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Attività ARPAV

Arpa Veneto, Ente strumentale della Regione, svolge attività di supporto tecnico-scientifico per gli organi preposti alla valutazione e alla prevenzione dei rischi di incidenti rilevanti nelle aziende soggette agli obblighi del D.Lgs 105/15.

In particolare, ARPAV:

  • è presente con propri rappresentanti nel Comitato Tecnico Regionale, dando supporto nelle istruttorie tecniche dei Rapporti di sicurezza presentati dai gestori degli stabilimenti soggetti agli obblighi dell´art. 15 del D.Lgs 105/15. L’attività istruttoria consiste nell’esame dell'analisi dei rischi effettuata dai gestori, anche attraverso riunioni e sopralluoghi presso gli impianti e possono prevedere, ove necessario, anche simulazioni con specifici modelli di calcolo per la stima degli effetti di scenari incidentali;
  • partecipa con propri rappresentanti alle Commissioni predisposte dal Comitato Tecnico Regionale per le verifiche sui Sistemi di Gestione della Sicurezza presso gli stabilimenti soggetti agli obblighi dell´art. 15 del D.Lgs 105/15;
  • provvede autonomamente per conto della Regione Veneto alle verifiche sui Sistemi di Gestione della Sicurezza presso gli stabilimenti soggetti ai soli obblighi dell´art. 13 del D.Lgs 105/15;
  • offre supporto tecnico ai Prefetti nella redazione dei Piani di Emergenza Esterna;
  • effettua azioni di vigilanza sul mantenimento delle misure di sicurezza in predetti stabilimenti;
  • partecipa alla predisposizione di pareri di compatibilità territoriale su richiesta dei Comuni;
  • offre ai Comuni supporto tecnico per l’informativa alla popolazione;
  • collabora con le Università italiane per approfondire tematiche inerenti l’analisi del rischio;
  • promuove e realizza studi e ricerche sull’analisi di rischio;
  • partecipa ai gruppi di lavoro ISPRA/ARPA sul tema rischio industriale;
  • effettua specifici programmi di studio e di ricerca, anche in collaborazione con altri enti ed Università italiane.

Quando si verifica un incidente, ARPAV provvede a quantificare la sua gravità sia in base a modelli teorici elaborati in precedenza, sia misurando nel territorio potenzialmente colpito i valori che descrivono le conseguenze dell’evento.
Il territorio viene suddiviso in aree, che corrispondono a livelli diversi di gravità dei possibili danni derivati dell’incidente. I confini di ciascuna area sono stabiliti in base a un valore soglia. Per esempio, nel caso di rilascio di sostanze tossiche, la concentrazione decrescerà via via che ci si allontana dal punto in cui si è verificata la fuga. Le zone più vicine al luogo dell’incidente sono quelle in cui le conseguenze potranno essere più gravi, mentre l’entità dei danni decrescerà via via che ci si allontana dal quel punto.

Ultimo aggiornamento

10-11-2022 12:45

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