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Acque minerali naturali

Le acque minerali naturali sono definite dall’art. 2 del D.lgs 176 del 8 ottobre 2011. Sono le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e eventualmente, proprietà favorevoli alla salute. La loro purezza originaria, la loro composizione e carattestiche essenziali debbono mantenersi costanti alla sorgente. Esse vanno preservate da qualsiasi rischio di inquinamento. I criteri di valutazione delle caratteristiche di queste acque sono determinati dal decreto del Ministero della Salute del 10 febbraio 2015. Il DM prevede che esista una relazione geologica che illustra tutti gli aspetti caratterizzanti la falda acquifera di origine e che esista una loro caratterizzazione derivante da analisi microbiologiche, chimiche, chimico-fisiche e organolettiche effettuata da laboratori pubblici di cui al Decreto del Capo di Governo 7.11.1939 sull’acqua prelevata alla sorgente. Inoltre prevede un elenco di sostanze o composti derivanti dall’attività antropica che non devono essere presenti e un elenco di sostanze di origine naturale che non devono derivare da un’eventuale contaminazione della fonte e che non devono superare un Limite Massimo Ammissibile specifico. Per essere utilizzate e commercializzate le acque minerali natuali oltre che essere riconosciute tali dal Ministero della Salute, devono ottenere anche una autorizzazione regionale all’utilizzazione. Quest’ultima è subordinata all’accertamento che gli impianti destinati all’utilizzazione siano realizzati in modo da escludere ogni pericolo di inquinamento e da conservare le proprietà esistenti alla sorgente, fatte salve alcune modifiche apportate con i trattamenti elencati all’art. 7 del DM (per es. l’eliminazione totale o parziale dell’anidride carbonica libera mediante procedimenti esclusivamente fisici, nonché incorporazione o re-incorporazione di anidride carbonica). Le definizioni sopracitate evidenziano le differenze tra acque minerali e acque potabili: le acque minerali devono essere microbiologicamente pure alla sorgente e tale purezza non può essere mantenuta con trattamenti di disinfezione.

Approfondisci l'etichetta nelle acque minerali

Un’acqua per ogni esigenza

In generale in letteratura si trovano delle associazioni precise fra le caratteristiche di ogni acqua e gli utenti più avvantaggiati dal loro consumo. Eccone alcune:

  • Lattanti: per solubilizzare il latte in polvere si consigliano le acque minimamente mineralizzate per non alterare l’equilibrio salino del nutrimento;
  • Allattamento: le donne in gravidanza e durante il periodo dell’allattamento necessitano di una dieta ricca di calcio, pertanto si consiglia il consumo, salvo controindicazioni, di acque calciche;
  • Problemi digestivi: le acque bicarbonate favoriscono la digestione se assunte durante i pasti, perché accelerano lo svuotamento dello stomaco;
  • Sportivi: dopo un’intensa attività sportiva è consigliabile un’acqua minerale per reintegrare i sali persi e la presenza di bicarbonato facilita l’eliminazione dei cataboliti (scorie prodotte dall’organismo);
  • Problemi epatobiliari e stipsi: le solfato- magnesiache favoriscono l’attività delle vie biliari.

…e alcune considerazioni

Non è detto che si debba assumere la stessa acqua durante tutta la giornata, anzi si possono alternare le minerali con le oligominerali per non eccedere nell’ apporto di sali derivanti da un’ alimentazione ricca.

Il mercato delle acque minerali in Italia è vastissimo (più di 300 prodotti secondo Mineracqua) inoltre negli ultimi anni il loro consumo è aumentato vertiginosamente, sia per delle reali esigenze sia per le sollecitazioni della pubblicità che dirotta l’attenzione su alcune caratteristiche o su alcuni effetti.

A questo proposito il sodio è fondamentale per il nostro organismo ma nei paesi industrializzati il suo consumo sotto forma di cloruro di sodio è eccessivo. Secondo alcuni dati noi assumiamo attraverso la dieta 3000 mg al giorno di sodio, quando la dose consigliata è di 2000 mg. Ma se la concentrazione massima in un’acqua minerale non sodica è inferiore a 20 mg/l di sodio è effettivamente l’acqua che assumiamo nell’arco di una giornata il fattore che determina una dieta povera di sodio?

Curiosando tra le etichette di poco meno di una trentina di marche diverse si possono trovare valori in etichetta veramente per tutti i gusti.

 T (°C)pHConducibilità
microS/cm
Residuo Fisso
(mg/l)
Sodio
(mg/l)
Potassio
(mg/l)
Magnesio
(mg/l)
Calcio
(mg/l)
Bicarbonati
(mg/l)
Cloruri
(mg/l)
Nitrati
(mg/l)
Solfati
(mg/l)
Fluoruri
(mg/l)
Anidride carbonica
(mg/l)
Minimo5,55,8217140,60,20,351,574,30,30,641,470,11
Massimo19,58,341.7401.279111,539473801.415127,71341012.283

..e le acque in tavola…

Negli ultimi anni ha preso piede la figura del sommelier delle acque e alcuni ristoranti oltre alla carta dei vini propongono anche la carta delle acque minerali: Se per ogni pietanza possiamo associare un vino, perché non fare la stessa cosa con le acque?
Un esempio:

piattotipo di acqua
Verdure, pesce magro, carni bianche …
Carni rosse, carne lessa, caggiagione, stracotti, crostacei ...
Pasta la forno, lasagne, piatti elaborati …
Dolci
Acque oligominerali naturali
Acque minerali gassate o effervescenti naturali che sgrassano il palato
Acqua bicarbonato-calcica che favorisce la digestione
Acque poco mineralizzate e leggermente frizzanti, le bollicine a fine pasto

Ultimo aggiornamento

24-11-2022 12:24

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