Ultimo aggiornamento
16-09-2022 09:56IL PM10 e l’Inquinamento atmosferico
Le polveri atmosferiche più fini sospese in aria (diametro inferiore a 10 micron), il PM10, sono uno dei principali inquinanti atmosferici, poiché le particelle fini possono essere inalate con effetti negativi sulla salute umana. I disturbi sanitari più diffusi correlati riguardano le prime vie respiratorie con effetti irritativi e infiammatori, il tratto tracheo-bronchiale con possibile aggravamento delle malattie respiratorie croniche (enfisema, asma, bronchite ecc.) ed effetti sull’apparato cardiovascolare.
Le cause ambientali
Il PM10 è originato in prevalenza da fonti antropiche e può essere emesso direttamente in atmosfera come residuo di combustione dal traffico veicolare, dalle industrie e dagli impianti di riscaldamento o originato da reazioni di altri inquinanti gassosi in atmosfera (idrocarburi, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, monossido di carbonio, l’ammoniaca ecc.). Il PM10 raggiunge i livelli massimi durante il periodo invernale.
L’evoluzione
Negli ultimi 15 anni le concentrazioni di PM10 in Europa sono in lieve diminuzione (Fonte: Agenzia Europea per l’Ambiente), pur permanendo diffuse situazioni di superamento delle soglie fissate dalla legislazione. Il Nord Italia, incluso il Veneto, è in uno dei territori più inquinati d’Europa, caratterizzato da un’alta concentrazione di traffico, di attività produttive, di insediamenti e di popolazione, nonché da condizioni meteorologiche che favoriscono la stagnazione degli inquinanti. Per questo motivo le Regioni del Bacino Padano (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna) hanno avviato dal 2007, una collaborazione per identificare e promuovere misure comuni per il miglioramento della qualità dell’aria.
L'indicatore ambientale
Per la tutela della salute umana, la normativa (D.Lgs.155/2010) stabilisce che la media annuale delle concentrazioni giornaliere di PM10 non superi i 40µg/m3.
In Veneto
Nel 2011 il valore limite annuale per il PM10 è stato superato in 20 stazioni su 40. Nel grafico è rappresentato il trend dell’indicatore dal 2002 al 2011 (media delle stazioni di Fondo e di Traffico/Industriale), che evidenzia un progressivo miglioramento. Nel 2011 si registra un’inversione di tendenza, in gran parte dovuta alle condizioni di ristagno di aria fredda e umida. Il particolato atmosferico rimane l’inquinante più critico nel territorio regionale.
E in altre zone?
Dal confronto nazionale effettuato sui dati del 2010, le concentrazioni di PM10 in Veneto (e nel Bacino Padano), raggiungono livelli più alti che nel resto d’Italia.
Come si controlla?
Arpav monitora le concentrazioni di PM10 nelle centraline di qualità dell’aria sul territorio che forniscono i dati con cadenza giornaliera, consultabili in tempo reale online all’indirizzo web: http://www.arpa.veneto.it/bollettini/htm/rete_pm10.asp.
Che cosa posso fare?
- Favorisci una mobilità sostenibile: utilizza i mezzi pubblici o la bicicletta per gli spostamenti quotidiani.
- Per il riscaldamento domestico utilizza i combustibili meno inquinanti (metano o gpl), limita i consumi adoperando impianti ad alto rendimento (caldaie a condensazione),mantieni una temperatura non eccessivamente elevata in casa (19-20 °C) e migliora l’isolamento termico della tua abitazione: contribuirai a ridurre le emissioni di PM10 risparmiando denaro.
- Cura scrupolosamente la manutenzione di caminetti e stufe, mantenendo la canna fumaria pulita e assicurando un tiraggio ottimale.
Approfondimenti
A proposito di polveri atmosferiche
Indicatori ambientali - Livelli di concentrazione di polveri fini PM10
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