Vai al contenuto

In generale...

La radioattività è il processo fisico che porta alla produzione delle radiazioni ionizzanti e può avere origine naturale (es. radon) o origine artificiale (es. da centrali nucleari).

Si definiscono ionizzanti quelle radiazioni che sono in grado, grazie al loro elevato contenuto energetico, di alterare la struttura degli atomi. Essi, inizialmente neutri dal punto di vista elettrico, vengono trasformati in particelle atomiche cariche elettricamente, chiamate “ioni”.

Le radiazioni ionizzanti sono particelle e onde elettromagnetiche dotate di elevato contenuto energetico, in grado di ionizzare gli atomi del corpo urtato e caricare elettricamente atomi e molecole neutri con un uguale numero di protoni e di elettroni.

La capacità di ionizzare e di penetrare all’interno della materia dipende dall’energia e dal tipo di radiazione emessa (radiazioni alfa, beta, x e gamma) e dalla composizione e dallo spessore del materiale attraversato.

Prevenzione

Sui luoghi di lavoro la prevenzione si basa sul rispetto della normativa vigente, sull’opportuna schermatura delle aree in cui vengono utilizzate radiazioni ionizzanti, sul monitoraggio ambientale e individuale sugli esposti tramiti adatti dosimetri, sul rispetto rigoroso dei limiti di esposizione, sugli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle apparecchiature e sulla sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti. Va ricordato che l'esposizione a radiazioni ionizzanti in molte situazioni si riduce grosso modo con il quadrato della distanza che intercorre tra individuo e sorgente. E' pertanto talora sufficiente mantenere un'adeguata distanza dalla sorgente.
Gli obiettivi prioritari della protezione ambientale sono il contenimento della diffusione di eventuale contaminazione radioattiva, in particolare sorvegliando possibili contaminazioni che coinvolgano la catena alimentare. Un capitolo a sé riguarda il processamento dei combustibili nucleari. Un altro importante obiettivo, previsto dalla stessa legge 230/1995 è la limitazione in ambito sanitario di indagini radiologiche non indispensabili o la loro sostituzione con altre metodiche diagnostiche che non impieghino radiazioni ionizzanti, quali l’ecografia ad ultrasuoni. Analoga finalità hanno gli interventi in ambito industriale che mirano a sostituire l’impiego di RI con altre tecnologie. La legge prevede la messa a punto di piani di emergenza e delle relative norme di intervento in caso di eventi incidentali relativi all’uso di sorgenti radiogene.
E’ importante infine sottolineare che non esiste una dose soglia al di sotto della quale si abbia l’assoluta certezza che le radiazioni ionizzanti non aumentino la probabilità di sviluppare un tumore. Per questo motivo, in particolare in campo sanitario, si applica il principio chiamato ALARA (As Low As Reasonably Achievable) che prevede che vengano posti in atto tutti i ragionevoli sforzi per mantenere l’esposizione alla dose più bassa consentita dalla attuale tecnologia, tenendo conto dei benefici che derivano alla salute pubblica dall’utilizzo dell’energia nucleare.

I comportamenti, specie degli individui professionalmente esposti, sono importanti al fine della prevenzione. Sui luoghi di lavoro la prevenzione si basa su:  

  • rispetto della normativa vigente,
  • opportuna schermatura delle aree in cui vengono utilizzate radiazioni ionizzanti,
  • monitoraggio ambientale e individuale sugli esposti tramite adatti dosimetri,
  • rispetto rigoroso dei limiti di esposizione,
  • interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle apparecchiature,
  • sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti.

Vai a Aspetti ambientali 

Vai a Rischi per la salute

Ultimo aggiornamento

10-11-2022 12:47

Questa pagina ti è stata utile?