui obiettivi non sono solo cognitivi, ma anche emotivi, etici, affettivi. La cultura della complessità riconosce nelle relazioni, nella varietà dei valori e dei punti di vista, nella valorizzazione delle differenze, i suoi punti di forza.

4.    Cosa si intende per “Bisogni educativo ambientali”?

Il bisogno educativo è la differenza tra i comportamenti auspicabili, che bisognerebbe adottare per avere stili di vita ispirati allo sviluppo sostenibile, e i comportamenti in atto che hanno un effetto negativo sull’ambiente.

I bisogni possono essere legati anche a contesti storico-culturali, a caratteristiche ambientali, alla presenza di attività antropiche, come ad esempio la presenza nel proprio territorio di un’industria, di una diga, di una discarica ecc. E’ importante sottolineare come più si è vicini al vissuto dei destinatari di un progetto, più la componente emotiva che entra nel percorso è forte.

Il divario tra i comportamenti può essere colmato con l’adozione di un sistema educativo in grado di orientare la cultura a comportamenti coerenti con la tutela dell’ambiente. L’analisi dei bisogni si basa quindi essenzialmente sull’individuazione dei comportamenti per arrivare a definire quelli auspicabili, “ecologicamente corretti”.

5.    Perché è importante individuarli?

L’analisi dei bisogni educativi, rappresenta il cuore di ogni progetto di educazione ambientale, per la conseguente scelta di obiettivi e strategie mirati a perseguire gli stessi.

Nell’individuazione dei bisogni, è consigliabile cominciare dalla conoscenza del contesto in cui si vive per favorire così un solido rapporto tra scuola e territorio, che coinvolge anche emotivamente ed affettivamente gli studenti, li fa sentire protagonisti e quindi in grado di intraprendere azioni e proposte di intervento.

Strumenti adeguati alla individuazione dei bisogni possono essere lavori di gruppo, inchieste, interviste…ecc.

6.    Come si individuano gli “Obiettivi educativo ambientali”?

Una volta individuati i bisogni educativi si passa alla definizione degli obiettivi educativi, scegliendo tra quelli prioritari e coerenti con le analisi effettuate sui bisogni educativi.

Operativamente si segue il seguente processo:

Dai problemi ambientali ai bisogni educativi → Dai bisogni agli obiettivi educativi → Dagli obiettivi alle strategie ed azioni educative (azioni da realizzare per il loro conseguimento) → Dalle strategie educative alle strategie organizzative e strumentali (strumenti necessari per l’attuazione degli interventi) → Dalle scelte sostanziali al sistema di valutazione (controllo e monitoraggio). 

E’ inoltre importante identificare chiaramente i destinatari dell’azione educativa progettata e i cambiamenti di cultura e di comportamento che si vogliono raggiungere.

7.    Quali sono le strategie educative più efficaci?

Sempre più spesso si preferisce sviluppare, ad integrazione delle classiche lezioni frontali, strategie che risultano essere più efficaci quali: laboratori pratici, uscite, attività in ambiente, attività interattive/manipolative, giochi di ruolo, attività come il video, il teatro, attività ludiche, percorsi di tutoraggio, ecc., senza tralasciare, tuttavia, una informazione scientifica e corretta e l’educazione tra pari (peer education) .

8.    Le risorse da prevedere sono solo quelle economiche?

No. Prima di procedere alla progettazione di un intervento è necessario effettuare un accurato censimento di tutte le risorse disponibili siano esse personale, strutture e attrezzature, beni e servizi di uso comune, sistemi di trasporto, fondi e stanziamenti.

Non bisogna inoltre trascurare le risorse di natura culturale e politica e gli ostacoli che si prevede possano frapporsi nello svolgimento del progetto e le azioni che possono essere messe in atto per il loro superamento.

9.    Dove trovare maggiori informazioni?

Nel portale Arpav in:

Per un educazione ambientale di qualità - Manuale di autovalutazione

ed inoltre:

Piano Triennale Regionale di Educazione ambientale

Fare Educazione Ambientale – Guida operativa

Youth X Change – la guida (versione in italiano)

Per ulteriori informazioni o integrazioni scrivere a: ea@arpa.veneto.it

Ultimo aggiornamento

07-07-2023 12:48

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