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Rischi per la salute

La pericolosità dell'amianto deriva dalla sua consistenza fibrosa e dalla sua composizione chimica. Le fibre infatti se disperse nell'aria ed inalate possono essere causa di gravi patologie a carico prevalentemente dell'apparato respiratorio. La pericolosità dipende inoltre dalla estrema suddivisione cui tali fibre possono giungere. Il rilascio di fibre di amianto nell'ambiente può verificarsi quando i materiali che lo contengono sono degradati e tendono a sbriciolarsi e produrre polvere per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, da stress termico, dilavamento di acqua piovana; ciò può verificarsi anche quando i materiali sono manipolati (rottura, taglio, smerigliatura ecc.) senza applicare determinate misure di sicurezza. Se l’amianto è compatto, infatti, non esistono particolari rischi per la salute (salvo che non venga danneggiato o sbriciolato): le fibre sono fortemente legate in una matrice stabile e solida e quindi difficilmente si liberano. L’amianto può essere causa di fibrosi polmonare, malattia che veniva osservata solo nei lavoratori esposti (asbestosi). La sua pericolosità è tuttavia legata soprattutto alla capacità di causare tumori nell’uomo. E’ stata dimostrata la responsabilità dell’amianto nella genesi di tumori quali il mesotelioma pleurico e peritoneale e di alcuni tumori del polmone.

La potenza cancerogena - ossia la probabilità che un certo livello di esposizione a quella sostanza possa provocare il cancro - è diversa a secondo del tipo di asbesto considerato: risulta maggiore per gli anfiboli (crocidolite, amosite, tremolite) rispetto all’amianto crisotilo.
Nel complesso l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC, 1977 e 1987), classifica tutti i tipi di asbesto tra i cancerogeni umani accertati. Più in dettaglio riporta quanto segue: “l’esposizione occupazionale agli asbesti crisotilo, amosite, antofillite, e alle miscele contenenti crocidolite risulta in un aumentato rischio di carcinoma del polmone così come l’esposizione a minerali contenenti tremolite, actinolite e a materiale tremolitico commisto con antofillite e piccole quantità di crisotilo”.

Oggi si considera che lo sviluppo del mesotelioma sia quasi sempre associato all’esposizione all’amianto. 

Per approfondimenti:

Mesoteliomi: i dati del registro del Veneto (Epicentro - Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute): la legislazione europea e nazionale obbliga a identificare ogni nuovo caso di mesotelioma che insorga nella popolazione generale e a valutare se possa essere rapportabile all’esposizione ad amianto. In Italia sono stati così istituiti registri regionali tra cui uno in Veneto.

Ultimo aggiornamento

07-08-2024 15:26

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