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Acque destinate alla potabilizzazione

Il D.Lgs. 152/06, analogamente al previgente D.Lgs. 152/99, individua, tra le acque superficiali a specifica destinazione funzionale, le “acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile”.

L’art. 80 del D.Lgs. n. 152/2006 stabilisce che le acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, in base alle caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche che possiedono, siano classificate dalle regioni, in base alla tabella 1/A dell’allegato 2, parte terza del Decreto, nelle categorie A1, A2, A3 e sottoposte ai seguenti trattamenti:

  • cat. A1: trattamento fisico semplice e disinfezione;
  • cat. A2: trattamento fisico e chimico normale e disinfezione;
  • cat. A3: trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione.

L’individuazione delle acque dolci superficiali da destinare alla produzione di acqua potabile è di competenza regionale, ai sensi del D.Lgs. n. 152/2006; in Veneto la prima individuazione è stata effettuata con D.G.R. n. 7247 del 19/12/1989 che ha classificato le acque dolci superficiali ai sensi dell’allora vigente D.P.R. n. 515/1982; successivamente la DGR n. 211 del 12/02/2008 ha provveduto a riclassificare le acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, confermando sostanzialmente la classificazione precedente ed individuando alcuni nuovi tratti in provincia di Belluno. In base a questa classificazione, le acque superficiali del Veneto destinate alla produzione di acqua potabile appartengono prevalentemente alla categoria A3, tranne quelle prelevate dal Lago di Garda e alcuni tratti in provincia di Belluno che rientrano in categoria A2.

La Direttiva 2000/60/CE all'art. 22 ha abrogato a partire dal 2007 la Direttiva 75/440/CE, che introduceva i criteri della classificazione nelle  categorie A1, A2 e A3 sopra riportati e ripresi dal D.Lgs. 152/06 agli art. 80 e 81. Anche se il decreto non prevede l'esplicita abrogazione degli articoli, il monitoraggio deve essere condotto secondo quanto previsto dalla Direttiva 2000/60/CE e la classificazione effettuata sulla base del Decreto Ministeriale n. 260 dell’8 novembre 2010.

Tale Decreto definisce gli standard di qualità ambientale (espressi come concentrazione massima ammissibile e media annua) delle sostanze appartenenti all'elenco di priorità (tabella 1/A), di alcuni inquinanti non appartenenti all'elenco di priorità (tabella 1/B), oltre che di altre sostanze da controllare nelle risorse idriche destinate ad uso potabile (tabella 2/B). Per tali risorse idriche, inoltre, si applicano gli standard di qualità fissati dal Decreto Legislativo n. 18 del 23 febbraio 2023 nei casi in cui essi risultino più restrittivi dei valori individuati nelle tabelle 1/A e 1/B.

Nella tabella “Tratti potabilizzazione” si riportano i tratti dei corpi idrici identificati come acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile sulla base della D.G.R. 211 del 2008.

Nella tabella “Punti potabilizzazione” si riporta l’elenco dei punti per il controllo della potabilità sui corpi idrici superficiali (corsi d'acqua e Lago di Garda).

Nella tabella “Conformità potabilizzazione” si riporta la verifica della conformità alla potabilizzazione eseguita nel periodo 2008-2010 sui punti monitorati; per gli anni 2009 e 2010 è stata efettuata una duplice valutazione della conformità, sia rispetto ai valori limite (Imperativi e Guida) indicati nella tabella 1/A dell'Allegato 2, parte terza del D.Lgs. 152/06, sia rispetto agli standard di qualità del Decreto Ministeriale n. 260 del 8 novembre 2010.

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