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La stagione pollinica

E’ il periodo che intercorre tra l’inizio e la fine delle pollinazioni; poiché la letteratura propone  metodi di calcolo diversi(5), a seconda dell’algoritmo utilizzato le date di riferimento possono risultare differenti (di qualche giorno, soprattutto per quanto riguarda la data di inizio della stagione).

In questa analisi, si è utilizzato il metodo di Jäger et al. (1996), secondo il quale la stagione pollinica è compresa tra i giorni in cui vengono raggiunti l’1% (inizio – con valori di concentrazione dei sei giorni seguenti diversi da zero) e il 95% (fine) del totale annuo delle concentrazioni medie giornaliere.

Come già evidenziato dall’Indice pollinico – totale anno, anche la durata della stagione pollinica varia in relazione al territorio considerato (grafico 3).

Grafico 3: Durata stagione pollinica. Anno 2013

durata_stagione_13.jpg

Per le Corylaceae(6), si è riscontrata la maggior durata presso la stazione di Treviso, la più bassa presso la stazione di Vicenza. Per le Cupressaceae/ Taxaceae la maggior durata è stata riscontrata presso la stazione di Rovigo, la più bassa presso le stazioni di Verona e Padova. Per le Betulaceae la durata maggiore è stata riscontrata presso le stazioni di Verona e Rovigo, la più bassa presso la stazione di Padova. Per le Graminaceae la stagione più lunga è stata riscontrata presso le stazioni di Rovigo e Venezia-Mestre, la più corta presso le stazioni di Belluno, Padova e Vicenza. Per le Urticaceae, la maggior durata è stata riscontrata presso la stazione di Vicenza, la più bassa presso la stazione di Belluno. Per le Compositae (Asteraceae), la stagione più lunga è stata riscontrata a Treviso, la più corta a Verona.

Nel grafico 4 viene messo a confronto il numero di giorni ad “alta” concentrazione(*), per famiglia botanica monitorata e per stazione.

Grafico 4: Numero di giorni con valori di “alta” concentrazione. Anno 2013

alta_concentraz_13.jpg

Il maggior numero di giorni ad “alta” concentrazione per le Corylaceae è stato riscontrato presso la stazione di Belluno, per le Cupressaceae/Taxaceae e le Compositae presso la stazione di Verona, per le Betulaceae e le Urticaceae presso la stazione di Vicenza, per le Graminaceae presso la stazione di Padova.

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(5) Andersen (1991), Torben (1991); Jager et al. (1996); Feher & Jàrai-Komlòdi (1997)

(6) il polline di Nocciolo può dare reazioni crociate con quelli di Ontano e Betulla (Betulaceae), pertanto, se in alcuni periodi  la presenza in aria si sovrappone, gli effetti sugli allergici (sintomatologia) possono sommarsi. Reazione Crociata (cross reattività): si ha una reazione crociata quando in pollini diversi sono presenti proteine (antigeni)  molto simili. Per fare un esempio, gli anticorpi rivolti verso i pollini di betulla possono reagire anche contro i pollini di  nocciolo scatenando in entrambi i casi la reazione allergica.

(*) Il giudizio “alta concentrazione” si riferisce alla Classificazione dell’Associazione Italiana di Aerobiologia (A.I.A.)

Soglie

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 09:07

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