Indicatore | Obiettivo | DPSIR | Stato attuale indicatore | Trend della risorsa |
ACQUE MARINO COSTIERE: EQB Elementi di Qualità Biologica nel triennio 2014-16 | Quali sono le classi di qualità biologica nelle acque marino costiere? | S | ![]() |
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DESCRIZIONE
La Direttiva 2000/60/CE, in relazione alla tutela degli ambienti acquatici e in particolare alla protezione degli ecosistemi, introduce il concetto di “qualità ambientale”, stabilendo l’obbligo del raggiungimento del migliore “stato ecologico” e “stato chimico” possibile, ovvero il conseguimento di un “buono stato”. Per la qualità biologica sono da monitorare gli Elementi di Qualità Biologica (di seguito EQB) rappresentati, per le acque marine, dai macroinvertebrati bentonici, dal fitoplancton, dalle macroalghe e dalle angiosperme (Posidonia oceanica) valutando le abbondanze, la composizione specifica, la presenza di taxa sensibili, la diversità di specie e la biomassa, come indicato dal D.M. 260/2010. A sostegno degli EQB si considerano per la qualità fisico-chimica l’ossigenazione e i nutrienti (riassunti nell’Indice trofico TRIX) e per gli elementi chimici gli altri inquinanti specifici non appartenenti all’elenco di priorità (Tab. 2/A del D.Lgs. 172/2015); concorrono ad una migliore interpretazione dei risultati anche la salinità, la temperatura, la trasparenza e gli elementi idromorfologici.
Nel monitoraggio delle acque marine del Veneto sono analizzati gli EQB fitoplancton e macroinvertebrati bentonici. Tale limitazione è dettata dalle caratteristiche geomorfologiche della costa e dei fondali antistanti, in quanto non essendo presenti coste di tipo roccioso l’EQB macroalghe non è determinabile, mentre per quanto riguarda le angiosperme (rizofite adattate alla vita acquatica) la loro presenza è limitata alle acque della costa friulana, in Veneto ne resta traccia dal rinvenimento di radici morte in zone limitrofe ad alcuni affioramenti rocciosi denominati Tegnùe. Per la classificazione ecologica gli EQB sono monitorati con ciclo non superiore a tre anni nel monitoraggio di tipo operativo, ad eccezione del fitoplancton monitorato tutti gli anni, secondo le frequenze indicate dal D.M. 260/2010.
OBIETTIVO
I dati del monitoraggio biologico sono elaborati, per ciascun corpo idrico, attraverso l’applicazione di specifici indici e rapportati alle condizioni di riferimento e ai limiti di classe individuati per ciascun macrotipo di acque. Le acque marine venete sono distinte in due macrotipi: 1-alta stabilità relativo a siti fortemente influenzati da apporti di acqua dolce fluviale e 2-media stabilità relativo a siti moderatamente influenzati da apporti di acqua dolce.
Per l’EQB macroinvertebrati bentonici (dimensioni superiori a 1 mm) si applica l’Indice M-AMBI, che fornisce una valutazione sintetica dell’ecosistema attraverso l’utilizzo dei parametri strutturali (diversità, ricchezza specifica e rapporto tra specie tolleranti/sensibili) della comunità macrozoobenthonica di fondo mobile. Il valore dell’M-AMBI, calcolato come media tra più campionamenti spaziali e/o temporali per ciascun corpo idrico, varia tra 0 e 1 e corrisponde al Rapporto di Qualità Ecologica (RQE).
Per l’EQB Fitoplancton si utilizza il parametro “clorofilla a” (indicatore primario di biomassa fitoplanctonica), la cui concentrazione fornisce una stima dello stato trofico e di produttività delle acque costiere. Per il calcolo del valore di “clorofilla a” si utilizzano come metriche la media geometrica per il macrotipo di acque 1-alta stabilità e il 90° percentile per il macrotipo 2-media stabilità.
VALUTAZIONE
Lo stato attuale dei due indici, relativamente al triennio 2014-2016, è valutato rispetto ai valori di riferimento del D.M. 260/2010 ed espresso per ciascuna singola stazione; tale valutazione parziale, eseguita calcolando il valore medio delle tre medie annuali per il Fitoplancton-clorofilla a e il valore medio per l’M-AMBI, andrà a comporre la classificazione ecologica attraverso l’integrazione con i risultati relativi ai parametri fisico-chimici e chimici a sostegno.
L’indice M-AMBI presenta una situazione positiva con 14 stazioni su 20 in classe “elevato”, 5 in classe “buono” e 1 in classe “sufficiente”; questa stazione è localizzata di fronte alla foce del Po di Pila, risentendo degli apporti di quest’ultimo. Il parametro “clorofilla a” presenta 5 stazioni su 11 in classe “elevato”, 4 in classe “buono” e 2 in classe “sufficiente”; queste ultime stazioni sono quelle localizzate nei due corpi idrici più al largo. La situazione risulta abbastanza confrontabile con quella della precedente classificazione.
Considerando l’insieme delle stazioni i due EQB mostrano, rispetto alla precedente classificazione, una tendenza incerta.
La prossima valutazione dell'indicatore per singola stazione è prevista nel 2020.
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