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L'ambiente lagunare

La laguna di Venezia è localizzata a nord ovest del bacino settentrionale del Mar Adriatico; ha una superficie complessiva di circa 550 km2 ed è compresa fra i fiumi Brenta a sud e Sile a nord. Della superficie lagunare totale, circa l’80% risulta coperto in maniera stabile da acqua, il 10% da barene e il 5% da isole.

Le sue origini risalgono approssimativamente a 6.000 anni fa, in concomitanza con l’innalzamento del livello del mare durante il periodo post-glaciale würmiano. L’odierna configurazione è il risultato di un complesso di eventi naturali, che ne hanno determinato la formazione, e del succedersi di interventi antropici che hanno modificato fortemente l’evoluzione naturale. Tra questi i più importanti riguardano la deviazione del corso dei tributari sfocianti in laguna, condotta tra il 1300 e il 1700.

panorama laguna

I confini lagunari verso terra sono marcati da opere umane il cui riferimento principale è la “conterminazione lagunare”. Tale opera è costituita da 129 cippi che segnano il confine tra la laguna e la terraferma. Verso il mare la laguna di Venezia è delimitata da un cordone litoraneo costituito, da sud a nord, dai seguenti lidi: Sottomarina, Pellestrina, lido di Venezia e Cavallino, separati tra loro dalle tre bocche di porto di Chioggia, Malamocco e Lido.

Del territorio dell’ecosistema lagunare fa parte il bacino scolante che si estende per oltre 2000 km2 ed in cui si contano 29 punti di immissione d’acqua dolce nella Laguna, con deflusso naturale o meccanicamente gestito tramite idrovore.

Barene

La Laguna presenta una struttura morfologica articolata, costituita da una rete fitta di canali che, partendo dalle bocche di porto, diminuisce gradatamente in sezione; la rete di canali convoglia la corrente della marea fino alle parti più interne, con maggiore velocità nelle zone più prossime alle bocche, dove le correnti sono più intense, mentre le aree più interne della laguna sono caratterizzate da un modesto idrodinamismo e da un ridotto ricambio idrico. Lo scambio mare-laguna e la conseguente circolazione idrodinamica interna alla Laguna rappresentano la forzante principale dell’ecosistema lagunare, che condiziona lo stato delle acque e delle comunità biologiche, in stretta relazione con tempi di residenza, che arrivano a 20 giorni nelle parti più interne vicino alla gronda.

La profondità media della colonna d’acqua è di circa 1 metro; conseguentemente il rapporto superficie/volume risulta essere particolarmente elevato. La laguna complessivamente è caratterizzata da un’escursione di marea pari a circa ± 0,7 m (relativamente ad un intero ciclo lunare) definita microtidale (cioè con un'escursione di marea normalmente superiore a 50 cm), e da un ciclo semidiurno.

Relativamente alla tessitura dei sedimenti che costituiscono i fondali lagunari, la laguna centro-settentrionale risulta caratterizzata dalla prevalente presenza di sedimenti a granulometria più fine, di tipo limoso-argilloso, mentre i fondali meridionali vedono la prevalenza di sedimenti più grossolani di tipo limoso-sabbioso e sabbia limosa. In generale il gradiente granulometrico lagunare passa dai sedimenti più fini, presenti nelle aree più interne della laguna, a quelli più grossolani nelle aree più prossime alle bocche di porto, in virtù della maggiore forza erosiva delle correnti.

immagine laguna

La pesca, che costituisce il principale utilizzo delle acque lagunari, presenta tre tipologie di attività legate alla risorsa alieutica: la pesca tradizionale artigianale, l’allevamento e la raccolta delle vongole veraci (Tapes philippinarum) e la vallicoltura.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:28

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