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Cosa dice la normativa

Decreto Legislativo, 13 Ottobre 2015 n. 172. Attuazione della direttiva 2013/39/UE, che modifica le precedenti direttive riguardanti le sostanze prioritarie nel settore della politica delle acque e individua come matrici di indagine l'acqua e il biota (pesci, molluschi o crostacei).

Decreto Legislativo, 10 dicembre 2010, n. 219. Attuazione della direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque e  indicazione di specifiche tecniche per l’analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque.

Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 8 novembre 2010, n. 260. Regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato chimico e dello stato ecologico dei corpi idrici superficiali.

Direttiva 2008/56/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 giugno 2008 istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino (direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino), per promuovere l’integrazione delle esigenze ambientali in tutti gli ambiti politici pertinenti e costituire il pilastro ambientale della futura politica marittima dell’Unione europea.

Legge Regionale del Veneto n. 15 del 12 luglio 2007 attua, al fine della salvaguardia, protezione e ripopolamento delle risorse ittiche, un sistema di interventi e provvidenze finalizzate all’istituzione di zone di tutela biologica ed alla diversificazione, valorizzazione e riconversione delle imprese di pesca verso la molluschicoltura, la maricoltura e per lo sviluppo del turismo marittimo

Decreto Legislativo 03 aprile 2006, n. 152, oltre alle indicazioni relative alla definizione dello stato ambientale delle acque stabilisce, per quanto riguarda i corpi idrici a specifica destinazione funzionale, le modalità e le frequenze di monitoraggio, i parametri da determinare e i rispettivi limiti per valutare la conformità delle acque destinate alla vita dei molluschi (allegato 2 sezione C del D.Lgs 152/06)

Decreto del Ministero della Sanità 16 maggio 2002 stabilisce i tenori massimi e metodiche di analisi delle biotossine algali nei molluschi bivalvi vivi, echinodermi, tunicati e gasteropodi marini

Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n.152 (abrogato) regolamenta la tutela delle acque superficiali, marine e sotterranee, attraverso l'individuazione degli obbiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione dei corpi idrici; la tutela integrata degli aspetti quantitativi e qualitativi di ciascun bacino idrografico; il rispetto dei valori limite prescritti e riportati negli allegati al Decreto, differenziati in relazione agli obbiettivi di qualità del corpo ricettore; l'individuazione delle zone vulnerabili e delle zone sensibili nonché delle relative misure per la prevenzione e riduzione dell'inquinamento; l'individuazione delle misure volte alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche

Decreto del Ministero della Sanità 14 ottobre 1998 apporta modificazioni all’allegato al Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 530 e successive modifiche, fissando il tenore massimo consentito della tossina ASP (Amnesic Shellfish Poisoning) nelle parti commestibili dei molluschi e approvando la relativa metodica di analisi oltre ad individuare il laboratorio nazionale di riferimento per il monitoraggio delle biotossine marine il Centro ricerche marine di Cesenatico

Decreto del Ministero della Sanità 31 luglio 1995 approva le metodiche per la determinazione dei coliformi fecali, di Escherichia coli, delle salmonelle, delle biotossine algali PSP (Paralytic Shellfish Poisoning), delle tossine DSP (Diarrehetic Shellfish Poisoning), del mercurio e del piombo nei molluschi bivalvi

Decreto del Ministero della Sanità, di concerto con Ministero dell’Ambiente, 17 giugno 1988 stabilisce i criteri per la definizione dei programmi di sorveglianza per la rilevazione di alghe aventi possibili implicazioni igienico-sanitarie nelle acque di balneazione

Legge 31 dicembre 1982, n. 979 detta le disposizioni per la difesa del mare. Istituisce le Riserve Naturali Marine per la protezione dell'ambiente e individua le regole per la loro gestione. Dispone la protezione dell'ambiente marino dall'inquinamento, tenuto conto dei programmi statali e regionali, degli indirizzi comunitari ed internazionali. Definisce, d'intesa con le Regioni, il Piano generale di difesa del mare e delle coste marine

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Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:28

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