Ultimo aggiornamento
07-07-2023 14:31L’Educazione allo sviluppo sostenibile (Ess) è esplicitamente riconosciuta nei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU come parte dell’Obiettivo 4.7:
“Entro il 2030, assicurarsi che tutti i discenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l'educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l'uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile.”
L’Ess richiede un passaggio dall’insegnamento all’apprendimento, ciò vuol dire che l’Ess ha la responsabilità di creare contesti di apprendimento e di insegnamento interattivi e incentrati sull’allievo.
Obiettivi di apprendimento:
- cognitivo “conoscenza e capacità di pensiero necessarie per capire gli gli obiettivi di sviluppo sostenibile - SDGs (Sustainable Development Goals)”
- socio-emotivo “abilità sociali che permettano di collaborare per promuovere gli SDGs, unite a una capacità di autoriflessione su valori, attitudini e motivazioni che rendono capaci di sviluppare se stessi”
- comportamentale definizione della “capacità di azione”.
Per una progettazione di qualità in materia di educazione allo sviluppo sostenibile Arpav utilizza e propone agli educatori il manuale di autovalutazione “La Scuola e l’Educazione Ambientale: progettare secondo qualità” realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regione del Veneto.
Il documento offre indicazioni metodologiche in un’ottica educativa e didattica graduale e progressiva. L’apprendimento da promuovere è un modello innovativo di educazione ambientale e di sviluppo sostenibile per acquisire competenze chiave di cittadinanza coerentemente con una nuova cultura della sostenibilità capace di accompagnare i cittadini verso scelte consapevoli ed etiche nella declinazione ambientale, socio-culturale ed economica. Scelte da rivedere in relazione ai consumi, agli stili di vita, alla mobilità, al risparmio energetico, alla riduzione e differenziazione dei rifiuti e, in genere, al rispetto dell’ambiente fisico e sociale. L’approccio non è solo conoscitivo – in quanto finalizzato alla conoscenza delle problematiche dello stato dell’ambiente – ma è anche orientativo, poiché attraverso “l’agire” sviluppa le capacità cognitive, operative e relazionali; in questo modo i ragazzi stessi diventano costruttori delle proprie conoscenze e consapevoli dei propri comportamenti. Educazione formale ed informale, quindi, che sensibilizza un approccio operativo e concreto ai problemi legati allo sviluppo non solo ambientale, ma anche culturale, economico e sociale tra loro interdipendenti.
Un ulteriore progetto ha sviluppato la parte dedicata dal manuale all'analisi dei bisogni, che risulta essere l’elemento forse più “critico” della progettazione in qualità nell’Educazione Ambientale.