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Stato ambientale dei corpi idrici del Bacino Scolante in Laguna. Rapporto 2019

Il rapporto illustra lo stato ambientale dei corpi idrici appartenenti al Bacino Scolante in Laguna al quale si applica, oltre alla normativa del Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/06, che per la parte acque recepisce la Direttiva Quadro sulle Acque dell’Unione, Dir. 200/60/CE), anche la legislazione speciale per Venezia, che impone alcuni obiettivi e valori guida maggiormente esigenti.

Il monitoraggio è stato condotto raccogliendo campioni da analizzare in laboratorio da 47 punti ubicati in vari corsi d’acqua presso cui sono operative anche 6 stazioni automatiche per la raccolta di dati in continuo e 87 punti di monitoraggio delle acque sotterranee.

Il DM 09.02.1999, stabilisce limiti di carico (quantitativo annuo) di alcune sostanze potenzialmente inquinanti che pervengono al bacino della laguna di Venezia. Nel 2019 il limite per l’azoto è stato superato (5700 contro 3000 t/anno) mentre è risultato rispettato per il fosforo (250 contro 300 t/anno). Questi dati sono in linea con quelli raccolti in passato tenendo conto della correlazione diretta tra l’entità delle precipitazioni e il carico di nutrienti (tra cui azoto e fosforo) che fluisce attraverso la rete idrografica del bacino scolante in Laguna.

In termini di concentrazioni (ossia quantità disciolta in un litro di acqua) i valori riscontrati per i nutrienti (azoto e fosforo) permangono più alti dei valori guida (non imperativi ma desiderabili) previsti dal DM 23.04.1998. Tuttavia, si registra una lenta ma progressiva tendenza negli anni alla diminuzione dei valori per il bacino scolante in laguna in particolare per il fosforo totale disciolto.
Per altri inquinanti tra cui BOD5, metalli, solventi organici e diossine i parametri analizzati hanno fatto registrare il rispetto dei limiti di carico annuo (t/anno) imposti dal DM 09.02.1999 ad eccezione del parametro erbicidi totali che nel 2019 ha fatto registrare il superamento del limite di 1,0 t/anno.
Anche in termini di concentrazione si confermano criticità legate alla presenza di principi fitosanitari, in particolare erbicidi, per i quali oltre ai valori guida del DM 23.04.1998 risultano superati anche gli standard di qualità ambientale dettati dal D.Lgs 152/06 in funzione della Direttiva Quadro Acque. La criticità correlata alla presenza di erbicidi è confermata anche per alcune stazioni di monitoraggio delle acque sotterranee di media/alta pianura.
Le acque sotterranee della bassa pianura, complessivamente, si presentano di scarsa qualità per ragioni in buona parte dei casi correlate a fattori naturali. Di tale aspetto sarà tenuto debito conto all’atto della classificazione dei corpi idrici che si svolge su base sessennale nell’ambito dell’aggiornamento del Piano di Gestione del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali.

Ultimo aggiornamento

16-09-2022 08:28

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