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Aerobiologia e pollinosi a conoscenza del territorio: focus sul Veneto

One Health Paestum 2022 - 16° congresso AIA - Paestum 16-18 settembre 2022

Autori: Damaris Selle1 , Silvano De Mas1, Barbara Dall’Ara1, Stefania Lazzarin1, Anna Bordin2, Morena Nicolis3, Rodolfo Muzzolon 4

1 Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Veneto, 2 Università degli Sudi di Padova, 3 Università degli Studi di Verona, 4 Azienda ULSS n. 1 Dolomiti

Introduzione

lo studio di 10 anni, dal 2012 al 2021, di Indice Pollinico totale (IP) in Veneto, ha permesso di individuare le specificità aerobiologiche della regione e le pollinosi presenti nel territorio.

Materiali e metodi

Figura 1 - La rete di monitoraggio

L’analisi è stata eseguita elaborando i dati ottenuti dal monitoraggio effettuato negli otto siti di campionamento distribuiti in tutta la regione (fig. 1), tramite campionatore VPPS-Lanzoni. Per ogni stazione è stato calcolato l’Indice Pollinico totale (IP), cioè la somma delle concentrazioni medie giornaliere (espresse in granuli/mc aria) di tutti i pollini rilevati nel corso dell’anno considerato (fig.2), l’IP nei 10 anni di alcune famiglie arboree (fig. 3) e di alcune erbacee (fig.4). Sono state poi considerate le pollinosi principali (%).

Figura 1 - La rete di monitoraggio

Risultati e discussione

Il 2020 è stato l’anno con maggior concentrazione pollinica in tutti i siti e il 2013 quello a minore quantità. Aceracee, Betulacee, Cupressacee sono presenti soprattutto nella zona di pianura e litoranea, specie a Treviso, Verona, Vicenza e Venezia, le Platanacee in pianura e nell’ovest della regione (Padova, Rovigo,Verona). Le Salicacee sono rilevate specialmente nel sito planiziale di Rovigo, mentre nella zona montana (Belluno e Feltre), le Corylacee e le Oleacee ( genere Fraxinus) sono la famiglia più rappresentativa. Il genere Olea è particolare della zona veronese. Le erbacee hanno evidenziato trend di maggior concentrazioni nella pianura e verso il litorale rispetto alle zone montane, in particolare le Amarantahcee nel sito di Rovigo e le Composite nel’ovest della regione.

La prevalenza dell'allergia ai pollini è stimata fra il 30 e il 40% della popolazione e la prevalenza delle pollinosi riflette la distribuzione dei taxa pollinici nelle diverse aree vegetative. Il polline di Graminacee è la principale causa di pollinosi, arrivando a costituire più del 70% delle sensibilizzazioni allergiche nelle zone di pianura; nella zona montana la sensibilizzazione a Corylacee-Betulacee riveste un ruolo importante, interessando fino al 40% dei pazienti affetti da pollinosi. La sensibilizzazione a Cupressacee interessa non più del 10% dei pazienti allergici; la Parietaria sp. riveste un ruolo clinico più significativo nelle zone costiere arrivando ad interessare circa il 30 % dei pazienti allergici. La sensibilizzazione ad Oleacee (Olea nel veronese e nelle zone pianeggianti, Fraxinus e Ligustrum nelle zone collinari-montane) interessa una percentuale variabile dal 10 al 30% dei pazienti. La sensibilizzazione a Composite (in prevalenza Artemisia sp.) interessa una percentuale di pazienti intorno al 10-20 %.Da segnalare inoltre come spesso i pazienti siano sensibilizzati a più taxa pollinici contemporaneamente; la multisensibilizzazione riguarda principalmente Corylacee-Betulacee e Graminacee, Graminacee e Urticacee (Parietaria sp).

Figura 2 - Indice Pollinico dal 2012 al 2021 per ogni sito di monitoraggio

Figura 3 - 10 anni di IP arboree per sito di monitoraggio

Figura 4 - 10 anni di IP di alcune erbacee per sito di monitoraggio

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Ultimo aggiornamento

08-06-2023 16:30

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